Quali sono le tre grandi sfide sociali e tecnologiche del nostro tempo? Innanzitutto, l’asimmetria di conoscenze tra mondo della ricerca ed élite imprenditoriale da una parte e il resto dell’ecosistema sociale e produttivo, poiché il supercalcolo e tecnologie quantistiche sono padroneggiati da una stretta minoranza di attori economici. In secondo luogo, l’accelerazione, ancor più che la velocità della tecnologia, poiché aziende e pubbliche amministrazioni faticano a metabolizzare il cambiamento e la sua velocità, ad adattarvisi e a coglierne le opportunità. Infine, ci sono i riflessi non strettamente tecnologici dell’innovazione, poiché l’intelligenza artificiale, anche grazie all’impiego del supercalcolo, sta determinando cambiamenti strutturali nelle nostre società.
Per sostenere la competitività dell’Italia nel campo dell’innovazione, grazie ai fondi resi disponibili dal PNRR, ha preso vita nel 2022 ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, il cui hub ha sede a Bologna e che ha dato vita all’Osservatorio sulle tendenze e le applicazioni del Supercalcolo.
Scopo dell’Osservatorio, presentato presso l’Archiginnasio di Bologna, è quello di aprire il mondo dell’innovazione tecnologica agli enti di ricerca e al mondo imprenditoriale, PMI, startup,
amministrazioni e gruppi di interesse, fornendo strumenti concreti in termini di accesso e utilizzo di dati e informazioni. In concreto, l’Osservatorio renderà disponibili casi d’uso e best practice in vari ambiti; organizzerà incontri, tavoli tematici e piattaforme di collaborazione; istituirà gruppi di lavoro coi policymaker a livello nazionale. Le principali aree tematiche saranno: Salute; Società Digitali; Manifattura; Colture e Suoli.
Tra i punti principali emersi, lo sviluppo dell’informatica quantistica e l’utilizzo delle applicazioni di intelligenza artificiale generativa da parte delle imprese. Sul primo punto, la diffusione dei computer quantistici (che si basano su una tecnologia completamente diversa rispetto a quella presente ora sul mercato) permetterà capacità di calcolo esponenzialmente superiori, da utilizzare in applicazioni che vanno dalla ricerca medica e chimica alle applicazioni ingegneristiche più utile per innovazione d’impresa. Per quanto riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, secondo una recente ricerca O’Reilly, il 67% delle imprese nel mondo sta iniziando ad utilizzarla, per lo più a scopo di aumento della produttività, in parte con applicazioni offerte da Open AI (23%), in parte sviluppate internamente (21%) o con modelli open source (16%).
L’incontro, dal titolo “L’Osservatorio: abbattere i confini della tecnologia. Una nuova direzione comune verso AI, Big Data, HPC e Quantum Computing”, ha visto gli interventi di: Raffaele Laudani, assessore all’urbanistica e edilizia privata, pianificazione e progetti strategici, patrimonio, gemello digitale, scienza, ricerca e conoscenza (Comune di Bologna); Alberto Credi, prorettore per la ricerca (Università di Bologna); Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione ICSC (Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing); Francesco Ubertini, presidente Fondazione IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development e professore dell’Università di Bologna; Tommaso Calarco, chairman of the European Quantum Community Network, Forschungszentrum Jülich / Università di Bologna; Paola Bonomo, consigliere indipendente, advisor e business angel; Stefania Ascione, head of R&I and European Funds Advisory Intesa Sanpaolo; Katia Da Ros, vice presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura Confindustria; Rosa Grimaldi, delegata alla promozione economica e attrattività, innovazione, imprese e start up, industrie culturali e creative, impatto del tecnopolo Comune di Bologna; Alessandro Piva, direttore Osservatori AI, Cloud Transformation, Cybersecurity & Data Protection, Quantum Computing & Communication Politecnico di Milano, School of Management.
Bologna rappresenta un unicum a livello europeo, poiché ospita la prima piattaforma a livello nazionale col Centro Nazionale di Supercalcolo, nato dalla collaborazione fra Cineca e Infn e che opera secondo uno schema hub & spoke. “Entro un anno vedremo installato presso il Tecnopolo di Bologna uno dei primi computer quantistici d’Italia, racconta Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione ICSC e questo si inserisce all’interno di un a proiezione che ci sta portando a fare ora gli investimenti necessari allo sviluppo socioeconomico dei prossimi 10-15 anni, quando vivremo in una società completamente data-oriented”.
Tramite una continua attività di monitoraggio e ricerca, l’Osservatorio produrrà report sullo stato dell’arte delle tecnologie in vari settori strategici, sugli scenari futuri di sviluppo e sulle politiche che ne facilitano l’implementazione. Tutto questo è permesso da un’infrastruttura di supercalcolo all’avanguardia a livello internazionale per l’elaborazione dei dati, su cui basa la propria attività il Centro Nazionale HPC, che aggrega membri distribuiti su tutto il territorio nazionale, provenienti dai settori pubblico e privato, dal mondo della ricerca scientifica e dell’industria, nei settori maggiormente strategici per il Paese. Il progetto dell’Osservatorio è realizzato da IFAB, la Fondazione con sede a Bologna che si prefigge di costruire un ponte tra il mondo della ricerca e quello delle imprese facendo leva anche sulle competenze di innovazione che si stanno concentrando presso il Tecnopolo di Bologna.
Partner dell’iniziativa: Politecnico di Milano; Bi-Rex.