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Il futuro fra AI e co-creationERT

Transizione gemella e Industria 5.0 sono traguardi raggiungibili grazie alla tecnologia, in particolare alla Industrial AI, ma solo in un’ottica di collaborazione: questi i ’take away’ di Siemens Tech Talks 2024

Un viaggio nel quotidiano delle aziende italiane in cammino verso la transizione gemella, digitale e sostenibile, e l’Industria 5.0, il cui traguardo può essere raggiunto solo mettendo a fattor comune le competenze di più realtà, anche originariamente concorrenti, in un’ottica di collaborazione e co-creazione: questi, in sintesi, i ‘take away’ che abbiamo appreso in occasione dell’evento Siemens Tech Talks 2024. Il padrone di casa, Floriano Masoero, CEO di Siemens in Italia, ci ha accompagnati alla scoperta dei trend tecnologici del prossimo futuro, dall’intelligenza artificiale alla robotica, tecnologie necessarie per poter arrivare agli obiettivi che tutti oggi ci prefiggiamo, ovvero “preservare la biodiversità e gestire la scarsità delle risorse, attuando la transizione energetica. Come? In Siemens parliamo di Industrial AI” ha sottolineato Masoero. “In una fabbrica oggi si producono 2.000 terabit di dati al mese: una vera ‘miniera‘, che nessuno però può gestire in modo efficiente se non con l’ausilio della AI, in grado di renderli fruibili per gestire, per esempio, in modo intelligente le reti di distribuzione, i cicli di produzione, gli edifici…”. I trend tecnologici da considerare per Siemens sono tre: digital tween e metaverso industriale, Software Defined Automation, AI e gestione dei dati. “Con un calo di circa il 4,5% nel 2023, le emissioni di CO2 nelle economie avanzate sono tornate ai livelli di 50 anni fa. Questi dati, diffusi dall’International Energy Agency (IEA), sono incoraggianti e ci invitano a continuare a lavorare per la transizione gemella. Inoltre, si prevede un fatturato totale nel mondo del metaverso industriale di 125,7 miliardi di dollari nel 2030 a fronte dei 6,5 miliardi del 2021, e i benefici dell’utilizzo del gemello digitale nella creazione di infrastrutture/ edifici e fabbriche sono tangibili” ha proseguito il manager. In questo scenario, “Siemens è un abilitatore di ecosistemi: attraverso la digitalizzazione siamo in grado di combinare mondo reale e digitale tramite l’analisi e l’interpretazione di una grandissima mole di dati, che rende possibile utilizzare le risorse limitate in modo efficiente e rendere industrie, infrastrutture, mobilità e reti più sostenibili, oltreché più resilienti e profittevoli” ha continuato Masoero. La chiave di tutto è la collaborazione: “La co-innovazione rende la tecnologia aperta, condivisa e democratica: le sfide di oggi sono sempre più complesse e non possono essere affrontate senza che ci siano collaborazioni che mettano a disposizione di tutti competenze differenti”.

La AI fa la differenza

È su digital tween e AI che Siemens investe ormai da anni in maniera importante: “Siemens ha depositato a livello europeo oltre 3.500 brevetti sulla AI, ed è al primo posto in Europa con 1.500 sviluppatori che oggi lavorano su questo tema” ha rivelato Masoero. Come viene utilizzata in concreto? “Abbiamo realizzato una fabbrica a Nanchino, in Cina, costruendola due volte, la prima in digitale, creando un gemello virtuale evoluto, dentro al metaverso industriale, dove abbiamo potuto ottimizzarla prima di costruirla realmente, nel mondo fisico. Con la Software Defined Automation siamo passati dalla produzione digitale a quella reale. Risultato: abbiamo aumentato l’efficienza produttiva e ridotto i consumi: la tecnologia ha abilitato la sostenibilità” ha esemplificato il CEO. L’obiettivo di Siemens è rendere possibile l’applicazione della AI anche a livello dei costruttori di macchina. L’esempio è quello di un robot pick&place in grado, grazie alla AI, di ‘imparare’ a prendere oggetti di forma e in posizioni diverse in tempi brevi, allenandosi nel metaverso. Oggi i costruttori di macchina possono sfruttare le funzionalità dell’Industrial AI in progettazione, per lo sviluppo dei progetti, utilizzando interfacce semplici per una più facile e immediata interazione. Perché questa tecnologia sia alla portata di tutti occorre però la cooperazione di partner competenti, per questo Siemens ha concluso accordi con realtà quali Sony, Nvidia, Microsoft, Amazon AWS. Non solo, molte società, fra le quali Leonardo, sono entrate a far parte dell’ecosistema Siemens Xcelerator: “Leonardo e Siemens hanno instaurato una solida sinergia basata su tecnologie proprietarie e competenze complementari” ha testimoniato Manuele Marra, SVP critical national infrastructure&large enterprise, divisione Cyber&Security Solutions di Leonardo. “L’obiettivo principale della collaborazione è elevare il livello di cyber resilienza di infrastrutture critiche e realtà industriali, un traguardo che intendiamo perseguire con determinazione in un contesto geopolitico complesso, caratterizzato da minacce sempre più sofisticate e con potenziali gravi ricadute sistemiche”. Anche Masmec, fornitore Tier1 in ambito automotive, è entrata a far parte di Siemens Xcelerator: “I componenti per l’automotive, con l’elettrificazione, stanno cambiando e non ci sono ancora competenze in merito, per cui per noi è diventato cruciale comprendere come il cliente intende modificare il componente. Collaborare con Siemens per noi ha significato far avanzare i processi interni e poter affiancare i nostri clienti sin dalle fasi iniziali dei loro progetti con attività di co-design. Tramite la creazione di un gemello digitale possiamo capire non solo come realizzare il prodotto al meglio, ma anche quale sia il processo più efficiente per la macchina per ottenere il componente che il cliente cerca” ha spiegato Daniela Vinci, CEO di Masmec. “Non solo: grazie al gemello digitale del processo, il cliente può navigare all’interno di una linea di produzione e valutare gli aspetti di logistica, le attività del personale sulla linea, calcolare i costi, cosa che in questo periodo di grande incertezza è di enorme valore”. Conclude Vinci: “Con l’esperienza maturata abbiamo aperto un nuovo business: il reparto digitalizzazione ora al servizio dei clienti esterni”. Anche AISent è Digital Transition Partner di Siemens per l’Italia, con l’ambizione di crescere all’estero tramite Siemens Xcelerator, come conferma Daniele Gamba, CEO dell’azienda. “La nostra storia comincia nel marzo 2018, quando la passione tecnologica si è unita alla conoscenza dei reparti manifatturieri e dei processi produttivi industriali. La nostra vocazione è applicare l’AI per aiutare l’industria manifatturiera a vincere le sue sfide, in primis quella della mancanza di competenze, alla quale rispondiamo creando algoritmi che rendono le macchine ‘più intelligenti’”. La partnership con Siemens è un plus anche per Ascom UMS, che opera in ambito sanitario: “Si tratta di un passo importante nell’ottica della creazione di un network di sinergie finalizzate a supportare il processo di digitalizzazione degli ambienti di cura e di lavoro, obiettivo che reputiamo di cruciale importanza per la crescita e lo sviluppo del panorama economico e sociale italiano” ha sottolineato Leonardo Manaresi, country manager dell’azienda.

