I costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio archiviano il 2011 in modo brillante. Con un incremento del 14,4% rispetto al 2010, anno in cui il giro d’affari generato aveva raggiunto livelli pre-crisi (3.759 milioni di euro), quest’anno il fatturato di settore ha raggiunto i 4.300 milioni di euro, superando le performance dell’anno record, il 2008, quando si toccò il tetto dei 3.827 milioni di euro.
Queste le maggiori evidenze emerse dai dati raccolti dal Centro Studi di Ucima, l’Associazione Nazionale di Categoria dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio.
Conquistando il 26,4% del mercato mondiale, contro il 25,7% detenuto nel 2010, l’industria italiana conferma e accresce la sua leadership internazionale, seconda solo alla Germania (27,7%). L’incremento delle esportazioni italiane (+15,9%), infatti, è stato superiore alla media mondiale, che si ferma ad un +11,8%.
Più caute le previsioni sull’anno in corso. “Il rallentamento in atto dagli ultimi mesi del 2011 e il perdurare di una situazione di incertezza su tutti i mercati mondiali – osserva il Presidente di Ucima, Giuseppe Lesce - ci portano a prevedere una chiusura d’anno sui livelli raggiunti nel 2011”.
Con 450 milioni di euro (+2,9% sul 2010), il fatturato generato dal mercato interno si mantiene a livelli pre-crisi e continua a rappresentare circa il 60% del consumo nazionale, pari a 792 milioni di euro (+0,5%). Le importazioni, invece, sono state pari a 342 milioni, in calo di 2,6% rispetto al 2010.