Vulnerabilità, malware, esposizione dei dati e, da poco, GDPR compliance. Sfide e preoccupazioni che riguardano le aziende di tutta Europa e non solo. Si stima infatti che il cyber-crimine porterà a triplicare il numero di posizioni aperte nei prossimi cinque anni. Una grande sfida per le aziende, che a livello globale, lamentano una carenza di personale qualificato laddove, invece, i manager HR prevedono di far crescere il reparto dedicato del 15%.
Grande opportunità quindi per chi è in cerca di lavoro, anche perché la cyber-security abbraccia ogni tipo di settore: se in testa troviamo i servizi professionali (37%), non mancano le richieste nel mondo della finanza (13%), della difesa (12%), ma anche della sanità (6%).
“In questo scenario di continuo e rapido sviluppo, le aziende sono poste di fronte a una duplice sfida: non solo devono sapersi rivolgere in modo attrattivo a questi specialisti, ma soprattutto evitare il cosiddetto “turnover”, molto rapido in questo campo” commenta Carlo Caporale, Amministratore Delegato Wyser Italia (Wyser è la società internazionale di Gi Group, che si occupa di ricerca e selezione di profili manageriali).
Sono diversi gli studi e i profili che affollano questo settore: ingegneri, architetti delle informazioni, laureati in economia, giurisprudenza, criminologia o scienze politiche. Professionisti che si sono avvicinati a quest’ambito in un secondo momento, spesso per passione, e che hanno saputo accumulare esperienze dirette restando aggiornati con corsi di perfezionamento e certificazioni.
“Fondamentale per avvicinare nuovi talenti è saper gestire al meglio la prima fase di ricerca e selezione” continua Caporale. “Basti pensare che l’87% degli esperti di cyber-security, nel mondo, non ha iniziato la propria carriera in questo settore. Essere troppo rigidi nella scelta iniziale rischierebbe di far scartare a priori talenti che presentano una formazione alternativa a un percorso più tradizionale, ma non per questo meno valida”.
Il settore della sicurezza informatica si contraddistingue per la rapidità con cui evolve in tempi molto brevi. Ne è una prova la recente introduzione della nuova regolamentazione in materia di privacy in Europa, la cosiddetta GDPR 2018. L’obbligo da parte delle aziende di adeguarsi a questa nuova normativa ha portato a prendere in seria considerazione l’inserimento in organico di personale specializzato, spesso incrementando le risorse già dedicate.
Aziende: i 5 punti cardine per attirare professionisti qualificati in materia di cyber-security:
1. Formazione e aggiornamento continuo
Prevedere piani di investimento strutturati per un costante aggiornamento del personale
2. Flessibilità nella ricerca e selezione
Includere nella selezione anche candidati con background non strettamente tecnico
3. Misure di conciliazione vita-lavoro
Garantire flessibilità di orario e altri benefit per rendere l’azienda più attrattiva rispetto ai competitor
4. Opportunità di carriera all’interno dell’azienda
Dare alle risorse la possibilità di crescere all’interno dell’azienda evitando così un rapido turn-over
5. Diffusione di una cultura della cybersecurity in azienda
Costruire una cultura della sicurezza informatica a tutti i livelli, riconoscendo il valore dello specialista