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Con Women ONBoarding Unicredit si conferma dalla parte delle donneERT

Sostenere le donne nel loro percorso e contribuire alla crescita dell’imprenditoria femminile è una delle priorità di UniCredit. Dopo il successo delle scorse 3 edizioni di Women ONBoarding, viene quindi replicata l’iniziativa anche quest’anno, estendendo ulteriormente la platea di riferimento.

L’edizione 2024 coinvolge 64 imprenditrici di cui 32 Mentee scelte tra piccole e medie imprese Clienti della Banca e 32 Mentor appartenenti ai Membri degli Advisory Board Italy e Territoriali di UniCredit – organi consultivi composti da personaggi di spicco del panorama imprenditoriale e accademico italiano -, alla Territorial Community di UniCredit e al Network femminile GammaDonna, partner del progetto già negli scorsi anni, che sarà presente anche in questa edizione.

L’obiettivo di Women ONBoarding è facilitare il dialogo tra mondo imprenditoriale e mondo femminile e offrire alle donne delle nuove generazioni imprenditoriali gli strumenti necessari per la loro crescita professionale e personale. Il percorso prevede sessioni di formazione su tematiche di empowerment femminile e sessioni di Mentoring e workshop on line aperti a tutta la community di Women ONBoarding su temi di interesse come finanza agevolata, merito creditizio e rating, cyber security and data protection tenuti da esponenti della Banca esperti in materia.

Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit ha dichiarato: “Siamo convinti che il supporto all’imprenditoria femminile, attraverso lo sviluppo di un percorso volto a valorizzarne i talenti, possa contribuire a rafforzare ulteriormente la leadership e l’empowerment delle donne, favorendo la crescita e lo sviluppo delle comunità e dei territori in cui operiamo. Questa iniziativa, che fino a oggi ha interessato più di 150 imprenditrici, ha incentivato la creazione di innumerevoli collaborazioni, dando vita a una vera e propria community. L’interesse che abbiamo riscontrato per questo progetto ci rende orgogliosi e conferma la nostra volontà di proseguire in questa direzione.”

L’aggiornamento dell’Osservatorio sull’imprenditoria e il lavoro femminili realizzato da Prometeia per l’iniziativa Women ONboarding di Unicredit conferma i segnali di rafforzamento in termini di imprenditoria e occupazione femminile nel post-Covid ma, al contempo, mostra fragilità legate al gender gap. Da un lato c’è un aumento dell’incidenza delle imprese a guida femminile in Italia: 24,7% nel 2023, con quasi 1,5 milioni di imprese attive, rispetto al 22% del 2022. Dall’altro non si rilevano progressi rilevanti nel numero di donne con cariche societarie rispetto al pre-Covid. Allo stesso tempo, il gender gap misurato in termini di competenze matematiche, che si era andato a ridurre prima della pandemia, si è di nuovo ampliato. Permane comunque un vantaggio di competenze nell’area umanistica per le donne.

Il dato delle imprese femminili disaggregato per forma giuridica conferma una maggior presenza nell’ambito delle ditte individuali, ma a crescere sono le società guidate da donne. Tra queste, le società quotate a maggior presenza femminile si caratterizzano per una maggiore sensibilità ai temi ESG. La presenza di donne tra piccole e medie imprese innovative e startup è risultata in sostanza stabile tra il 2022 e il 2023. Tra il 2019 e inizio 2024 il 7,7% delle startup femminili ha compiuto il passaggio a Pmi innovativa.

A livello geografico, le regioni del Centro-Sud si confermano i territori con un maggior tasso di presenza femminile, anche per Pmi innovative e startup rosa. A livello settoriale, il tasso di presenza femminile nei settori dei servizi sanità, istruzione, alloggio e ristorazione è stabilmente sopra al 30%, contro il 25% medio. Il comparto degli altri servizi è sopra al 50%, con aumenti rilevanti anche dell’incidenza delle cariche assegnate a donne, mentre per sanità e alloggio e ristorazione sono in calo le incidenze sia di titolari e socie sia di amministratrici e altre cariche. Aumentano per contro le incidenze delle cariche societarie affidate a donne in settori tipicamente maschili, quali logistica e utility.

Nel 2022 si è chiuso il gap in termini di fatturati con i livelli pre-Covid anche per le imprese femminili (+26% rispetto ai livelli 2019), risultato diffuso a livello di settori, dimensioni aziendali e aree geografiche. I contributi alla crescita maggiori, per le imprese femminili, provengono dai settori manifatturiero e distributivo. Ai progressi in termini di fatturati si affiancano miglioramenti in termini di redditività, maggiori per le imprese femminili rispetto al totale.

I dati sul lavoro di fonte Istat relativi al 2023 segnalano come sia proseguito il miglioramento del tasso di occupazione femminile, arrivato al 53% a fine 2023 (51,7% a fine 2022). Il recupero post-Covid (+4 pp tra il 2023 e il 2020) è stato superiore rispetto a quello maschile. L’occupazione femminile è cresciuta di più nella fascia di età 35-49 anni e tra i profili con la preparazione scolastica più elevata (laurea e oltre), suggerendo una capacità del mercato del lavoro di riaccogliere donne nella fascia di età più critica per la loro occupabilità e carriera.

Nei prossimi anni la diffusione dell’Intelligenza Artificiale porterà a una ristrutturazione del mercato del lavoro, attivando nei settori e nelle professioni la domanda di profili altamente qualificati. Non saranno richieste solo elevate competenze STEM, ma anche maggiori competenze afferenti all’area umanistica, soprattutto nella componente di IA generativa. A livello settoriale, sono attesi aumenti di occupazione nella gran parte dei settori dei servizi ad alta presenza di imprese femminili, con incrementi decisamente sopra la media di altri servizi, alloggio e ristorazione, noleggio e agenzie di viaggio e attività culturali.