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Chi aiuterà il processo di rilocalizzazione delle imprese tedesche in Italia?ERT

Sebastiano Mescolotto photo

Oltre il 70% delle aziende tedesche ha avviato o sta valutando la ricerca di nuovi fornitori e quasi il 45% è alla ricerca di nuove sedi produttive: è quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Camera di Commercio Italo-Germanica [1] che tratteggia uno scenario in cui il Belpaese si rivelerebbe la destinazione preferita per le nuove catene produttive delle imprese tedesche.

Pandemia da Covid e contromisure, guerra in Ucraina, carenza di materie prime e caro bollette, infatti, stanno ridisegnando l’intero quadro geoeconomico europeo, minato dal rallentamento dei flussi di cassa e dall’aumento dei prezzi: l’Italia è pronta ad accogliere le aziende germaniche? Chi agevolerà il loro processo di rilocalizzazione? Come? Con l’obiettivo di facilitare la ricerca di nuovi fornitori in Italia per l’industria tedesca, IUNGO, piattaforma di supply chain collaboration in cloud nata nel 2001 come spin-off della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e oggi Leader della Crescita 2023, spiega come la tecnologia in cloud può semplificare il suo riassetto.

“Sempre più clienti ci danno conferma di questo trend di rilocalizzazione. Molti di loro, infatti, evidenziano la necessità di dover iniziare a dialogare con capofiliera tedeschi. La possibilità di accedere ad un piattaforma di Supplier Collaboration già ampiamente utilizzata dalle aziende italiane, attraverso una tecnologia scalabile, è la soluzione ideale per entrare in un mercato strutturalmente molto diverso da quello tedesco. A mio avviso sono principalmente due gli elementi da considerare sotto questo punto di vista: la dimensione delle aziende e la grande flessibilità che sono in grado di esprimere. Iungo, a questo proposito, può essere considerato lo strumento di armonizzazione del “rigore” tedesco e della “flessibilità” italiana,”  dichiara Luca Mongiorgi, Head of Marketing di IUNGO.

Alle imprese tedesche occorrerà, più di ogni altra cosa, una valutazione a monte oggettiva dei fornitori per consentire ai loro uffici acquisti una selezione di partner alternativi qualificati che offrano condizioni economiche favorevoli e in grado di prevenire i disagi al quale l’attuale contesto storico ci ha abituati tra pianificazioni interrotte e mancate consegne.

Una piattaforma digitale di supply chain management in cloud permetterebbe alle aziende tedesche di dar seguito a un interscambio commerciale tra Italia e Germania che nel primo trimestre del 2022 si aggirava intorno ai 85,9 miliardi di euro, registrando un aumento del 23,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Come? Anche di fronte a eventi imprevedibili, questo tipo di tecnologia è in grado di ingaggiare nuovi fornitori alternativi che possano subentrare in tempi brevi – senza costi aggiuntivi, formazione e installazione di alcun software – e nel rispetto del lead time di consegna finale. Questo grazie alla visibilità completa di un parco fornitori ampio e qualificato, precedentemente misurato e monitorabile in tempo reale.

All’avvio di una nuova gara di acquisto, ad esempio, il buyer tedesco potrà selezionare e includere solo i fornitori qualificati secondo i propri standard produttivi, garantendo così che l’assegnazione della gara al fornitore vincente avvenga nella maniera più efficace possibile: questo metodo permette di evitare perdite di tempo date da eventuali verifiche ulteriori sullo stato di qualifica del fornitore scelto e della disponibilità della documentazione obbligatoria fornita e soprattutto aggiornata in tempo reale,” chiarisce Luca Mongiorgi. “Il cloud permette infatti di avere evidenza in tempo reale di tutte le interazioni con i fornitori su ogni transazione/processo gestito. Si possono monitorare anche le negoziazioni in corso, gli ordini di acquisto e intervenire tempestivamente per prevenire problematiche quali: eventuali ritardi di consegna, mancata disponibilità da parte del fornitore sulla quantità parziale e/o totale del materiale richiesto/ordinato, mancata compilazione da parte del fornitore di una richiesta di offerta entro i termini di scadenza previsti dalla gara di acquisto, mancato feedback su un ordine richiesto,” conclude Mongiorgi.

Le imprese tedesche che adotteranno una piattaforma di supply chain collaboration in cloud, come quella ideata da IUNGO, saranno in grado di ricostruire il proprio processo produttivo senza discontinuità

[1] https://www.milanofinanza.it/news/le-imprese-tedesche-a-caccia-di-fornitori-in-italia-202211070748529294