Un aspetto innovativo che qualifica la nuova “laurea” rispetto alla “vecchia”, è rappresentato dal tirocinio formativo e di orientamento, introdotto dal Decreto 3 Novembre 1999, n. 509 il quale, nell’articolo 10 considera come attività qualificanti quelle “attività formative volte ad agevolare le scelte professionali, mediante la conoscenza diretta del settore lavorativo […] tra cui, in particolare, i tirocini formativi e di orientamento”.
Tali tirocini formativi sono stati introdotti nella legislazione con la Legge 24 Giugno 1997, n.196, art. 18 e regolamentati da un decreto interministeriale successivo (25 Marzo 1998, n. 142) al fine di agevolare le scelte professionali e l’occupazione mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e realizzare momenti di alternanza tra studio.
In prima applicazione, in genere si fa riferimento ad un periodo di circa tre mesi da trascorrere presso:
· una società interessata alla fornitura di apparecchiature e/o di dispositivi per l’Automazione;
· una società di ingegneria in grado di fornire il supporto tecnico per la realizzazione di sistemi automatizzati
· una società in grado di realizzare sistemi automatizzati dedicati ad un particolare apparato e impianto
· un’industria che utilizza apparati e impianti già controllati, e che desidera acquisire maggiori conoscenze sul funzionamento o sulla gestione di un sistema di produzione.
· un Ente o laboratorio di ricerca pubblico o privato con la finalità di costruire modelli per la simulazione e ottimizzazione di fenomeni naturali o artificiali e/o di progettare sistemi di controllo.
Tali Enti, Società o Industrie dovrebbero essere interessate ad ospitare alcuni studenti per il tirocinio al fine di mettere a disposizione le loro esperienze ai tirocinanti e di rimanere aggiornati sull’evoluzione dell’Automatica e delle sue applicazioni nonché di stabilire una concreta opportunità di collaborazione con l’Università.
Durante il periodo di svolgimento del tirocinio l’attività di formazione e orientamento è seguita e verificata da un tutore (designato dall’Università) in veste di responsabile didattico-organizzativo e da un responsabile aziendale. Per ciascun tirocinante viene predisposto un progetto formativo e di orientamento contenente, fra l’altro, gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio, con l’indicazione dei tempi di presenze nonché un’adeguata copertura assicurativa. Alla fine del tirocinio lo studente è tenuto a compilare una relazione tecnica dettagliata, che permetterà l’acquisizione dei crediti relativi e che si configura come la sua “Tesi di Laurea”.
In alcune Università, l’inserimento di uno studente per il tirocinio viene formalizzato mediante una convenzione, tra l’Università e l’Industria ospitante, di durata pari al periodo di permanenza dello studente all’interno di una organizzazione produttiva.
Per quanto riguarda l’inserimento di uno studente in una società interessata alla fornitura della strumentazione per l’Automazione o alla realizzazione di sistemi automatizzati, le finalità del tirocinio sono più facilmente individuabili in quanto sono presenti e operanti alcuni aspetti che caratterizzano la cultura nell’Automazione. Più difficile è invece configurare l’inserimento di uno studente in un’industria che utilizza apparecchiature e impianti già controllati inseriti in un sistema di produzione. Lo svolgimento del tirocinio potrebbe rappresentare un’opportunità per l’industria ospitante di approfondire la conoscenza di un impianto o di un apparato già funzionante e di valutare la possibilità che opportuni adeguamenti delle modalità di controllo, o eventuali innovazioni, possano portare ad una maggiore produttività ed efficienza.
Infine, l’inserimento di un tirocinante in una laboratorio di ricerca pubblico o privato non comporta particolari difficoltà, configurandosi come una naturale estensione del lavoro universitario in una struttura orientata allo sviluppo metodologico o alla realizzazione di modelli e di sistemi di controllo finalizzati a specifici progetti.
Sulla base delle esperienze ormai consolidate nello svolgimento di tesi di laurea (vecchio ordinamento) presso varie organizzazioni produttive interessate alla produzione di beni e servizi, si è potuto constatare che l’impegno dell’industria ospitante è quello di introdurre lo studente al problema, di definire le finalità da raggiunge al termine del tirocinio e di verificare la validità del lavoro svolto. È compito dello studente di sviluppare in maniera autonoma, ma con la supervisione sia del docente sia degli esperti dell’organizzazione ospitante, il compito assegnatogli.
In tale ottica, il tirocinio offre l’opportunità di istituzionalizzare una concreta collaborazione tra Università, Industria e laboratori di ricerca pubblici o privati con trasferimento reciproco di conoscenze e competenze. L’esperienza consolidata nelle Università europee ha mostrato i notevoli vantaggi che possono essere ottenuti per raggiungere l’obiettivo di una formazione professionale adeguata alle esigenze produttive del Paese anche nel contesto dell’Unione Europea.