SMA investe nei giovani e punta alle professioni del futuro in vista della crescente richiesta di competenze qualificate e nuovi posti di lavoro nel mercato fotovoltaico.
Valerio Natalizia, Regional Manager SMA South Europe ha commentato: “Le professioni del futuro saranno sempre più green: informatico ambientale, green building, chimico verde, esperti del marketing ambientale, economista ambientale, esperto di acquisti verdi. Questo è ancora più vero nel mercato fotovoltaico, che prevede una crescita costante fino al 2021 in tutta Europa e specialmente in Italia in cui si stima che la capacità di installato annuale crescerà di 4 volte, arrivando a quota 2.266 MW l’anno. E anche la creazione di posti di lavoro registra una crescita a doppia cifra, posizionando il nostro Paese secondo solo dopo la Germania. Crediamo fortemente nel futuro del fotovoltaico, per questo vogliamo aiutare i giovani a sviluppare competenze sempre più qualificate e idonee al mercato del lavoro futuro”.
SMA, infatti, ha recentemente annunciato di aver siglato una partnership con In-Presa, la Cooperativa sociale che si occupa di formazione professionale e accompagnamento al lavoro per ragazzi in situazione di dispersione scolastica e a rischio di disagio sociale. L’azienda si occuperà di impartire ore di lezione in aula da parte di un tecnico specializzato per insegnare agli studenti le caratteristiche, l’uso e l’installazione dell’inverter, donerà alla struttura un inverter Sunny Boy 2.0 AV41 e farà visitare ai partecipanti impianti fotovoltaici in esterna. L’iniziativa nata nel 2006, è un’esperienza innovativa che in questi ultimi anni ha mostrato una sorprendente efficacia per gli oltre 350 ragazzi che hanno aderito, con tassi di successo molto elevati. Basti pensare che l’80% di coloro che hanno terminato il percorso ha trovato un lavoro stabile e duraturo.
Secondo lo studio di EY ‘Solar PV Jobs & Value Added in Europe’, tra il 2008 e il 2011 il mercato del lavoro nel settore fotovoltaico è stato protagonista di una crescita costante, raggiungendo il livello più alto sia in termini di posti di lavoro che di VAL (valore aggiunto economico creato producendo un bene o fornendo un servizio espresso in milioni di Euro). Secondo le stime, entro il 2021 si raggiungeranno 174.700 FTE e un VAL di € 9.500M. Ciò significa un aumento rispettivamente del 145% per i posti di lavoro e del 105% per il VAL rispetto al 2016. Tale aumento si spiega principalmente con l’aumento della nuova potenza installata nella maggior parte dei Paesi europei.
Entro il 2021 i posti di lavoro creati e il VAL raddoppieranno rispetto al 2016 sia per le attività a monte (lavorazione delle materie prime), che quelle a valle (servizi forniti dall’industria fotovoltaica e manutenzione) della catena del valore. Per i primi, la maggior parte dei posti di lavoro e del valore aggiunto lordo saranno creati dai componenti di balance of system (BoS) pari al 44% del totale, mentre per i secondi la maggior richiesta di manodopera sarà assorbita dalle attività di Operations & Maintenance.
Conclude Valerio Natalizia: “Il mercato fotovoltaico è relativamente giovane e il ciclo di vita medio di un impianto, secondo lo studio condotto da EY, è di circa 25-30 anni. I costi unitari della messa fuori servizio per kW sono relativamente bassi, ma lo sviluppo di processi di rigenerazione e di riciclaggio richiederanno una forza lavoro specializzata e più qualificata. A partire dal 2020, quindi, le attività di riutilizzo e riciclaggio degli impianti fotovoltaici avranno ulteriori effetti positivi sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Crediamo, però, che tale crescita necessiti anche di un impegno fattivo da parte delle nostre istituzioni. La creazione di nuovi posti di lavoro non può prescindere da un supporto in termini di semplificazione dei processi che riguardano l’installazione e l’utilizzo di sistemi di energie rinnovabili, nonché di provvedimenti che ne facilitino lo sviluppo”.