La rivoluzione dei dati ha travolto qualsiasi azienda, piccola o grande che sia, dal fioraio all’angolo alle big pharma multimiliardarie. Per sfruttare il potenziale nascosto dei dati e portare l’azienda a pieno regime nel mondo digitale è fondamentale però cambiare mentalità.
Se le organizzazioni IT hanno ben chiara l’importanza della gestione dei dati, la maggior parte di loro non sta ancora facendo abbastanza per prepararsi alle sfide future: i risultati di un recente sondaggio IDC hanno evidenziato che il 44,5% dei CIO prevede che la dispersione dei dati sarà un problema importante e potenzialmente devastante se la loro organizzazione continuerà con l’attuale approccio di gestione degli stessi.
Non sorprende quindi che le organizzazioni IT stiano affrontando difficoltà importanti per capitalizzare il valore dei propri dati, cosa che rischia di avere un impatto drastico sui loro profitti. Infatti, le aziende che non si affidano ad una soluzione enterprise di gestione dei dati sostengono il 66% in più di costi operativi e sono il 67% più lente sul mercato rispetto ai loro competitor più innovativi.
È chiaro che, mentre la massiccia adozione di servizi cloud dell’ultimo anno rappresenta un’importante accelerazione verso il digitale, i leader IT di tutto il mondo non percepiscono ancora il cloud per quello che è: ossia una parte indispensabile della loro infrastruttura IT che diventerà un’area critica di investimento per gestire efficacemente la crescente mole di dati.
Un’organizzazione moderna produce miliardi di dati, ma senza un nuovo approccio, le aziende affronteranno sempre le stesse sfide: come creare copie di backup? Come spostare e archiviare efficacemente queste copie? Come identificare e recuperare i dati di cui hanno bisogno quando ne hanno bisogno?
Ma quali sono le caratteristiche che deve avere una soluzione moderna di gestione dei dati in cloud?
Archiviazione accessibile dei dati: una soluzione degna di questo nome dovrebbe rendere l’archiviazione dei dati un processo semplice e facile da gestire, sia su cloud pubblici che privati. Idealmente, questo include la possibilità per gli utenti di automatizzare la conservazione dei dati a lungo termine attraverso programmi di backup e replica, ma anche il reporting automatico e un processo di notifica istantanea che informi gli utenti sull’utilizzo della capacità a disposizione.
Sicurezza dei dati e flessibilità, ovunque e in qualsiasi momento: la seconda caratteristica da ricercare è la capacità di estendere la gestione dei dati e la protezione agli uffici remoti o in qualsiasi altro luogo in cui risiede la forza lavoro. Le sedi remote devono poter eseguire il backup dei dati localmente, replicarli nell’hub centrale dell’azienda e archiviarli in cloud, preferibilmente tramite un’interfaccia utente intuitiva.
Backup istantaneo, recupero istantaneo: protezione continua dei dati e recupero istantaneo, senza che il provisioning manuale dello storage rallenti il processo. Per quanto sembri ovvio, questo mette fine alla programmazione del lavoro, offre tempi di recupero rapidi e fornisce agli utenti gli strumenti per cercare e identificare senza sforzo i dati in tutta l’azienda.
Replica e recupero dei dati in caso di crisi: in preparazione ad una violazione del perimetro di sicurezza, la piattaforma di gestione dei dati in cloud deve offrire una strategia di disaster recovery facile da implementare ed efficace. La soluzione scelta dovrà utilizzare la replica asincrona e deduplicata, l’orchestrazione nativa del recupero dei dati e la ripartenza in cloud per automatizzare un piano completo di disaster recovery.
Una gestione dei dati in cloud ben architettata rappresenta una novità per molte organizzazioni, ma è un concetto che dovranno attuare il prima possibile se non vogliono che i loro dati diventino ingestibili. Così facendo, l’azienda digitale moderna abbraccerà meglio il cloud e inizierà a indicizzare, organizzare e utilizzare i propri dati in nuove modalità più efficaci.