Gli attacchi informatici possono avere un impatto devastante e di vasta portata per le imprese. E non si parla solamente degli aspetti economici, ma anche di quelli legati al brand. Una recente indagine condotta da Proofpoint su un campione di CISO italiani ha messo in luce come i danni al brand e alla reputazione aziendale siano il principale pericolo legato alla cybersecurity (87%), seguiti dalla perdita di dati (80%) e dalle interruzioni dell’attività e dell’operatività (74%).
Questo dato si inserisce in uno scenario in cui la cybersecurity sempre più spesso sale agli onori delle cronache, per la frequenza e la varietà degli attacchi, portati verso aziende e organizzazioni di ogni settore e dimensione. La stessa ricerca ha anche messo in luce come nel corso del 2019 oltre la metà (il 52%) delle aziende italiana abbia subito almeno un attacco informatico.
Il brand è forse l’asset più importante per ogni azienda, piccola o grande che sia e la reputazione dipende da tanti fattori diversi, dalla qualità di prodotti e servizi offerti, alla capacità di relazionarsi in modo positivo con i clienti, dalla continuità operativa fino all’abilità del comunicare, non solo verso clienti e prospect, ma verso tutti i pubblici potenzialmente interessati.
In un mondo in cui le relazioni avvengono sempre più in remoto, il ruolo del brand diventa ancora più importante per ogni organizzazione, tanto da contribuire in modo sempre più attivo al business aziendale.
“I rischi legati alla cybersecurity sono molteplici, tutti con un impatto sull’operatività e sul business delle aziende, influendo in modo sostanziale sul brand e sulla sua percezione esterna. Una strategia efficace di cybersecurity non difende solamente dati e reti, ma protegge il brand, che è l’essenza stessa dell’impresa,” spiega Luca Maiocchi, country manager di Proofpoint Italia.
La ricerca, condotta dalla community Facciamo sistema – Cybersecurity per conto di Proofpoint tra maggio e giugno 2020, ha coinvolto 138 CSO/CISO di diversi settori industriali in Italia. Ha esplorato tre aree principali: la frequenza degli attacchi informatici, la preparazione dei dipendenti e delle organizzazioni e le problematiche da affrontare per l’implementazione di strategie informatiche di difesa.