Di Riccardo Rossi, Consulting Manager di HiSolution
La pandemia ha sferrato un duro colpo all’economia globale e il conflitto in Ucraina ha peggiorato la situazione generando in più momenti gravi interruzioni della Supply e della Digital Supply Chain.
I CIO e i Supply Chain Manager si trovano ad affrontare i rischi di fornitura, picchi delle domande e un difficile controllo della catena di approvvigionamento.
Ma non solo, si trovano a dover mantenere un buon livello di servizio per i clienti di fronte a un’importante carenza produttiva. Infatti, ancora oggi, le restrizioni sulla circolazione delle merci, provocano interruzioni del transito che dilatano i tempi di consegna. Una situazione che spinge a riorganizzare le priorità nei movimenti in entrata e in uscita e a ripianificare la gestione delle spedizioni. Una vera e propria crisi della Supply Chain.
Un recente studio commissionato da un’importante azienda all’istituto di ricerca OnePoll, mostra come il 51% dei ritardi della supply chain abbiano avuto un forte impatto sulle aziende nell’ultimo anno, soprattutto in termini di fermo produzione. Infatti, mentre nel periodo gennaio-maggio 2021 le aziende registravano una media di 36,8 giorni di fermo produzione a causa dei colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento, a otto mesi di distanza è stato evidenziato un ulteriore aumento del 20%. Percentuale pari a 44,2 giorni di fermo produzione verificatisi in media negli ultimi dodici mesi.
Le aziende si stanno muovendo per colmare il divario che separa ricerca di resilienza (indispensabile per la convivenza con questa problematica) e sviluppo di una catena di approvvigionamento più robusta e stabile.
Sicuramente i colli di bottiglia hanno messo le aziende di fronte ad un problema reale e alla necessità di trovare nuove strade per un buon Supply Chain Management. Vediamole insieme.
Sicuramente investire sull’automatizzazione dei nodi chiave dei processi della catena di approvvigionamento è un buon punto di partenza per sopravvivere e migliorarsi. Per aziende, grandi magazzini, uffici. L’intelligent automation consente un notevole miglioramento delle capacità di pianificazione della catena e dei suoi punti critici. L’intelligenza artificiale e la blockchain, ad esempio, grazie alla tracciabilità dei dati, aggiungono maggiore integrità e visibilità in termini di sicurezza per le catene di approvvigionamento. Nel 2022 parliamo di investimenti su abilitatori digitali avanzati, come il cognitive planning e gli analytics basati sull’AI.
Consapevoli degli strascichi della pandemia e degli effetti devastanti della guerra Russo-Ucraina, e che le interruzioni delle catene continueranno anche in questo 2022 e probabilmente anche più a lungo, il vero valore risiede nel trovare una logistica alternativa. Progettare flussi logistici alternativi e organizzare magazzini più vicini ai clienti, reperibilità e massima organizzazione della catena e dei resi, abbattono i tempi lunghi di rifornimento del magazzino e l’aumento considerevole dei prezzi.
Partendo da questi presupposti, senza forniture certe delle materie, è inevitabile che la produzione rischi continui ritardi.
Un problema non problema, se si affronta da una diversa prospettiva. Un problema va sempre trasformato in opportunità. Infatti molte aziende stanno investendo su strategie di lungo termine basate proprio sul risk management, sull’analisi del rischio. La soluzione sta nel re-ingegnerizzare le specifiche di prodotto per avere una Digital Supply Chain più resiliente e meno costosa.
La più importante sfida che i Digital Supply Chain Manager si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro riguarda la trasformazione digitale dei processi connessi allo scambio di materiali e delle relative transazioni. Per questo motivo occorre sviluppare la capacità di ridisegnare i processi in chiave digital, la conoscenza degli strumenti e tecnologie digitali e dell’automazione così come la capacità di integrare tecnologie diverse realizzando piattaforme di collaborazione fra i vari partner di filiera. Tecnologia, automazione e innovazione della Supply Chain rappresentano leve fondamentali per inseguire le esigenze del cliente, riducendo i tempi di risposta e fornendo servizi e prodotti a costi competitivi.
Altra sfida da non sottovalutare, secondo il pensiero di HiSolution, è la ricerca dell’efficienza.
L’investimento di oggi è indispensabile per avere un vantaggio competitivo domani, anche a fronte di un probabile momento di sofferenza dell’economia a livello globale.
Le tecnologie e gli investimenti su di esse ci sono, così come la necessità di abbassare i costi di produzione e della fornitura.
Ora è il vero momento di dire sì a tutto questo: è sempre più necessario e indispensabile ottimizzare le spese, migliorare i processi aziendali e di produzione per renderli più snelli, veloci ed efficaci. L’obiettivo è combattere la crisi della Supply Chain per lavorare anche sui margini di lavoro delle aziende. Ottimizzazione, miglioramento, efficientamento e semplicità sono le chiavi di successo.
HiSolution è un centro di competenza italiano che si affianca alle aziende per accelerarne i processi ICT e ottimizzarne sia i valori economici che le performance. La riduzione dei costi, l’ottimizzazione degli investimenti e il miglioramento costante delle prestazioni, sono obiettivi che ci poniamo quotidianamente per noi e per i nostri clienti.