“La termografia è uno strumento straordinario per individuare un trauma prima che siano evidenti i segni”, afferma Sandie Chambers, responsabile della formazione e dello sviluppo di Equitherm, un’azienda specializzata nella termografia equina. “Infatti, con la termografia a volte è possibile visualizzare i traumi due o tre settimane prima che diventino visibilmente evidenti segni fisici e sintomi”.
La termografia equina è uno strumento diagnostico non invasivo che impiega un apparecchio per l’acquisizione delle immagini termiche e un programma informatico per rilevare minime variazioni nelle condizioni termiche e neurali del cavallo; significa che possiamo analizzare il cavallo senza toccarlo, ma è anche il modo più pratico in assoluto per individuare i problemi dei tendini, legamenti e articolazioni degli arti inferiori del cavallo come pure delle aree di tessuto molle e delle aree molto muscolose della parte superiore del corpo.
Con strumenti diagnostici più tradizionali come la radiografia, la TAC o l’ecografia, inoltre, è molto difficile arrivare alle grasselle, le articolazioni che corrispondono al ginocchio umano; ma queste articolazioni possono essere tenute sotto controllo molto bene con una termocamera. Altri punti in cui la termocamera può essere molto utile sono le zampe, il dorso e i denti.
“Ci consente d’identificare rapidamente ed efficacemente il trauma in un animale ferito. Identificando con precisione la sede del trauma, possiamo prevenire ulteriori danni”. Sandie Chambers e i suoi colleghi di Equitherm usano le termocamere della serie Flir B335 per individuare zone calde o fredde del corpo del cavallo. Una zona calda indica infiammazione o aumento dell’afflusso di sangue. Le zone fredde indicano una riduzione dell’afflusso di sangue, di solito il risultato di gonfiore, danni nervosi o tessuto cicatriziale.
La termografia ci aiuta ad approfondire cosa succede nel loro corpo: per esempio, diversi dei nostri cavalli avevano iniziato ad avere un rendimento fisico inferiore al solito. Non presentavano zoppia ma avvertivamo che qualcosa non andava. La termografia ha identificato modelli termici anomali nei muscoli, che potevano indicare un trauma muscolare. Quindi abbiamo potuto adattare l’allenamento in modo da risparmiare i muscoli interessati senza che il trauma si trasformasse in una vera e propria lesione.
La termocamera Flir B335 produce il tipo di immagini dettagliate indispensabili per diagnosticare i traumi sportivi. Ciò che rende la serie B335 ideale per questo tipo d’impiego non è solo la risoluzione, si può ruotare e capovolgere rispetto al mirino e questo è molto utile per acquisire immagini dorsali. Ma il vantaggio principale di Flir B335 è il design compatto e leggero: un aspetto molto importante quando si lavora con i cavalli.
Con il programma Flir Reporter è veramente semplice esportare le immagini su un computer per analizzarle. Questa funzione è molto importante perché è necessario filtrare ed escludere tutti i dati non pertinenti per poter visualizzare nel dettaglio i modelli termici.
Flir Systems: www.flir.com