ABL Automazione realizza una macchina ad hoc per Bialetti integrando soluzioni elettro-meccaniche Festo
Dal 1995 ABL Automazione sviluppa, progetta e realizza automazioni robotiche integrate per i diversi settori dell’industria manifatturiera, con l’obiettivo di supportare i clienti lungo tutto il processo di produzione. ABL Automazione è una realtà in continua evoluzione, che basa il suo modello di business sullo sviluppo tecnologico avanzato, virtuale e innovativo, reso possibile dal lavoro di squadra. “Quando i tre soci fondatori diedero vita alla nostra azienda, l’obiettivo era essere un partner flessibile, pronto a rispondere alle esigenze dei clienti” racconta Alessandro Torsoli, amministratore delegato in ABL. Innovazione e cura del dettaglio nelle diverse fasi di engineering si uniscono “alla personalizzazione con cui approcciamo ogni impianto” continua Torsoli. “Il cuore del nostro lavoro è sempre stato supportare i clienti, per sviluppare insieme il progetto che, per l’appunto, viene creato su misura, fornendo componentistica di qualità e gestendo programmi di manutenzione preventiva e predittiva”.
L’innovazione passa per il digitale
Essere innovativi significa passare per il digitale, e in questo ABL è un passo avanti: l’azienda accompagna i clienti nel processo di realizzazione della smart factory tramite simulazione, virtualizzazione e interconnessione, “le basi del processo evolutivo in corso che caratterizzerà ABL Automazione nei prossimi anni” racconta Luca Maiolo, sales director ABL. “Il nostro target sarà focalizzato sull’introduzione di nuove tecnologie volte a migliorare le condizioni di lavoro, incrementare la produttività, ottimizzare l’efficienza, elevare il livello qualitativo e, conseguentemente, la competitività delle aziende clienti”. In particolare, gli strumenti di digitalizzazione e virtualizzazione impiegati consentono ad ABL Automazione di sviluppare progetti nei minimi dettagli grazie all’interazione tra parte meccanica, elettrica e software, riducendo drasticamente le tempistiche di commissioning on-site, “oltre alla definizione delle performance delle nostre linee già nella prima fase di avanprogetto” continua Maiolo. “A completamento dell’esperienza digitale, le linee ABL potranno essere equipaggiate con sistemi di visione 2D/3D, ispezioni visive di qualità e processo, strumenti per la tracciabilità dei prodotti e dei processi, oltre all’interfacciamento con MES e servizi di assistenza remota”. Questo approccio permette di ottimizzare il processo già nella fase di progettazione, oltre a gestire in forma preventiva spazi, flussi e l’interazione uomo-macchina. “Gli obiettivi sono due: da una parte aumentare le prestazioni, dall’altra migliorare efficienza produttiva e ambienti di lavoro” prosegue Cristiano Alù, electrical design engineer in ABL, “così da ridurre fattori di rischio e imprevisti. Ed è quanto realizzato per Bialetti, la cui linea è stata virtualizzata in fase preventiva per rispondere a specifiche esigenze di formato”. Tra gli strumenti digitali a supporto del progetto figura il tool Festo Electric Motion Sizing, “utilizzato per il dimensionamento preciso degli assi elettromeccanici” spiega Stefano Landi, application sales consultant in Festo. Uno degli aspetti fondamentali dei sistemi a uno o più assi è la movimentazione controllata nello spazio e nel tempo. La caffettiera entra nella macchina divisa nelle sue parti, inclusi manopola e coperchio, e viene montata lungo la linea, “ed è qui che viene in aiuto il tool: una volta inseriti i parametri, lo strumento consiglia le migliori combinazioni di prodotto. Questo garantisce la selezione delle giuste soluzioni ai costruttori di macchine e, al contempo, il dimensionamento in modo autonomo, così da velocizzare il processo”.
