“Siamo soddisfatti che l’Agenda Digitale sia entrata finalmente nel programma di Governo e auspichiamo che l’istituzione della cabina di regia costituisca il primo passo per portare anche l’ltalia sulla via dell’innovazione per la crescita”: è quanto dichiara Paolo Angelucci, presidente di Assinform, in occasione dell’avvio della cabina di regia sull’Agenda Digitale prevista dal recente Decreto Semplificazioni.
“Crediamo sia fondamentale che il tema dell’innovazione, che l’Information Technology può portare al sistema delle imprese, entri fin da subito nelle priorità della cabina di regia, puntando a far crescere competitività e opportunità occupazionali soprattutto per i giovani” ha continuato Angelucci. “Per questo invitiamo il Governo a guardare al rapporto con il settore IT come a una partnership che può offrire un contributo determinante nel percorso di attuazione dell’Agenda Digitale”.
Assinform ha una sua proposta programmatica sull’Agenda Digitale che si articola su 15 punti, toccando le infrastrutture di rete in fibra ottica, gli strumenti di information management, le applicazioni machine-to-machine, Internet delle cose, processi e sistemi per la digitalizzazione e la de-materializzazione nelle PA, lo sviluppo del cloud e dell’e-commerce.
Dai Ministri che costituiranno la cabina di regia sono già arrivate indicazioni sugli obiettivi per l’Agenda Digitale, come quello sulle smart citiy, sul quale Assinform ha già avviato un progetto per la città di Milano, City+, che rappresenta un modello di distretto digitale in vista dell’Expo 2015.
“Dietro a tutto questo vi è l’industria italiana dell’IT” ha sottolineato Angelucci “che investe in ricerca, in applicazioni, nuove soluzioni e infrastrutture tecnologiche. Un’industria formata da 90.000 imprese e 390.000 addetti, che genera un mercato di circa 20 miliardi di euro annui e un fattore moltiplicativo degli investimenti in termini di ricaduta diretta, indiretta e indotta tra le tre e le cinque volte il valore. Ci aspettiamo che l’Agenda Digitale sappia sfruttare al meglio questo settore e trasformarlo, come avviene nei Paesi avanzati, nella più formidabile leva competitiva per l’economia”.
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