Il terzo trimestre del colosso USA dei microprocessori si chiude in maniera decisamente positiva e sopra le aspettative. Sebbene l’utile risulti in calo del 7,8% (attestandosi a a 1,86 miliardi di dollari, pari a 33 centesimi ad azione), il risultato ottenuto si colloca al di sopra delle previsioni effettuate dagli analisti di mercato, che avevano calcolato un utile per azione di 28 centesimi. Stesso andamento è presentato dal fatturato che, sebbene sia anch’esso in calo rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (-8,1%), risultando pari a 9,39 miliardi di dollari si piazza con grande sorpresa oltre tutte le attese, addirittura anche di quelle della stessa Intel che un un paio di mesi fa aveva indicato ricavi stimabili nella forchetta dagli 8,8 ai 9,2 miliardi di dollari. Inutile dire come dopo questo annuncio a Wall Street il titolo sia schizzato in avanti di quasi il 7%, grazie soprattutto alle contrattazioni after-hours.
Per quanto riguarda il quarto trimestre, ebbene il sole dovrebbe continuare a splendere. La società ha indicato in una forchetta compresa fra i 9,7 e i 10,5 miliardi di dollari la stima del prossimo fatturato, di nuovo sopra le stime degli analisti di mercato che avevano ipotizzato una soglia di poco superiore ai 9,5 miliardi di dollari. La società ha inoltre affermato di attendersi un margine lordo compreso tra il 59% e il 65%.
I segnali di rirpesa nel mercato della microelettronica sembrano oramai stabili e duraturi (ricordiamo anche le più che incoraggianti performance fatte registrare dai produttori di memorie) Intel si aspetta di trarre beneficio soprattutto dalla ripresa del mercato dei personal computer, che dovrebbe ricevere un impulso decisico dall’introduzione del nuovo sistema operativo Microsoft Windows 7. Le nuove performance del sistema potrebbe infatti indurre un effetto “rottamazione”, che potrebbe spingere un consistente numero di utenti ad acquistare un nuovo personal in sostituzione di quello in uso.