Il sistema di automazione di processo di nuova generazione Foxboro Evo, presentato recentemente da Invensys, è stato progettato per favorire un controllo di processo più moderno, aiutando le aziende a proteggere l’integrità operativa degli impianti, a migliorare la comprensione operativa dei dipendenti e a consentire un facile e semplice adeguamento ai cambiamenti.
Il sistema è dotato di strumenti avanzati e applicazioni eseguite attraverso una piattaforma hardware ad alta velocità, fault-tolerant, sicura dagli attacchi informatici e che include l’integrazione del sistema di sicurezza Triconex. Tra gli altri vantaggi che il nuovo sistema fa intravedere ci sono senz’altro: la semplificazione operativa, la rapidità della diagnostica e degli interventi manutentivi, la riduzione dei potenziali errori degli operatori e, in conseguenza di questi e di tutti gli altri miglioramenti tecnologici, la diminuzione del Total Costo of Ownership (TCO).
Componente di punta del sistema Foxboro Evo è il nuovo controller ad alta velocità FCP 280, pensato per rispondere a una serie di esigenze degli impianti di ogni tipo. “Anzitutto – come ha spiegato ad Automazione e Strumentazione, durante il lancio mondiale di Evo alla Foxboro & Triconex Global Client Conference di San Antonio (TX), Alain Ginguené, Brand Director della divisione Foxboro DCS – il nuovo controller tiene conto della necessità di gestire una gran quantità di dati provenienti dalle apparecchiature intelligenti e di integrare un numero crescente di dispositivi e strumenti. Poi, naturalmente, c’è l’esigenza di minimizzare i costi, semplificando l’architettura del sistema e ottimizzando le connessioni”.
Il nuovo FCP 280 si presenta quindi con queste specifiche, potenziate rispetto al precedente modello FCP 270: un processore ARM a 32 bit; velocità del clock di 500 MHz (contro i 100 del FCP 270); potenza 8.5 W; memoria Flash da 128 MB (contro i precedenti 32); numero di blocchi equivalenti raddoppiato, da 4000 a 8000; 200 connessioni IPC (contro le 100); 4 fieldbus indipendenti (era solo uno nel FCP 270); un’infrastruttura di rete che prevede sia fibre ottiche che cavi in rame, mentre prima era possibile solo l’opzione della fibra ottica.
Per quanto riguarda il software, c’è una ampia libreria di blocchi funzione, con oltre 80 tipi di blocchi. I blocchi funzione ad alta velocità nei moduli I/O comprendono: moduli Fieldbus (FBM) con logica ladder a 20 ms; algoritmi di controllo Pid adattativi (Pida) che danno risposte veloci in real time per loop ad alta velocità; blocchi MDact (Motor Driven Actuator) per il controllo a ciclo chiuso di valvole a motore e dispositivi simili.
Anche la suite per l’engineering ha potenziato gli aspetti di praticità e facilità d’uso: i tool di configurazione sono chiari e consentono di risolvere in tempi brevi le situazioni più complesse.
Infine c’è il tema della compatibilità col precedente sistema I/A Series: gli attuali utenti DCS di Foxboro I/A Series possono passare al sistema Foxboro Evo con tempi d’inattività minimi o nulli, a seconda della versione attualmente utilizzata. Gli utenti dei sistemi concorrenti di automazione di processo, i cui collegamenti sono ancora in funzione, possono passare a Foxboro Evo senza smantellare e sostituire l’infrastruttura, riducendo significativamente i costi e i tempi di fermo, proprio come erano in grado di fare con il sistema I/A Series.
L’annuncio ufficiale e il lancio del FCP 280 giungono dopo una serie di test che hanno dato esito altamente soddisfacente. In particolare Ginguené sottolinea l’importanza dell’alpha test condotto, diversamente dal solito, non in Usa ma in Europa nell’aprile scorso, nel quale sono stati affrontati una serie di problemi e di situazioni specifiche; a questo è seguito il beta test in luglio: “abbiamo testato il FCP 280 spingendolo verso i suoi limiti e anche oltre e devo dire che è stato fantastico vedere confermate sul campo la potenza e la stabilità di questo nuovo controllore”.
L’immissione sul mercato della prima release del controllore FCP 280 è prevista per il dicembre 2013.