La prima cosa da tener presente è che l’HMI è uno strumento al servizio dell’operatore. È quindi a lui che bisogna pensare quando si sviluppa un’interfaccia, che deve essere semplice, chiara e facilmente comprensibile. Bisogna evitare di dare troppe informazioni e ricordarsi che, mai come in questo caso, “less is more”.
Il secondo punto è scegliere la giusta dimensione del display, tenendo conto della quantità di informazioni che dobbiamo rappresentare sul display.
Terzo principio: layout, colori e contenuto devono essere sapientemente bilanciati. La rappresentazione dell’impianto deve essere logica e le informazioni importanti devono essere leggibili con immediatezza.
Quarto: prima di definire il progetto, per evitare sorprese nella fase del commissioning, bisogna incontrare gli operatori ed entrare nel dettaglio delle notifiche, degli avvisi e degli allarmi che dovranno essere programmati.
Quinto: scegliere il posto giusto dove collocare i terminali, in un luogo di facile accesso, correttamente illuminato e possibilmente non troppo affollato.
Sesto, eseguire backup periodici, soprattutto quando si effettuano modifiche o upgrade.
Settimo: la grafica dell’HMI deve mostrare nella maniera più fedele e chiara possibile il processo di produzione, offrendo all’operatore la migliore visualizzazione possibile e un’idea chiara sulle azioni che deve eseguire.
Ottavo: scegliere con attenzione quali dati rendere disponibile e realizzare interfacce semplici che non appesantiscono inutilmente il sistema.
Nono: organizzare i flussi e decidere come raggruppare tra loro i diversi blocchi e le sezioni, possibilmente utilizzando la gerarchia funzionale prevista dalla normativa S88.
Infine, occorre pianificare con attenzione una strategia per gli allarmi.
Seguendo queste dieci semplici regole il progettista potrà realizzare un HMI snello, efficace, rispondente alle esigenze dell’utilizzatore.