La digitalizzazione come opportunità unica per invertire la curva che porta in basso l’Italia sul fronte della produttività, facendo rimanere al palo il nostro Paese non solo nei confronti della Germania o della Francia, ma anche di paesi come la Spagna. È questa la visione che accomuna i direttori risorse umane delle imprese italiane: l’80, 77% infatti mette la digitalizzazione fra le priorità dell’azienda, insieme a esigenze pragmatiche come incremento della produttività e riduzione dei costi (indicati fra le tre opzioni possibili rispettivamente dal 65,38% e dal 57,69% degli intervistati). È quanto emerge dalla ricerca “The future of HR in the digital era”, realizzata da Business International in collaborazione con Osservatorio Imprese Lavoro INAZ, intervistando un centinaio di HR executives e dirigenti di aziende medio-grandi.
La ricerca, che comprende anche una serie di interviste a manager e specialisti del personale, è tesa a indicare gli elementi chiave della roadmap della trasformazione digitale nel nostro paese in ambito HR. «Se è vero che scontiamo ancora uno scarto importante rispetto all’Europa, è anche vero che le imprese manifestano una forte voglia di guardare al futuro», commenta Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz. «È il digitale infatti a rendere possibili tutte le iniziative sulle quali oggi ci si concentra in ambito HR per lavorare meglio, in modo più produttivo e con modalità di organizzazione che rispondono alle sfide di oggi. Per esempio lo smartworking (il 38% degli intervistati prevede di introdurlo in azienda), lo sviluppo del welfare aziendale (su cui si concentrerà il 31% degli intervistati), nuove modalità di performance management e misurazione dei risultati, ma anche formazione continua, employee retention e talent acquisition». La funzione HR è inoltre consapevole di doversi digitalizzare essa stessa (54% delle risposte alla richiesta di indicare tre obiettivi di investimento) e di avere bisogno di nuove competenze specifiche (una necessità avvertita dal 53, 85% degli intervistati).
«Si tratta di uno scenario che INAZ, come player di mercato e fornitore di servizi, conosce molto bene», conclude Linda Gilli.«Le imprese sono chiamate a costruire una realtà dove il tempo viene impiegato meglio, si lavora meglio e si sta meglio. Si tratta del punto finale di un percorso dove il digitale è un fattore abilitante, ma al centro c’è il fattore umano. Per questo la funzione HR assume un ruolo chiave nella progettazione dello sviluppo armonioso di imprese e organizzazioni».