Anche se vi sono donne che rivestono ruoli chiave o manageriali nell’industria dei semiconduttori, rimangono comunque una minoranza. Nonostante ciò, molte di coloro che sono entrate in questo settore hanno fornito (e ovviamente continuano a fornire) contributi decisamente significativi.
Nel 2019, GSA, in collaborazione con Accenture, ha condotto uno studio molto dettagliato sulla parità di genere nell’industria dei semiconduttori che ha preso in esame tutte le funzioni e posizioni aziendali e coinvolto aziende di ogni dimensione, dalle più piccole alle più grandi. Uno dei dati chiave che è emerso da questa indagine e il fatto che le donne rappresentano solamente una percentuale compresa tra il 10 e il 25% di tutti i dipendenti di questo comparto e questa tendenza è destinata a proseguire in quanto le assunzioni previste sono in linea i risultati dello studio. Tale percentuale cala drasticamente se si prendono in considerazione i ruoli dirigenziali (a partire da quello di direttore), dove la percentuale femminile risulta inferiore al 1%, un dato questo che risulta generalmente più elevato nelle aziende di grandi dimensioni.
Anche se parecchie società offrono alcuni benefit come lavoro flessibile e congedo per maternità, sono ancora relativamente poche le realtà che propongono programmi articolati capaci di attrarre un numero maggiore di donne in questo comparto.
Nonostante il loro ridotto numero negli organici delle aziende, il ruolo delle donne nell’evoluzione della tecnologia dei semiconduttori è stato (ed è tuttora) importante e in questo articolo verranno illustrati i contributi di alcune protagoniste che si sono particolarmente distinte per le loro capacità e il loro talento.
Esther Marley Conwell
Nata a Brooklyn nel 1922, Esther Marley Conwell ha studiato fisica al Brooklyn College e ha proseguito la propria carriera scolastica presso le Università di Rochester e di Chicago, conseguendo una laurea e un dottorato di ricerca, sempre in fisica. Nel corso della sua lunga carriera, durata ben 62 anni, ha condotto ricerche nei settori dei semiconduttori, dei cristalli organici, dei polimeri conduttivi e del DNA. Conwell ha lavorato in prestigiosi laboratori, dai Bell Laboratories al Sylvania Lab al Xerox Webster Research Center, dove si è occupata di ricerche su materiali semiconduttori come germanio e silicio.
Dopo il suo ritiro, avvenuto nel 1998, Conwell è ritornata all’Università di Rochester, dove ha ricoperto l’incarico di docente e ha continuato a condurre ricerche per altri 16 anni fino alla sua morte, avvenuta a 92 anni a causa di un incidente d’auto.
Durante la sua prestigiosa carriera è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra cui l’ammissione alla National Academy of Science e alla National Academy of Engineering. Nel 2002 è stata annoverata nell’elenco delle ‘Top 50 Women in Science” dalla rivista Discover, mentre nel 2009 ha ricevuto la ‘National Medal of Science’. Probabilmente il riconoscimento più importante è essere stata la prima donna a ricevere, nel 1997, la ‘Edison Medal’ da parte di IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers).
Donne & semiconduttori: la situazione attuale
Nonostante la ridotta presenza negli organici aziendale, un numero significativo di donne sta fornendo un contributo importante all’industria dei semiconduttori, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello aziendale. Qui seguito alcuni tra i numerosi esempi:
Lalitha Suryanarayana è vice president, strategy, mergers & acquisitions di Infineon Technologies. Nei suoi oltre 25 anni di carriera nel settore delle telecomunicazioni e dei semiconduttori ha ricoperto diversi ruoli in varie divisioni aziendali, dalla gestione dei prodotti allo sviluppo delle attività con i partner fino ad arrivare alla supervisione e ottimizzazione dei processi operativi. Suryanarayana ha conseguito una laurea specialistica in ingegneria elettrica presso NYU Polytechnic (il Politecnico dell’Università di New York) e successivamente un MBA presso l’Università del Texas. Durante il periodo in cui ha lavorato come ingegnere, ha fornito un contributo sostanziale alla standardizzazione delle tecnologie Internet mobili e indipendenti dal dispositivo. Oltre a ciò, è autrice di numerose pubblicazioni, tra cui un libro tecnico, e ha ottenuto un totale di 48 brevetti.
Debra Bell, che ricopre la carica di vice president of Dram product engineering presso Micron Technology, nell’arco di vent’anni ha ottenuto 58 brevetti negli Stati Uniti relativi alle tecnologie di ingegnerizzazione dei prodotti e alla progettazione di circuiti Dram, con altri in via di sviluppo. In relazione ai suoi brevetti, Bell è fermamente convinta che in qualità di ingegnere donna ha potuto godere di una prospettiva diversa che le ha consentito di vedere situazioni e soluzioni sotto un’altra angolazione, un fattore risultato determinante per il conseguimento di questi lusinghieri risultati.
Eileen Rabadam, engineering program manager presso Intel Corporation, è impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie per i package dei semiconduttori. In questo ruolo è responsabile dello sviluppo di nuove tecnologie e del successivo trasferimento in produzione. Per assolvere al meglio questi impegnativi e diversificati compiti Rabadam sfrutta le proprie capacità analitiche per la risoluzione dei problemi e le competenze delle persone che lavorano con lei per garantire una cooperazione efficiente tra differenti team.
Christina Amon è preside e docente di bioingegneria presso la Facoltà di Scienze Applicate e Ingegneria dell’Università di Toronto. In qualità di preside, ha il compito di identificare strategie e futuri sviluppi di una delle più importanti facoltà di ingegneria del mondo, che può contare su un budget di circa 300 milioni di dollari e un organico di 750 dipendenti (tra personale e ricercatori) ed è frequentata da circa 8.000 studenti. Amon ha ricoperto la carica di direttore (indipendente) di MKS Instruments, uno dei principali fornitori a livello mondiale di strumenti e soluzioni per il controllo di processo utilizzate per la produzione avanzata di dispositivi a semiconduttore e di altri prodotti. Inoltre, presiede parecchie organizzazioni di ricerca ed è membro di comitati consultivi in otto differenti Paesi.
Considerazioni conclusive
Anche se le statistiche relative al numero di donne impiegate nell’industria dei semiconduttori possano sembrare a prima vista poco confortanti, è innegabile il fatto che sono numerosi gli esempi di donne che hanno fatto brillanti carriere in ruoli sia aziendali sia ingegneristici. Alcune attribuiscono il loro successo alla capacità, in quanto donne, di adottare un approccio diverso alla molteplicità di problematiche da affrontare.
La speranza è che le donne protagoniste di questo articolo, unitamente alle centinaia di altre che stanno seguendo percorsi professionali coronati da brillanti risultati nel mondo dei semiconduttori, possano ispirare un numero sempre crescente di donne a seguire le loro orme.