Con la pubblicazione della norma CEI 64-8 V4 si può dire concluso il progetto CPR: tutto è pronto per il 1 luglio, data di entrata in vigore del regolamento che segnerà l’inizio di una vera e propria rivoluzione nel mondo dei cavi: i cavi installati in qualsiasi tipo di costruzione o opera di ingegneria, per il trasporto di energia o per trasmissione dati, dovranno obbligatoriamente rispondere ai requisiti essenziali di comportamento al fuoco per essere considerati sicuri.
La norma CEI 64-8 V4 indirizza in modo unico e univoco progettisti e installatori all’impiego dei nuovi cavi. Non seguire le indicazioni della 64-8 V4 porterà a sanzioni, come previsto nell’articolo di legge in studio al Parlamento che la Comunità Europea ha chiesto a tutti i paesi EU di introdurre.
La pubblicazione della 64-8 V4 è stata ritardata oltre le aspettative creando incertezza sul mercato proprio a ridosso dell’entrata in vigore definitiva della legge sull’impiego di cavi rispondenti a CPR. Ma era necessario trovare un compromesso che rispettasse i termini di legge e che permettesse a tutti gli attori della filiera di avere la possibilità di gestire al meglio questo cambiamento epocale. Con l’accordo trovato al tavolo del CEI e con forte senso di responsabilità da parte di tutte le parti coinvolte, oggi ognuno sa come procedere. I cavisti non produrranno più cavi ante-CPR per impiego in costruzioni e dal 1 luglio metteranno in commercio solo cavi CPR.
Installatori e progettisti potranno concludere i lavori già pianificati con data certa ed avviati entro il 30 giugno 2017, mentre dal 1 luglio saranno indirizzati sui nuovi cavi.
Sappiamo che ai produttori di cavi è stato richiesto un grande impegno, ma abbiamo accettato la sfida di questo cambiamento epocale con orgoglio e nella convinzione che garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti sia la nostra missione più importante.
Un cambiamento iniziato due anni fa che ha portato le aziende a compiere significativi investimenti in ricerca e sviluppo, in collaudi e nell’impiego di materiali utilizzati, a riprova che il raggiungimento degli standard imposti dal regolamento CPR è stato un percorso non sempre facile ma il traguardo tecnologico raggiunto dalla nuova generazione di cavi è davvero alto. Nonostante gli investimenti effettuati, il costo della nuova generazione di cavi a norma CPR non impatterà in modo significativo sul prezzo totale delle costruzioni ma garantirà un inestimabile miglioramento in termini di sicurezza.
Sempre sul tema vorrei far notare che l’aumento di prezzo dei cavi a norma CPR è assolutamente marginale rispetto alla variabilità del prezzo del rame, considerando che il prezzo del metallo ha una incidenza in molti casi ben superiore all’80% sul valore complessivo del cavo.
In questi due fondamentali anni, che hanno permesso ai produttori di acquisire nuove competenze, con il risultato che oggi la quasi totalità ha già superato le prove ed ha già disponibili i cavi che verranno messi sul mercato a brevissimo, la nostra associazione Aice ha dato vita ad una campagna di comunicazione verso il mercato, ampia e strutturata. Grazie al road show “Revolution tour” insieme al CEI abbiamo incontrato in 20 città circa 20 mila persone: grossisti di materiale elettrico, installatori, progettisti e enti rappresentati. Abbiamo realizzato un documento informativo – I cavi e il Regolamento prodotti da costruzione – CPR UE 305/11 – che illustra in maniera semplice il nuovo Regolamento; tutto il materiale ufficiale AICE è riconoscibile attraverso il logo CPR Aice appositamente realizzato.
Per questa grande rivoluzione IMQ – l’ente italiano leader nel settore della valutazione della conformità e certificazione di prodotto e di sistemi di qualità e di gestione aziendali – ha sviluppato un nuovo marchio Euro Fire Performance che, oltre a garantire le caratteristiche obbligatorie di prestazione al fuoco con la marcatura CE – come stabilito dal Regolamento CPR – garantisce anche tutte le altre caratteristiche del cavo meccaniche, chimiche ed elettriche e il controllo di processo di fabbrica come previsto dal CPR e la sorveglianza sulla produzione dei cavi stessi, attraverso i controlli sui prodotti effettuati da IMQ. Questa scelta ha dimostrato ancora una volta come il comparto dei cavi, anche a fronte di un aggravio economico, voglia tutelare, tramite un organismo di parte terza, gli utilizzatori finali, innalzando sempre più il livello qualitativo e di sicurezza dei propri prodotti.