Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha aggiunto ulteriori tensioni sui mercati delle materie prime, già fortemente sollecitati dai rincari che hanno caratterizzato la ripresa post pandemia.
Con l’inizio del conflitto armato si è andati incontro a un nuovo shock nei prezzi medi sia delle materie prime energetiche, sia delle non-energetiche. Secondo quanto stimato dal centro studi Assolombarda tra febbraio 2020 a febbraio 2022 il prezzo del gas è cresciuto del 579% e tra il 24 febbraio e il 9 marzo 2022 è ulteriormente raddoppiato (+106%). Negli ultimi due anni il prezzo del petrolio è salito del 76%, con un +22% fatto registrare soltanto nell’ultimo mese.
Tutte le filiere sono esposte a questi rincari, ma per alcuni settori si aggiungono gli aumenti delle materie prime. Russia e Ucraina occupano, rispettivamente, la terza e la seconda posizione tra i fornitori mondiali di cereali e nell’agroalimentare gli aumenti tra il 24 febbraio e il 9 marzo 2022 vanno dal +48% del frumento, al +16% del mais. In crisi anche le aziende metalmeccaniche e metallurgiche che devono fare i conti con gli aumenti del nichel (+40%), dell’alluminio (+15%) e dell’acciaio (+17%) che negli ultimi due anni è più che raddoppiato.
Secondo Andrea Gilberti, CEO di Matchplat – azienda che mette a disposizione delle imprese algoritmi d’Intelligenza Artificiale e un database di 400 milioni di aziende per trovare nuovi fornitori in 196 Paesi – per attenuare la crisi «Il primo passo è rappresentato da un’evoluzione delle strategie di approvvigionamento, un insieme di azioni programmate che consentono di mitigare il rischio di blocchi lungo la supply chain, trovando vie alternative per continuare a operare ed evitare stop alla produzione».
Molte imprese mantengono rapporti di fornitura esclusivi, o con un numero limitato di altre aziende mentre «l’idea di Matchplat è quella di portare nelle imprese, di qualunque settore e dimensione, un approccio nuovo. Con uno strumento automatizzato e personalizzato come quello di Matchplat – prosegue nella nota Gilberti – si possono fare analisi di mercato con costi e tempi contenuti, accorciando la filiera, valutando mercati di approvvigionamento differenti e riducendo il rischio di dipendenza da un unico fornitore».