I motori elettrici nell’industria sono i maggiori consumatori di energia prodotta.
In Europa si calcola che circa il 70% dell’energia prodotta sia consumata proprio dai motori industriali. E, per l’85%, sono anche responsabili dei costi di esercizio per produrre l’energia. Per questo motivo, si sta attuando un piano di rinnovo del parco motori con nuovi modelli più efficienti sul piano energetico.
Secondo una nuova analisi condotta da Frost & Sullivan emerge che il mercato dei motori ha registrato un fatturato di 5,16 miliardi di dollari nel 2013 e stima che questo possa raggiungere 5,94 miliardi dollari nel 2017.
La recente crisi economica e la crisi del debito in corso in tutte le economie europee hanno rallentato l’attività industriale. Stagnazione in grandi progetti commerciali e minerari, costruzione delle navi, petrolchimici e chimici hanno in particolare ridotto la domanda di motori di media tensione.
Anche se le misure adottate dall’UE per far fronte alla crisi del debito sono incoraggianti e di recupero.
Un’altra sfida per il mercato motori elettrici è la mancanza di finanziamenti da istituzioni pubbliche e private così pure come tra gli utenti finali chiave, tra cui chimica, petrolchimica , petrolio e gas e le industrie di processo i cui investimenti dipendono dalla disponibilità di credito per la realizzazione di nuovi progetti. Gli utenti finali in Italia e Spagna sono particolarmente riluttanti a investire in quanto si trovano ad affrontare alti tassi di disoccupazione e incertezza politica.