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Ecco Progetto Ermes e l’accesso alla banda larga è facilitatoERT

Nasce un nuovo trasmettitore che facilita l’accesso alla banda larga. Si tratta di un prototipo realizzato dal Progetto Ermes (Embedded Resonant and ModulablE Self-Tuning Laser Cavity for Next Generation, 288542) avviato a settembre 2011 dal Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, con il supporto di Fondazione Politecnico di Milano, e insieme a Alcatel-Lucent Italia, III V LAB GIE, Orange SA, Karlsruhe Institute of Technology e Swiss Federal Institute of Technology Zurich.

Un progetto di tre anni, finanziato dal settimo programma quadro della Commissione Europea, che si è concluso lo scorso mese di agosto, i cui risultati saranno presentati a Cannes (FR) il prossimo 21 settembre ad ECOC 2014. Il trasmettitore basato sulla tecnologia della multiplazione di lunghezza d’onda che permette di sfruttare la banda disponibile nella fibra ottica, raggiungendo una capacità di trasmissione fino a 10 Gb al secondo per utente. Una soluzione a basso costo, capace di auto-sintonizzarsi, che apre le porte ad applicazioni industriali e che può contribuire allo sviluppo della banda larga nella rete di accesso.

Il trasmettitore per la rete di accesso in fibra ottica permette di collegare diversi utenti “Optical Network Unit” (ONU), a un punto di smistamento verso un’unica fibra ottica attraverso la tecnologia della multiplazione di lunghezza d’onda (WDM PON).

Questa tecnologia ha richiesto fino a oggi costosi trasmettitori sintonizzabili o l’impiego di sorgenti esterne. Il prototipo nato dal progetto ERMES, invece, è un trasmettitore ONU incolore e autosintonizzabile, che consente di ridurre sensibilmente i costi rispetto alle altre soluzioni esistenti, attraverso una soluzione innovativa che utilizza una parte significativa della rete, costituendo una lunga cavità laser modulabile che si auto-sintonizza.

Un’alternativa alle strategie esistenti in termini di riduzione dei costi, proprio perché incolore e senza la necessità di sorgenti esterne di sintonizzazione, garantendo al contempo elevate prestazioni. La sperimentazione ha dimostrato una capacità di trasmissione fino a 10 Gb/s per utente su distanze molto lunghe, fino a 70 km.

Le possibili applicazioni sono diverse in vari ambiti, innanzitutto per le future reti mobili LTE, che necessitano di una grande quantità di banda, oltre che per quelle dei grandi utenti business che hanno bisogno di trasmettere una significativa quantità di dati. In un futuro più remoto, questa tecnologia potrebbe interessare anche i privati, nonostante le attuali resistenze nella standardizzazione.