Co-engineering: collaborazione, precisione e flessibilità
Il profondo know how tecnico, anche per quanto riguarda meccanica ed elettronica, è la base su cui ABL ha costruito la sua capacità di anticipare le richieste “e che ci ha fatto guadagnare un posto importante nell’industria dell’automazione” spiega Torsoli. “C’è una profonda armonia aziendale: l’azienda agisce come un solo uomo grazie alla coordinazione tra i reparti e le persone dei singoli team. Questo penso sia uno dei più importanti punti di forza di ABL, che ha dato i suoi risultati per quanto riguarda il progetto realizzato con Festo e Bialetti”. Il progetto prevede una proposta di engineering dedicata all’intero flusso produttivo, ossia la capacità di utilizzo, alimentazione mediante robot e movimentazione tramite assi elettrici. Bialetti, oltre a richiedere modifiche dirette sulla macchina, necessitava di cambiare il metodo di trasporto. “Tramite i termoformati sviluppati insieme, i componenti dalla produzione vengono alloggiati e poi inseriti nella macchina” spiega Nicola Pelati, responsabile tecnico in ABL. “Era infatti necessario capire se i termoformati potessero ospitare 10, 20 o più pezzi in contemporanea”. Un progetto che ha richiesto più di un mese di lavoro, in quanto sono stati revisionati tutti i disegni datati 1990 arrivando “ad aggiornare il sistema con il quale la produzione va a disporre gli oggetti lavorati, o semi-lavorati, per poi essere inseriti in macchina in modo automatico” continua Pelati. “Qui entra in gioco un nostro importante plus: il controllo costante sulle attrezzature per evitare errori di presa, oltre al corretto assemblaggio delle parti che compongono la Moka. Un plus che nasce dal lavoro di ABL svolto in ambito automotive, dove è necessario prestare particolare attenzione al funzionamento di ogni singola parte, da qui l’esigenza di integrare automazione pneumatica ed elettrica”.
Gestione software tramite il sistema CPX-AP-I
Per portare a termine il progetto di Bialetti, che ha comportato la realizzazione di una macchina ad hoc, sono stati utilizzati azionamenti con un certo livello di intelligenza, che permettono di controllare le diverse funzionalità della macchina: “La necessità principale era migliorare la performance nel cambio formato, di conseguenza è risultato fondamentare scegliere attuatori elettrici che consentissero di alloggiare prodotti di forme differenti” racconta Pelati. A questo è stato aggiunta la semplificazione del cablaggio e della gestione software tramite soluzione Remote IO CPX-AP-I: “Per chi fa macchine non standardizzate diventa fondamentale, infatti, sfruttare al meglio l’automazione elettrica per rispondere a richieste specifiche come queste” spiega Landi. “CPX-AP-I, infatti, è una soluzione flessibile e facile da integrare nei diversi PLC. È quindi possibile disporla lungo tutta la linea, anche a distanze importati, così da raccogliere i segnali e le attività della macchina”. L’attività svolta dimostra la grande capacità di ABL di adattarsi alle specifiche esigenze: “Sappiamo quanto sia importante per i nostri clienti la flessibilità, così come riteniamo importante poterli supportare come partner a tutto tondo” spiega Pelati. “Dall’alimentazione della macchina al prelievo dei pezzi finiti, fino al trasporto verso le altre aree dello stabilimento. Per questo avevamo bisogno di un partner come Festo, con il quale collaboriamo sin dall’inizio”. Aggiunge Maiolo: “Avere dalla nostra parte non un semplice fornitore ma un partner, come Festo, in grado di mettere a disposizione prodotti tecnologicamente all’avanguardia, un impeccabile supporto tecnico e un sempre pronto servizio di assistenza ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo di realizzare una linea performante, completamente personalizzata e allo stesso tempo flessibile, oltre che ‘pensante’ e ‘parlante’”. Oltre alla gamma di prodotti e al costante sviluppo tecnologico, “abbiamo rivisto in Festo molti dei nostri valori” conclude Torsoli. “La propensione all’innovazione porta le nostre realtà ad anticipare quanto ci riserva il futuro, così da lavorare insieme e realizzare macchinari in grado di rispondere alle richieste di mercato anche in base ai trend del momento. Lavorare con Festo per noi significa fiducia, completa trasparenza e una copertura globale della fornitura”.
Festo – www.festo.it