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Impianto ESP per le acciaierie ArvediERT

Sulla linea ESP installata da Siemens presso l’acciaieria Arvedi di Cremona si possono produrre nastri a caldo ultra sottili e gradi molto sofisticati fino a X70, in conformità con gli standard richiesti dall’American Petroleum Institute (API), senza necessità di ulteriori messe a punto.

Secondo uno studio condotto dal Centro Sviluppo Materiali (CSM) i nastri prodotti a caldo nell’impianto rispondono pienamente ai requisiti previsti per resistenza a trazione, microstruttura e temperatura di transizione. Il processo ESP inventato da Arvedi può quindi essere utilizzato per applicazioni nel settore oil&gas, anche in difficili condizioni climatiche.

Al fine di testare le proprietà del materiale, il Centro Sviluppo Materiali ha selezionato numerosi nastri di spessore da 6 e 8 mm prodotti sulla linea ESP nel corso della normale lavorazione, senza quindi ulteriori messe a punto. I nastri selezionati sono stati quindi analizzati secondo gli standard API 5L e ISO 3183:2007 dal punto di vista delle proprietà meccaniche e della loro microstruttura.

Entrambi gli spessori di nastro sono risultati conformi alla prova ‘Charpy’ a intaglio e a seguito dell’analisi sono risultati possedere la microstruttutura desiderata, soddisfacendo le specifiche del grado X70 per quanto riguarda la trazione.  È stato anche rilevato il mantenimento della completa deformabilità plastica a temperature fino a -20 °C per quanto riguarda i nastri spessi 8 mm e a temperature fino a -40 °C per quanto riguarda i nastri da 6 mm.

Attraverso il processo ESP è stato possibile ottenere tali risultati durante il normale processo di lavorazione: un traguardo notevole, considerando che con l’utilizzo di impianti convenzionali lo sviluppo degli stessi prodotti sarebbe potuto durare, in alcuni casi, diversi anni. Oltre a un notevole vantaggio in termini di configurazione compatta dell’impianto, di costi d’investimento e di produzione, l’impianto ESP offre un’alternativa a costo contenuto per la produzione di acciai per oleodotti rispetto alla produzione convenzionale con linee per lamiere pesanti. Nello stesso tempo, grazie alla tecnologia ‘endless’ è possibile ottenere una migliore qualità dei nastri laminati, soprattutto per quanto riguarda le proprietà geometriche e l’omogeneità.

“Le proprietà del materiale confermate dal Centro Sviluppo Materiali sono tanto più considerevoli, quanto più si considera che l’impianto ESP di Cremona è in realtà stato progettato per la produzione di nastri ultra sottili - ha commentato Antonio Guindani, capo del dipartimento qualità Arvedi -. Il nastro di spessore 6 mm preso in esame è stato realizzato come di consueto con un nastro intermedio di 19 mm di spessore”. Guindani vede anche sviluppi futuri: “Attraverso il sistema ESP è possibile processare nastri intermedi anche di spessori decisamente più ampi: si apre così la strada per una produzione di ben più grandi spessori mantenendo intatta la qualità. Per i gradi di qualità come X52 e X60, infatti, consideriamo possibili anche spessori fino alla misura di un pollice (25,4 mm)”.

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