Secondo un articolo pubblicato domenica 13 aprile sul sito repubblica.it, intitolato “Basta Cina e Romania, il made in Italy sta ritornando a casa”, è in atto un lento ma significativo processo di “rientro” in Italia di alcune attività manifatturiere, soprattutto nel settore della pelletteria e del made in Italy ad alto valore aggiunto.
A metà del suo articolo, Maurizio Ricci riporta un pensiero dell’agenzia McKinsey, secondo il quale “le strategie manifatturiere costruite sul risparmio di costo del lavoro stanno diventando fuori moda”. Si riportano alcuni esempi di imprese italiane che stanno de-delocalizzando, cioè portando in Italia alcune loro attività manifatturiere dalla Cina e dalla Romania.
L’articolo sostiene che una delle principali ragioni sia l'”in-time delivery”, cioè la necessità di accorciare i tempi di commercializzazione del prodotto. Che ne pensate? Voi quale “logica” scorgete dietro questo fenomeno?
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