Il primo passo per un’azienda che desidera approcciarsi all’Industria 4.0 è identificare quali aspetti è necessario affrontare per sfruttare il pieno potenziale di questa transizione. Per raggiungere questo scopo e agevolare le aziende in questa trasformazione, TÜV SÜD ha sviluppato SIRI (Smart Industry Readiness Index), strumento che fornisce una preziosa comprensione delle dimensioni critiche, nonché approfondimenti cruciali sullo stato della singola struttura rispetto a fattori specifici e indirizzando l’organizzazione verso interventi mirati e prioritari, che possano generare il più alto ritorno di investimento e un miglioramento nell’efficienza dei processi, offrendo così all’azienda, un valore concreto e misurabile. L‘Industria 4.0 è una pietra miliare della trasformazione digitale e TÜV SÜD sostiene attivamente l’iniziativa di diffondere lo Smart Industry Readiness Index (SIRI) come framework riconosciuto a livello internazionale per la trasformazione dell’Industria 4.0.
“Entro la fine dell’anno saranno effettuate 1.000 valutazioni SIRI da noi di TÜV SÜD e da McKinsey e Siemens”, afferma il dottor Andreas Hauser, responsabile del Digital Service Centre for Excellence di TÜV SÜD Asia Pacific.
Parallelamente, TÜV SÜD ha ideato l‘Industry 4.0 (I4.0) Enablement Programme per supportare ulteriormente le organizzazioni nell’avvio della loro trasformazione I4.0, tenendo in considerazione organizzazione, processi e tecnologie. Tramite l’adozione dell’I4.0 Enablement Programme è possibile ottenere quattro principali risultati:
- Comprensione dell’I4.0e della sua applicabilità in azienda;
- Utilizzo del framework SIRI per identificare l’AS IS e lo stato attuale rispetto all’I4.0;
- Prioritizzazione degli interventi su specifiche aree di interesse;
- Consapevolezza delle più recenti tecnologie a supporto del percorso di trasformazione.
Nel percorso verso l’Industria 4.0, la società, inoltre, supporta il World Economic Forum come
“La Platform Partnership con il World Economic Forum ci offre un’opportunità unica per sfruttare la nostra esperienza a beneficio della società”, afferma Walter Reithmaier, Managing Director e CEO di TÜV SÜD Product Service.
Governi e Istituzioni, nell’ottica di salvaguardare il futuro del Pianeta e limitare il riscaldamento globale, hanno messo in campo diverse normative atte a ridurre le emissioni di CO2, anche nella produzione industriale. Gli obiettivi proposti, sempre più ambiziosi, richiedono al settore manifatturiero di dimezzare la carbon footprint entro il 2030 e, pertanto, diventa necessario condividere le best practice e sperimentare nuovi approcci nei progetti pilota. Inoltre, gli indicatori standard di prestazione rappresentano un fondamento essenziale per l’affidabilità delle banche dati.
“La nostra esperienza negli standard internazionali sull’impronta di carbonio si rivelerà enormemente utile per stabilire una valutazione sistematica e la verifica del reporting”, afferma la dottoressa Natalia Duque Ciceri, responsabile dei servizi di sostenibilità globale di TÜV SÜD.
La produzione additiva ha dimostrato il suo valore durante la pandemia, dove le tecnologie di stampa 3D sono state utilizzate per colmare le lacune di approvvigionamento causate dalla chiusura delle frontiere o dalla crescente domanda di singoli prodotti.
Secondo Gregor Reischle, Head of Additive Manufacturing di TÜV SÜD, “In questa situazione, accelerare l’industrializzazione della produzione additiva è un imperativo. Attualmente stiamo lavorando con dieci produttori leader per redigere una presa di posizione volta a sensibilizzare i responsabili politici e il mondo delle imprese sui cambiamenti necessari.”
La Smart Safety, o sicurezza intelligente, è il driver principale delle fabbriche intelligenti in cui si attua la produzione auto-organizzata, fornendo la personalizzazione – o “batch size one” – su richiesta.
L’aggiunta di nuovi moduli ai sistemi di produzione aveva precedentemente reso necessaria una rivalutazione della sicurezza dell’intera rete di produzione.
“Automatizzando questo processo, i tempi di inattività sono ora ridotti al minimo e gli elevati standard di sicurezza possono essere mantenuti inalterati”, spiega il dottor Detlev Richter, Global Head of Industrial Products e Head of Advanced Manufacturing di TÜV SÜD. “La semantica standardizzata e indipendente dal fornitore è essenziale come base della comunicazione tra i moduli”.
La presenza globale dell’azienda e il suo status di ente terzo imparziale hanno permesso ai suoi esperti di accumulare una conoscenza interaziendale e multisettoriale che si estende a leggi e standard specifici di ogni Paese. Questo è ancora più evidente ora in virtù dell’impegno dell’azienda nell’accordo strategico con il World Economic Forum.