I cobot rappresentano gli strumenti di automazione per eccellenza, e possono rivoluzionare la vita quotidiana per organizzazioni di qualsiasi dimensione. Fino ad oggi i costi di acquisto e le complessità relative all’implementazione ne hanno resa complicata l’integrazione, ma attualmente queste problematiche stanno subendo un graduale ridimensionamento.
Esso rappresenta un tema di discussione particolarmente sentito e la ricerca condotta recentemente da reichelt elektronik su robot e cobot ha dimostrato come molte delle aziende industriali intervistate in Europa stiano già lavorando con i cobot, mentre una buona parte stia pensando di acquistarne uno nel 2023.
Gli eroi di tutti i giorni guidano l’automazione
I cobot risolvono azioni ripetitive e monotone che altrimenti comporterebbero un notevole dispendio di tempo, senza però perdere attenzione e precisione anche dopo ore di lavoro. Tuttavia, i cobot devono essere sempre riprogrammati per poter lavorare su nuovi progetti, per questo motivo non potranno mai sostituire completamente l’uomo.
Il settore della robotica continua a registrare in Italia una crescita significativa. Alcuni studi dimostrano che entro il 2025 il numero di nuove installazioni potrà raggiungere quasi 700mila unità l’anno. Dall’analisi svolta recentemente in collaborazione con l’Istituto di Ricerca OnePoll da reichelt, inoltre, emerge come anche la robotica collaborativa stia cominciando a prendere piede in modo significativo anche Italia, con il 32% delle aziende manifatturiere intervistate che afferma di utilizzare i cobot.
Di fronte alla preoccupazione generale sulla possibile perdita di posti di lavoro a fronte di maggiori investimenti sulla robotica, il segretario generale di Flai – Cgil Giovanni Mininni ha, inoltre, promosso l’impiego dei cobot all’interno delle linee di produzione, sottolineando la possibilità di ridimensionamento e redistribuzione dell’orario lavorativo in maniera più efficiente e, allo stesso tempo, di incentivare la formazione dei dipendenti.
Anche altri settori dell’economia stanno scoprendo nel mondo i vantaggi dei robot collaborativi: nel settore della medicina vengono usati all’interno dei laboratori, nei processi di sterilizzazione e per la riabilitazione. Allo stesso modo, questi vengono utilizzati nell’industria farmaceutica e chimica come assistenti di laboratorio altamente precisi. Inoltre, i cobot stanno guadagnando maggiore centralità all’interno dell’industria della plastica e nell’assemblaggio di piccole parti, specialmente nei settori dell’orologeria e dei giocattoli.
Prossimamente Iron Man impugnerà un pennello?
I cobot aiutano a ridurre notevolmente lo sforzo fisico, come nel settore della logistica di magazzino. É stata creata infatti una tipologia di cobot pensata esclusivamente per supportare in maniera diretta l’uomo: l’esoscheletro. Gli esoscheletri agiscono come sostegno e come forza lavoro. Gli esoscheletri passivi consentono di risparmiare energia e fornire stabilità durante i movimenti grazie ad una distribuzione del peso uniforme su tutto il corpo. Gli esoscheletri attivi, invece, agiscono in maniera diretta, secondo modalità più dinamiche e versatili. Grazie alla loro forza esterna, possono sostenere il trasporto di carichi anche molto pesanti.
Gli esoscheletri migliorano la sicurezza sul lavoro, specialmente in contesti dove non sono disponibili dispositivi tecnici di supporto adeguati, come lo spostamento di componenti pesanti oppure quando si lavora in posizioni scomode. Risultano particolarmente utili nei mestieri specializzati, dal montaggio dei ponteggi, ad esempio, alla dipintura.
Per il futuro, gli esoscheletri promettono di rivoluzionare i processi di riabilitazione in campo medico, consentendo alle persone affette da limitazioni fisiche di riacquisire maggiore libertà di movimento.
In ambito aeronautica spaziale si prevede che essi possano prevenire l’atrofia muscolare degli astronauti.
Se gli esoscheletri rimangono ancora strumenti dalla visione futuristica, i benefici che essi consentono di ottenere vengono già ampiamente riconosciuti.
In Italia, ad esempio, tutti gli sforzi sono rivolti verso i processi di riabilitazione, al fine di impiegare l’esoscheletro per garantire una terapia più efficace, gradevole e stimolante per i pazienti. Attualmente sono in corso molti studi scientifici sull’esoscheletro che hanno messo in luce come con il suo utilizzo si assista ad un importante miglioramento delle condizioni psico-motorie delle persone affette da patologie debilitanti.
ATLAS 2030, ad esempio, è il frutto della ricerca condotta dall’Irccs San Raffaele, ed è il primo esoscheletro indossabile e utilizzabile in età pediatrica per la riabilitazione del cammino di bambini di età compresa tra 4 e 10 anni affetti da patologie neuromuscolari. In questo senso, la ricerca sulla neuroriabilitazione integrata alla robotica rappresenta un’opportunità terapeutica di fondamentale importanza.
Tendenze attuali e uno sguardo verso il futuro
La democratizzazione dell’industria robotica – e della cobotica – sta progredendo e i produttori ora offrono i cobot come una soluzione unica e completa, che include sia l’hardware che il software. Queste soluzioni integrate agevolano la configurazione di robot autonomi. Molte grandi aziende riconoscono il potenziale valore economico dei pacchetti all-in-one mentre sono diversi gli esempi a livello europeo di piccole e medie imprese che ricorrono al noleggio di cobot da impiegare all’interno di progetti di breve periodo, per testarne le potenzialità e poter valutare eventuali investimenti futuri.
Anche in Italia si stanno compiendo grandi passi avanti: NeocodeX, azienda modenese specializzata in robotica integrata a sistemi di visione artificiale con AI e software di tracciabilità, mette a disposizione delle imprese dispositivi hardware e software per l’automatizzazione dei processi produttivi. Grazie all’acquisizione di dati e informazioni in real-time, i robot di NeocodeX sono utili al miglioramento dei metodi di produzione in settori che spaziano da sistemi di controllo qualità di prodotti alimentari, a prodotti farmaceutici. Recentemente, inoltre, l’azienda ha inaugurato il nuovo polo tecnologico di Modena arricchito con un laboratorio specializzato nella cobotica avanzata accessibile a studenti di scuole superiori e università, fornendo così un importante contributo alla ricerca sull’intelligenza collaborativa.
Conclusioni
La ricerca di semplificazione nelle soluzioni tecnologiche sta guidando il mercato della robotica. Il costo dei cobot è ridotto, ora occupano meno spazio e offrono alle piccole e medie imprese molti vantaggi rispetto ai robot industriali. Con la riduzione dei costi di installazione, i cobot stanno acquisendo maggiore importanza all’interno di settori e industrie dove prima non venivano impiegati, come il settore alimentare – in particolar modo nei processi di raccolta. I cobot offrono inoltre una soluzione alle attuali difficoltà delle aziende, come la carenza di manodopera qualificata. Infine, permettono di sostituire l’uomo nello svolgimento di lavori meno appetibili, con la possibilità di ricollocare le risorse umane verso mansioni più creative e redditizie.
E nel lungo termine? Di sicuro i cobot sono destinati a rivoluzionare la vita di tutti i giorni