Un robot deve essere libero da barriere, facile da usare, collaborativo, a prezzi accessibili, adatto ad imprese di ogni dimensione. Queste parole chiave tracciano le linee di sviluppo del mercato della robotica industriale ed è il risultato di esercizio 2016: l’azienda ha raggiunto un fatturato di circa 90mio di euro con un utile, al lordo delle imposte, di oltre 12mio di euro. La percentuale di crescita, rispetto al 2015, è del 62%.
Jürgen von Hollen, presidente di Universal Robots, ritiene soddisfacente il dato relativo all’utile netto e si aspetta un’ulteriore crescita del fatturato – dal 50% in sù – nel 2017, un passo determinante per raggiungere l’obiettivo di 1 miliardo di corone danesi entro la fine dell’anno, pari a circa 135mio di euro.
‘La nostra esigenza è mantenere la curva di crescita e guidare l’innovazione nel nostro settore e in tutti i progetti che mettiamo in campo. La crescita del nostro business è un fattore prioritario: nell’ultimo anno abbiamo più che triplicato gli investimenti rispetto al 2015, in particolare nella R&S, fattore che ci permette di mantenere la nostra posizione di leadership e di offrire la piattaforma tecnologica di riferimento per la robotica collaborativa – ha dichiarato von Hollen. Un ulteriore importante investimento – continua il presidente di Universal Robots – è quello che ha riguardato il personale che è cresciuto di oltre il 50% nel 2016, consentendoci di estendere capacità, know-how e di espandere il nostro raggio di azione a livello globale’.
L’azienda, infatti, continua a guadagnare quote nei mercati in via di sviluppo, raddoppiando la propria presenza globale con sedi locali in 11 paesi rispetto alle 5 del 2015. La società è ora presente negli Stati Uniti, in Spagna, Germania, Italia, Repubblica Ceca, Cina, Singapore, India, Giappone, Taiwan e Corea del Sud, contando inoltre su una capacità distributiva che copre 50 Paesi nel mondo.
Ad otto anni dopo dal primo cobot UR venduto, il mercato globale è entrato in una nuova fase di crescita. Prima dell’innovazione rappresentata dalla robotica collaborativa, l’automazione degli impianti produttivi era limitata a compiti molto ripetitivi e strutturati lasciando al lavoro manuale i compiti di dinamici e flessibili. Oggi le aziende sono invece in grado di automatizzare la produzione con l’aiuto di un robot flessibile, facile da usare, sicuro che consente di migliorare la produttività e, di conseguenza, crescere.
Il vantaggio di dotarsi di cobot Universal Robots è esteso ad imprese di tutte le dimensioni, dalle piccole alle grandi. ‘La nostra tecnologia è un fattore abilitante per tutte le imprese – non solo per quelle di grandi dimensioni – per integrare l’automazione nei propri processi – sostiene Jürgen von Hollen. Al robot abbiniamo, inoltre, un ulteriore elemento che ci contraddistingue, ovvero l’ecosistema Universal Robots Pkus (UR+). UR + è una piattaforma che offre ai clienti l’accesso a soluzioni applicative che si integrano ai nostri robot e che sono sviluppate da partner su scala mondiale’.
Agendo da pioniere e in anticipo rispetto ad altre azienze, Universal Robots è stata in grado di accrescere rapidamente la propria quota di mercato globale, sfruttando l’impressionante crescita del mercato della robotica.
Nella primavera del 2015, Teradyne, leader nella fornitura di apparecchiature per l’automazione per test e applicazioni industriali ha acquisito Universal Robots. La stretta collaborazione tra Teradyne e Universal Robots ha permesso a UR di sfruttare la copertura e la capacità globale di Teradyne.