Nel corso del recente Emerson Global Users Exchange di Stoccarda, Emerson Process Management ha presentato la propria iniziativa pensata per le applicazioni ‘business critical’ che richiedono l’integrazione delle operations nei processi aziendali e l’uso diffuso di sensoristica avanzata per la raccolta di dati importanti. Il tutto con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, innanzitutto, nella duplice accezione di safety e security, sia quindi nell’ottica della riduzione a zero degli incidenti sia nell’ottica della capacità di reagire ad attacchi e intrusioni nei sistemi informatici; aumentare l’affidabilità con la manutenzione predittiva (prognostica) e minimizzare in tal modo i downtime; e implementare una efficace e concreta strategia di efficientamento energetico, tema caldo soprattutto in Europa in virtù dell’aumentata sensibilità ai relativi costi economici e sociali.
Ecco perché accanto agli ambiti puramente “process critical” anche le applicazioni “business critical” diventano terreno fertile per sensori e strumenti, calati in un contesto nel quale fioriscono architetture ibride e wireless ma dove servono semplicità di installazione, configurazione e manutenzione.
iOps – Integrated Operations è l’iniziativa pensata da Emerson Process Management per consentire ai propri clienti di raggiungere l’eccellenza delle operations, attraverso quattro step: la dislocazione delle operations lontano dai pericoli, l’implementazione di soluzioni per la collaborazione con tool avanzati, inclusi audio e video; l’accesso in tempo reale ai dati di processo (e non solo) da qualsiasi postazione; flussi procedurali semplificati. Una proposta conforme allo “Human centered design”, l’approccio progettuale che elimina le procedure non necessarie, semplifica la complessità e include intelligenza e competenza.
iOps si basa su tre “pilastri”: un’offerta di soluzioni di automazione modulari e complete, un “iOps Centre”, cioè una sala di controllo dalla quale controllare le operations integrate, e infine una serie di servizi di consulenza.
“I nostri clienti hanno assistito per anni a miglioramenti dovuti all’implementazione di tecnologie di automazione smart che fornivano loro più dati (più visibilità) su quello che stava realmente accadendo”, ha spiegato Jim Nyquist, vice presidente di gruppo per la divisione Process Systems and Solutions di Emerson. “Ma i dati da soli non sono sufficienti. La reale opportunità è immaginare nuovi flussi di lavoro organizzativi, come la formazione di centri di collaborazione interfunzionali che facciano confluire l’esperienza decentralizzata per consentire decisioni migliori e più rapide. In questo consiste iOps”.
Funzionale a questa iniziativa è anche la nuova proposta per il Pervasive Sensing: sensori necessari per la misurazione di parametri al di fuori dei tradizionali confini del controllo di processo, al servizio delle applicazioni “business critical”, per offrire maggiore visibilità e comprensione di fattori suscettibili di incidere sul conto economico dell’azienda.
L’importanza strategica di questo lancio è chiara: Emerson Process Management prevede un aumento del 60% dei sensori installati per implementare efficacemente una strategia che mette al centro la sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza energetica.
Si tratta, di fatto, di un’estensione del range applicativo delle soluzioni tradizionalmente appannaggio del mondo del controllo, resa possibile da un rapporto costi-benefici meglio bilanciato: grazie all’evoluzione tecnologica, sono più bassi i costi complessivi e, soprattutto, più chiari i benefici “strategici” dell’adozione su larga scala di questi sensori. Assisteremo quindi all’impiego diffuso di sensori tecnologicamente innovativi, in grado di rilevare molteplici variabili, non intrusivi e abilitati alla comunicazione, wireless, auto alimentati, senza necessità di configurazione, senza calibrazione, precisi e affidabili. Un trionfo, insomma, di tecnologia all’insegna della semplicità di installazione e manutenzione.
Maggiori dettagli sul numero di maggio di Automazione e Strumentazione.