Il numero delle aziende dell’industria alimentare è in sostanzialmente stabile (+0,2%): nel I trimestre del 2017, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono 58.129 le imprese attive, che rappresentano quasi il 12% del totale industria in Italia. A livello geografico sono concentrate prevalentemente in Sicilia con 7.355 imprese (+1,4%) e Campania con 7.043 (+1,4%), Lombardia con 5.860 (+0,1%), Puglia con 4.837 (+0,1%) ed Emilia Romagna con 4.681 (-1,1%). A livello provinciale, le più attive risultano Napoli (3.042), Roma (2.147), Bari (1.975) e Salerno (1.776).
Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel pest management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese in occasione del recente workshop “Quality Day – Biocidi: dubbi e certezze”. Insieme ad esperti del settore ed esponenti istituzionali, durante il convegno si è fatto il punto sia sui danni che i roditori possono causare alle aziende e alle industrie alimentari, sia sul recente Regolamento UE biocidi. Una normativa fondata sul principio di precauzione al fine di tutelare la salute degli animali, dell’uomo e dell’ambiente, e che richiede un approccio diverso da quello adottato fino ad oggi.
L’industria alimentare è quindi un settore strategico per il Paese, ma per tutelare la salute dei consumatori richiede un’attenzione sul tema della sicurezza e dell’igiene, e in particolare sul reale rischio rappresentato dagli infestanti, tra cui i roditori.
Come si pone l’industria alimentare su questo fronte? Anticimex ha analizzato i propri dati sul territorio nel 2016 e ad emergere è come l’attenzione delle imprese sia sempre alto, con un aumento del +4% degli interventi eseguiti contro i roditori rispetto allo scorso anno.
A crescere maggiormente sono le richieste di intervento con l’impiego di nuove tecnologie, che permettono di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e al contempo di rispettare l’ambiente circostante: nel 2016, rispetto al 2015, le richieste per questo tipo di servizi sono aumentate del +57%.
Per questo Anticimex ha sviluppato sistemi all’avanguardia che prevedono il monitoraggio e il controllo elettronico dei roditori, attraverso la tecnologia smart, attiva h24, 7 giorni su 7, e in grado di comunicare dati sull’attività murina in tempo reale, permettendo quindi di avere la situazione sempre sotto controllo e di intervenire prima che i roditori possano provocare danni.
“A rendere le imprese più sensibili alle attività di Pest Control ha giocato un ruolo chiave la parte normativa – afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia – che ha portato ad un innalzamento del livello di attenzione sia da parte degli enti di controllo ufficiale (AUSL e Nuclei antisofisticazione) che di quelli volontari (Istituti di certificazione ed Auditors), ed ha posto alle imprese paletti sempre più stringenti per tutelare i consumatori, come ad esempio l’uso razionale di prodotti chimici. In questo senso, la normativa Biocidi rafforza il concetto già ampiamente noto dell’IPM (Integrated Pest Managment), che privilegia tutti i possibili metodi che prescindono dall’impiego di sostanze chimiche e che quest’ultime vengano utilizzate solo se strettamente necessario ed in maniera mirata tutelando il più possibile ambiente, uomo e animali no target”.
“Sappiamo quanto sia importante proteggersi dal pericolo di infestazioni tutelando la salute dei consumatori e la qualità dei prodotti – conclude Valeria Paradiso – I roditori, a differenza degli altri infestanti, oltre a provocare contaminazione e perdita di prodotto, sanzioni, richieste di risarcimento e danni di immagine, possono provocare gravi danni agli impianti elettrici e fermi produzione”.
REGIONE |
Num. Imprese Industrie Alimentari – I Trim. 2017 |
% Num. Imprese Industrie Alimentari I trim. 2016 / I trim. 2017 |
% Num. Imprese Industrie Alimentari regione su totale Italia |
Sicilia |
7.355 |
1,4% |
12,7% |
Campania |
7.043 |
1,4% |
12,1% |
Lombardia |
5.860 |
0,1% |
10,1% |
Puglia |
4.837 |
0,1% |
8,3% |
Emilia Romagna |
4.681 |
-1,1% |
8,1% |
Piemonte |
3.871 |
-0,4% |
6,7% |
Lazio |
3.754 |
-0,3% |
6,5% |
Veneto |
3.321 |
-0,9% |
5,7% |
Calabria |
3.301 |
-0,5% |
5,7% |
Toscana |
2.939 |
-0,2% |
5,1% |
Sardegna |
1.952 |
0,6% |
3,4% |
Abruzzo |
1.942 |
0,6% |
3,3% |
Liguria |
1.761 |
-0,4% |
3,0% |
Marche |
1.686 |
0,4% |
2,9% |
Umbria |
905 |
0,9% |
1,6% |
Basilicata |
862 |
1,1% |
1,5% |
Friuli – Venezia Giulia |
739 |
0,3% |
1,3% |
Trentino – Alto Adige |
639 |
0,2% |
1,1% |
Molise |
550 |
0,2% |
0,9% |
Valle D’Aosta |
131 |
5,6% |
0,2% |
TOTALE ITALIA |
58.129 |
0,2% |
|
Fonte: elaborazione Anticimex su base dati InfoCamere – Movimprese