Un contratto di due anni assegnato ad ABB dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa vedrà la tecnologia chiave di ABB/Nüvü Camēras volare a bordo del telescopio spaziale nel 2025, in rotta per catturare le prime immagini spaziali di pianeti al di fuori del nostro sistema solare.
Il Nancy Grace Roman Space Telescope, il futuro osservatorio spaziale della Nasa, dovrebbe essere lanciato nel 2025 alla ricerca di altri mondi simili alla Terra. È dotato di due strumenti: un sistema per studiare il mistero della distribuzione di energia oscura nel cosmo e la prima fotocamera dedicata a scattare immagini di esopianeti nello spazio, il CGI (CoronaGraph Imager). All’interno del CGI ci saranno due fotocamere ad alta sensibilità con core elettronici sviluppate da ABB in collaborazione con Nüvü.
I sistemi planetari extrasolari sono estremamente difficili da osservare da grandi distanze poiché i pianeti sono molto meno luminosi della loro stella e sono separati tra loro da distanze minime. La complessa disposizione dei componenti ottici del CGI della NASA riesce a bloccare la luce delle stelle e a inviare la luce residua del pianeta vicino a una fotocamera ad alta sensibilità. È qui che entra in gioco la soluzione di imaging di ABB/Nüvü per rivelare l’insolito puntino che prima era invisibile.
Il contratto ottenuto da ABB segue una recente aggiudicazione da parte di GHGSAT, un operatore privato di costellazioni satellitari, per la fornitura di sensori ottici aggiuntivi in grado di acquisire in alta definizione le perdite di metano sul terreno. Le apparecchiature ottiche ABB già presenti nello spazio hanno accumulato più di 90 anni di funzionamento affidabile. Dal 2003, il sensore SCISAT rileva i cambiamenti di composizione a lungo termine nell’atmosfera terrestre di oltre 60 molecole e inquinanti, fino a parti per trilione. Le agenzie meteorologiche di tutto il mondo basano le loro previsioni sulla tecnologia ABB al centro dell’ultima generazione di satelliti polari della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che salva vite umane migliorando la tempestività e l’accuratezza delle previsioni meteorologiche fino a sette giorni. I sensori ABB si trovano anche a bordo dei satelliti giapponesi GOSAT 1 e 2 per il monitoraggio ad alta precisione del costante aumento di gas serra in tutto il mondo.