L’esercizio fiscale 2012 di Siemens Italia chiude con un calo rispetto all’anno precedente. Il fatturato della società si attesta infatti a quota 2.126 milioni di euro (-5,5%) e gli ordini a 2.008 milioni (-12,5%). “Nonostante tutto, si tratta di un risultato positivo, considerato lo scenario economico in cui ci siamo trovati a operare”, ha dichiarato Federico Golla, AD di Siemens Italia.
Stabili i ricavi del settore Industry (-0,2%), il “best performer” di Siemens in Italia. L’Italia conferma così il quarto posto in ordine di importanza tra i mercati geografici di riferimento di Siemens in questo settore, dopo Germania, Stati Uniti e Cina. Merito soprattutto delle vendite nel settore della Meccanica, un fiore all’occhiello del nostro Paese che si distingue, oltre che per la sua marcata propensione all’export, per la spiccata capacità di produrre innovazione.
Sostanzialmente stabile anche il risultato della divisione Heathcare (-1,8%), dove a fronte di un contenimento dei costi non sono mancati i necessari investimenti.
Meno brillanti di quanto ci si attendesse invece i risultati del neonato settore Infrastructure & Cities (-13% rispetto alle previsioni) e del settore Energy (-14,8% rispetto al 2011), che hanno risentito della generale contrazione degli investimenti.
Le leve della nuova “Agenda 2014” - il programma che Siemens Italia ha messo a punto per affrontare uno scenario in perenne mutamento - sono cinque: riduzione dei costi; rafforzamento del core business attraverso la dismissione delle attività non più strategiche e investimenti sui punti ritenuti importanti (citiamo a proposito le recenti acquisizioni di Invensys Rail, nel settore ferroviario, e di LMS International, fornitore di soluzioni IT verticali per il lifecycle management); miglioramento dei processi di vendita (“go-to-market”), ottimizzazione dell’infrastruttura e semplificazione della governance aziendale. La scelta di investire su tecnologie abilitanti, che consentano l’implementazione di Smart Grid, e su soluzioni IT verticali viene confermata.
Nel prossimo anno il focus strategico rimarrà su sanità e mobilità, due degli aspetti maggiormente in grado di incidere sulla qualità della vita. Il settore Industry sarà nuovamente quello per il quale si prevedono maggiori successi nel 2013. In particolare sono previsti investimenti da FIAT per le tecnologie di automazione per gli stabilimenti in Europa, negli Stati Uniti e in Brasile.
Quanto al settore Energy, a fronte dello stop degli investimenti nel solare fotovoltaico (a causa della fine degli incentivi), Siemens ha deciso di uscire dal settore; ci si attendono in compenso investimenti da parte di Enel per le smart grid e una ripresa degli investimenti nel settore eolico (on shore e off shore). Altra dismissione annunciata è nel settore Water Treatment: Siemens infatti cederà la parte di questa divisione che si occupa di analisi chimica, mantenendo invece la produzione di componentistica elettromeccanica dedicata a questo settore.
Nel settore della Sanità Siemens prevede significative riduzioni di spesa da parte della Pubblica Amministrazione a causa dei deficit di bilancio; in compenso si stima che questo comporterà anche una revisione degli acquisti verso soluzioni più efficienti.
Per quanto riguarda il settore Infrastrutture e città, il focus, precedentemente incentrato sulle grandi aree metropolitane, si sposterà sulle città di provincia, “dove è più facile intervenire con iniziative finalizzate al miglioramento della qualità della vita urbana”, sottolinea Golla. Le smart grid sono un tema che è stato compreso dai principali attori del mercato. Siemens lavorerà in partnership con Enel per la messa in opera della rete intelligente che alimenterà l’area di Expo 2015.
Le soluzioni di efficienza energetica applicate al settore degli edifici saranno proposte anche per edifici relativamente nuovi che hanno ancora un significativo potenziale di risparmio.
Ci si attende infine un significativo aumento della diffusione delle automobili elettriche, grazie al miglioramento delle tecnologie relative alle batterie e alle colonnine di ricarica. Da subito un inizio di diffusione è atteso nel car sharing e nelle autovetture pubbliche di servizio.