Dal 2000 Gemme è amministratore delegato di Ansaldo Sistemi Industriali (ASI), azienda mondiale di ricerca e produzione di sistemi elettromeccanici e di automazione, elettronica di potenza, motori e generatori. Dal 2008 è consigliere del Market Strategy Board dell’IEC (International Electrotechnical Commission).
Con 250 aziende associate, per un totale di circa 16.000 addetti diretti, l’Associazione Energia aderente a Confindustria Anie è l’organismo di categoria delle aziende elettromeccaniche operanti in Italia, che offrono tecnologie per la produzione, trasmissione, distribuzione dell’energia elettrica e per le applicazioni industriali. Nel 2008 il fatturato aggregato dell’industria elettromeccanica italiana ha superato gli 8 miliardi di euro (+10,9% rispetto al 2007). È proseguita la crescita sostenuta delle esportazioni (+15,2%), la cui incidenza sul giro d’affari totale ha superato nel 2008 il 40% (nel 2007 risultava pari al 35%).
“L’elettromeccanica è un comparto industriale d’eccellenza nell’offerta made in Italy di tecnologie” ha dichiarato il presidente Gemme. “Occupiamo la terza posizione in Europa per volume d’affari aggregato e questo è un risultato significativo se si guarda all’elevata specializzazione tedesca in questi settori”.
“Il comparto ha sofferto delle più recenti difficoltà congiunturali soprattutto a partire dagli ultimi mesi del 2008. L’indebolimento della domanda interna e le difficoltà sui principali mercati di destinazione delle esportazioni hanno portato a un rapido deterioramento dei principali indicatori economici. Il fatturato nei primi due mesi del 2009 ha registrato una flessione del 20%, rispetto al corrispondente periodo del 2008, e variazioni della stessa entità hanno interessato anche gli ordinativi” prosegue Gemme. “Le difficoltà di mercato non hanno frenato gli investimenti in innovazione. Riteniamo, infatti, che la crisi possa agire da ulteriore stimolo per l’upgrading di prodotto e di processo. Nel 2008 la spesa in R&S delle aziende elettromeccaniche italiane è cresciuta del 18% rispetto al 2007 e di poco inferiore è risultato l’incremento del personale assunto per attività di ricerca (+16%)”.
«Il nuovo corso della politica energetica europea pone a tutti gli operatori della filiera opportunità straordinarie di crescita. Accanto alle fonti rinnovabili, per le quali la sfida più importante per l’Italia è quella di coglierne le possibilità di sviluppo industriale, occorre traguardare soluzioni nuove. In tal senso il ritorno al nucleare si rivela come una strada quasi obbligata. Non cerchiamo nuovi siti ma puntiamo a recuperare quelli già esistenti” prosegue ancora Gemme. “A questo occorre aggiungere il tema importante dell’efficienza energetica, per il quale la nostra industria ha da tempo messo in campo soluzioni tecnologiche d’assoluta avanguardia per far fronte alle esigenze di risparmio dei costi e di sostenibilità ambientale”.
“Alle sfide europee occorre affiancare a livello nazionale una programmazione stabile negli investimenti infrastrutturali, dalle reti di trasporto dell’energia elettrica al revamping del parco di generazione esistente” conclude Gemme. “L’industria elettromeccanica italiana, nel disegno di una nuova politica energetica nazionale, è pronta ad offrire il suo contributo alla crescita economica del Paese”.