Paese misterioso l’India, dai mille volti e dalle mille sfaccettature nella sua vastità: 1 miliardo e 300 milioni di abitanti, 22 lingue ufficiali, dieci città fra le più promettenti al mondo quanto a crescita futura. Insomma un universo da scoprire e un mercato sconfinato tanto quanto quello cinese ancora da esplorare. Ma anche una cultura millenaria complessa da comprendere, differenze culturali che necessitano di intermediazione, bisogni difficili da intercettare per le aziende che là si dirigono per fare business.
Questo in sintesi il quadro emerso dall’ottava edizione di FIMI, Forum per l’internazionalizzazione del Made in Italy, organizzato a Milano da Messe Frankfurt Italia, dal titolo “India e Made in Italy. Tecnologia e design in una nuova prospettiva di mercato”; al centro del dibattito appunto l’India, il consumatore indiano, il mercato retail e le opportunità per il settore manifatturiero italiano.
Per approfondire il tema abbiamo intervistato:
- Alessandro Biamonti, Prof. Associato, Dipartimento di Design-Politecnico di Milano, Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali con l’India
- Mattia Fiorindo, Responsabile Comunicazione e Marketing del produttore italiano di rubinetterie FIMA Carlo Frattini
Un suggerimento: per fare business in India con successo occorre avere ‘pazienza’, prepararsi a essere flessibili e adottare una visione di lungo termine, nonché affidarsi a un partner locale affidabile, capace di fare da intermediario sia dal punto di vista del rapporto con i possibili clienti, sia con la burocrazia amministrativa dello Stato.
A chi rivolgersi:
STRUMENTI E STRATEGIE DI INVESTIMENTO
Camera di Commercio Indiana per l’Italia – ICCI
Invest India
RETAIL E CONTRACT
Hospitality Purchasers Manager Forum
Retail Association India
Vivono Designers
Leggi l’articolo sull’evento sul prossimo numero di Automazione Oggi – gen./feb. 2020