Un plus in ambito energia

In ambito energia il Siemens Tech Talks 2024 ha portato l’esempio di due note realtà: Areti e Viridis Energia. “L’avvio dei servizi di flessibilità a Roma rappresenta un primo fondamentale passo nella strategia di Areti, che intende sviluppare reti elettriche intelligenti in grado di interagire con il cliente” ha spiegato Giulio Carone, AD di Areti. “Con il progetto pilota RomeFlex, di cui siamo capofila in Italia e in Europa, i cittadini e i produttori in media e bassa tensione partecipano attivamente alla gestione della rete e offrono servizi di flessibilità, contribuendo così a garantire l’equilibrio tra domanda e offerta di energia”. Con le rinnovabili, infatti, i consumatori sono sempre più anche produttori di energia: il progetto di Areti prevede di renderli ancora più protagonisti interagendo con loro, inviando comandi per esempio per staccare un’utenza o attivare un’unità produttiva a fronte delle richieste di energia globali pervenute alla rete. “L’utilizzo delle più moderne tecnologie, associate all’AI, è parte integrante del progetto che ha l’obiettivo di cambiare la modalità di gestione delle reti per un’ottimizzazione dei consumi a favore del cliente e per abilitare la transizione energetica, che prevede una sempre più spinta elettrificazione dei consumi” ha sottolineato Carone. Similare l’esperienza di Viridis Energia: “Avevamo la necessità di trovare una soluzione standard per i nostri impianti, che ci permettesse di semplificarne la struttura. È inoltre ormai un fattore determinante e di competitività per gli investimenti in tema energetico, poter ridurre le superfici utilizzando le più adeguate soluzioni tecnologiche. Ed è per questa ragione che ci siamo rivolti a Siemens e al loro partner Elettromeccanica Ciaurri” ha spiegato Matteo Riccieri, CEO dell’azienda. “Grazie al supporto di Siemens e del suo partner siamo riusciti a ottenere una produzione studiata e pianificata ad hoc delle apparecchiature necessarie al completamento dei nostri impianti. Se prima avevamo a disposizione una soluzione sempre diversa per ogni impianto fotovoltaico, con costi differenti da progetto a progetto, e con il rischio di ritardi nella consegna, ora possiamo contare su una produzione standardizzata e completa, con consegna garantita come da pianificazione e con relativi costi uniformati”.

Uno scambio di idee fra generazioni

Il Siemens Tech Talks 2024 si è concluso con un confronto tra generazioni: la scienziata di fama mondiale Amalia Ercoli Finzi, nota per le sue attività sulla dinamica del volo e la progettazione di missioni spaziali da oltre 25 anni come consulente della Nasa, e la studentessa universitaria, influencer e divulgatrice Stem, Greta Galli. Le due protagoniste hanno discusso di intelligenza artificiale e sviluppo tecnologico, concordando sul fatto che la conoscenza del ruolo, delle potenzialità e dei meccanismi della tecnologia è fondamentale perché i frutti dello sviluppo tecnologico siano fruiti da tutti, in modo democratico, ed evitare di diventare succubi degli strumenti da noi stessi creati. Secondo Ercoli Finzi, la scuola in primis deve formare le persone, facendo loro comprendere i meccanismi sottesi allo sviluppo delle nuove soluzioni tecnologiche, oggi sempre più parte del quotidiano, perché se ne comprendano le potenzialità ma anche i limiti, in quanto risultato dell’attività umana, di per sé imperfetta. L’intelligenza artificiale nasce dall’uomo e porta con sé i pregiudizi, i bias cognitivi, propri dell’uomo. Lo scambio di idee fra generazioni, secondo Siemens, deve essere sempre più valorizzato poiché, oggi, è ampiamente diffuso nelle aziende come appunto la multinazionale tedesca, dove convivono almeno 5 generazioni differenti.

Siemens Italia – www.siemens.it

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