L’imballaggio è il biglietto da visita del prodotto e impone formati sempre nuovi e soprattutto materiali sempre più colorati, lucidi, iridescenti e trasparenti per attirare l’attenzione di chi compra e dare un’impressione di qualità, freschezza, prestigio.
Questi desiderata mettono a dura prova la sensoristica standard e spesso è difficile trovare il giusto compromesso tra le specifiche del cliente finale e le possibilità tecniche / economiche del produttore: un trade-off tra prestazioni estreme e budget a disposizione, la via che “scontenta di meno”.
Una possibile soluzione è una fotocellula evoluta che non richieda l’investimento di un telemetro industriale. Proprio l’idea sviluppata da Panasonic con il suo HG-C, un sensore evoluto che non rinuncia alla semplicità di utilizzo e che è molto attento al budget di macchina.
Per evitare le instabilità da riflessione multipla su target tipici del packaging, il “Comparatore a finestra” di HG-C consente una rilevazione ON/OFF precisa e affidabile che definisce un intervallo di tolleranza e annulla le instabilità.
Gli oggetti possono essere piccoli all’interno di alloggiamenti di diverso colore e riflettività (es. biscotti in vassoio dorato a nicchie).
HG-C è laser e non viene influenzato dai film trasparenti che avvolgono la confezione.
Per garantire affidabilità e ripetibilità, grazie al trasduttore CMOS a 512 elementi HG-C può risolvere minime differenze di spessore rispetto ad uno sfondo, con ripetibilità fino a 10 µm.
HG-C utilizza tecnologia a triangolazione, l’unica industriale insensibile al cambio colore: in tal modo le performance possono restare inalterate indipendentemente da materiale e forma del target.
A questo indirizzo è disponibile un video del sensore HG-C. Qui invece la pagina che presenta i dettagli dei sensori di misura HG-C.