Nata il 15 luglio 1974, GISI è un “associazione volontaria tra imprese, aziende ed esperti, che operano nel settore della strumentazione, dei dispositivi e dei sistemi di controllo e automazione per applicazioni industriali, civili e di laboratorio, presenti in Italia”, come si legge sul sito, peraltro recentemente rinnovato.
Quest’anno l’associazione compie dunque 50 anni e ha festeggiato il compleanno regalandosi un nuovo presidente, anzi, con la prima presidente donna: Micaela Caserza Magro.
“L’avventura è iniziata da pochi soci che si erano posti l’obiettivo di ‘fare gruppo’, unire competenze ed esperienze per essere maggiormente incisivi sul mercato, coordinandosi e collaborando fra loro. Oggi dobbiamo riscoprire l’importanza di questa unione sia per aumentare la visibilità delle realtà più piccole che operano nel comparto, sia per avere più forza, tutti insieme, in uno scenario sempre più complesso, dove è ormai impossibile ‘fare da soli’, avere tutte le risposte e le conoscenze” ha ribadito Caserza Magro.
“Fare cultura e formazione, fra i principali fini dell’associazione, è oggi altrettanto importante: GISI lo ha sempre fatto, con pubblicazioni editoriali, dagli ormai storici Quaderni agli attuali Osservatori, con la partecipazione a fiere ed eventi e stringendo collaborazioni con i principali enti organizzatori, come con Bias in passato. Continueremo a farlo, e proprio per essere più presenti anche a livello propositivo abbiamo dato vita ai Comitati di Lavoro, focalizzati su settori specifici per promuovere al meglio le attività in quegli ambiti” ha proseguito il presidente.
I trend della strumentazione
Digitalizzazione, comprendendo in questo anche le tematiche legate alla cybersecurity; efficienza energetica, in linea con la transizione green; sfruttamento delle risorse e delle materie prime: sono questi i trend che GISI ha individuato per il manifatturiero del prossimo futuro, e la strumentazione è ‘al centro’:
“Da sempre la strumentazione è vista come “la Cenerentola” dell’automazione, il “finalino” di coda: ebbene oggi più che mai questo è sbagliato. La strumentazione è infatti quella che permette la raccolta dei dati sulla quale si basa l’intero concetto di Industria 4.0 e ancora di più con il 5.0. Se non abbiamo dati affidabili e sicuri, non possiamo infatti costruire applicazioni utili: il dato è fondamentale oggi e quindi con esso più che mai ciò che serve a raccoglierlo, in modo certo e sicuro” ha ribadito Caserza Magro.
Al centro dunque della trasformazione digitale, dello sviluppo di soluzioni energeticamente efficaci e di un migliore utilizzo delle risorse, sta appunto la capacità di individuare i dati giusti, rilevarli in modo affidabile e coerente, per poi trasmetterli ai livelli superiori di analisi ed elaborazione. Da qui la necessità di continuare nello sviluppo di strumenti in grado di raccogliere i dati da ogni ambiti produttivo, per consentire alle aziende di mettere a punto strategie produttive più sostenibili e aumentare la propria competitività.