Alla prossima Hannover Messe Festo presenterà, oltre agli interessantissimi sviluppi delle tecnologie di manipolazione basate sui supercoduttori (SupraMotion 3.0), le evoluzioni del proprio Bionic Learning Network, il progetto nato per sviluppare soluzioni di automazione ispirate alla natura.
Se l’anno scorso è stata la volta del canguro bionico e delle eMotionSpheres, quest’anno ci saranno ben tre nuovi oggetti da vedere.
Il primo si chiama “BionicANTs”: si tratta di formiche bioniche dotate di “zampe” completamente autonome ma in grado di sviluppare un comportamento cooperativo e una collaborazione in rete. L’affascinante prototipo è stato sviluppato con avanzate tecniche di sinterizzazione laser, presenta i cablaggi elettronici a vista e sfrutta la tecnologia piezo per la presa delle zampe.
Il secondo progetto si chiama “Flex shape gripper” ed è un sistema di presa sviluppato sul modello della lingua del camaleonte, nota per essere estremamente elastica e in grado di adattare la propria forma alla preda. Si tratta di un sistema pneumatico basato su una valvola proporzionale. Le prospettive applicative sono di estremo interesse: uno strumento di presa di questo genere consentirebbe infatti di aumentare considerevolmente la flessibilità dei sistemi di manipolazione.
Il terzo progetto sono le “eMotionButterflies”. E’ un progetto che si inserisce nella scia delle eMotioSpheres presentate lo scorso anno. Si tratta di oggetti volanti ultraleggeri in grado di muoversi in maniera autonoma e coordinata in uno spazio chiuso.
Le farfalle bioniche sono dotate di un apparato di navigazione anticollisione, dispongono di algoritmi di controllo avanzato, sono in grado di comunicare in tempo reale tra loro e con il sistema di orientamento. Estremamente curata anche la realizzazione dei prototipi con materiali ultraleggeri e un ridotto numero di componenti. Per il coordinamento e il posizionamento viene utilizzato un sistema GPS indoor che sfrutta gli infrarossi per il posizionamento di dettaglio. Si tratta di un progetto estremamente promettente che dimostra la possibilità di gestire in maniera autonoma ma coordinata una serie di dispositivi a guida automatica: il futuro dei sistemi AGV.