SSI 451

54 AUTOMAZIONE OGGI 451 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA S SI tutorial realtà aumentata e virtuale menti hardware e software a sostegno delle applicazioni di AR/VR. Circa l’hardware, il fatto stesso che ci siano ‘vittime illustri’ sotto- linea come, nonostante gli enormi progressi nella realizzazione e nelle funzionalità dei dispositivi, resta tuttora sfuggente la perfetta combinazione fra caratteristiche tecniche e limiti pratici, inclusi i costi: un esempio per l’AR è il progetto Google Glass, morto due volte in un decennio (la prima volta come device per il mercato consumer, e la seconda, nel 2023, nella sua reincarnazione come Google Glass Enterprise, rivolto proprio all’ambito industriale). Dal punto di vista del software, ci sono due questioni fondamentali: le prestazioni e lo sviluppo. Dal punto di vista delle prestazioni, sia AR che VR richiedono tecniche spesso ben studiate e note (come localizzazione o riconoscimento delle immagini per AR, o rendering spaziale e feedback sensoriale per VR), ma con algoritmi non stan- dard a motivo dei requisiti in termini di quantità di dati da trattare e di fluidità di risposta, pena la scarsa qualità del risultato, l’affati- camento e il fastidio da parte dell’utente, tanto maggiori quanto maggiore è l’immersività perseguita. Dal punto di vista dello svi- luppo, la realizzazione di applicazioni AR/VR di qualità richiede uno sforzo notevole, che tuttora motiva la creazione ed evoluzione di framework sempre più avanzati per rendere più efficiente ed effi- cace tale processo. Un discorso a parte circa gli sviluppi futuri di hardware e software per AR e VR riguarda l’estensione multisensoriale, al di là della vista e dell’udito. Vista e udito sono i due sensi principali attraverso i quali l’uomo si interfaccia con la realtà, e per certi versi sono anche i più semplici da gestire con le attuali capacità tecnologiche; dopo di essi, il senso più importante è il tatto, che è un senso complesso, in quanto racchiude sensazioni legate alla pelle di natura statica (es: caldo/ freddo), dinamica (es: liscio/ruvido) o legate alla forza esercitata sull’ambiente (es: propriocezione). La realizzazione di interfacce aptiche con un feeling naturale e con alta definizione, che migliorino il senso di ‘immersione’ nella realtà virtuale, resta a tutt’oggi una sfida difficile proprio a motivo di tale grande com- plessità, ma allo stesso tempo è forse il mattone essenziale per il progresso di AR e VR. Ancor più avveniristico sotto molti punti di vista è l’ulteriore estensione alle BMI (Brain Machine Interface), che potrebbe estendere la nostra percezione non solo in termini sen- soriali passivi (come l’ambiente, reale o virtuale, influenza i nostri sensi) ma anche in termini di attuazione (come io influenzo e per- cepisco la mia capacità di influenzare l’ambiente). In conclusione, vale la pena di menzionare che, mentre l’attenzione in questo tutorial si è concentrata principalmente su aspetti tecno- logici e sulla descrizione di alcune applicazioni specifiche, ovvero sul ‘cosa si può fare’, l’implementazione efficace di un’idea di ap- plicazione industriale di AR/VR richiede una comprensione appro- fondita del contesto nel quale l’applicazione va a collocarsi, inclusi quindi i flussi di dati, il modello di business, la struttura organizza- tiva nella quale l’applicazione si inserisce e, non ultime, l’integra- zione e il coinvolgimento delle persone che entreranno a far parte di tale realtà estesa; ma tutto questo è già il punto di partenza per una discussione futura. L’uso di ambienti virtuali consente la sperimentazione senza rischi in ambiti altamente pericolosi o delicati, come nel caso di procedure chirurgiche nelle scuole di medicina Fonte: foto Shutterstock

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