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78 AUTOMAZIONE OGGI 448 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA S SI tutorial industrial edge enormemente i requisiti in termini di complessità computazionale e memoria. Un gestore di container molto diffuso oggi è Docker, che non a caso è stato nativamente integrato in alcune piattaforme di edge computing per l’automazione industriale. Un tale approccio rende finalmente verosimile uno scenario in cui le soluzioni di automazione sono modulari e indipendente dal pro- duttore; ad esempio, un’app di connettività del fornitore A può essere utilizzata per raccogliere dati da uno specifico impianto, macchina o dispositivo; questi dati possono poi essere archiviati nell’app di archiviazione dati del fornitore B e quindi essere visua- lizzati da un’app proprietaria sviluppata internamente. Abbracciare una tale architettura implica che le app possono essere sviluppate utilizzando pratiche DevOps consolidate come l’integrazione con- tinua e la consegna continua (CI/CD), che si traducono in un time- to-market più breve, particolarmente rilevante se si è coinvolti nello sviluppo delle app stesse. Essendo eseguite in un ambiente virtua- lizzato, le app sono indipendenti dall’hardware utilizzato e possono quindi essere trasferite facilmente su dispositivi edge più potenti a seconda dei requisiti di scalabilità e potenza di calcolo richiesta. D’altro canto, l’uso della virtualizzazione consente di scaricare le app sotto forma di immagini, che possono essere rese disponibili in opportuni repository pubblici o privati e che possono costituire la base di una nuova app, consentendo la prototipazione rapida di soluzioni di automazione. Se poi l’uso delle app/microservizi e dei dispositivi edge che le ese- guono viene affiancato da una loro gestione centralizzata, diviene molto più semplice occuparsi del ciclo di vita sia del software sia dell’hardware. Non sarà più richiesta l’installazione manuale delle patch di sicurezza e degli aggiornamenti software, che avverranno automaticamente su tutti i dispositivi interessati, portando enormi benefici alle attività di manutenzione. Quanto detto finora potrebbe far credere che i vantaggi dell’edge computing industriale si possano ottenere solamente nel caso dello sviluppo di nuove soluzioni di automazione; un tale approccio deve però essere visto anche come un potenziale abilitatore all’uso delle tecnologie di IIoT e di Industria 4.0 anche in sistemi brownfield, poiché facilita la trasformazione di macchine e processi tradizionali per i quali possono essere facilmente raccolti i dati che vanno ad alimentare le app eseguite dall’edge device attraverso il retrofitting e l’installazione di sensori e dispositivi di monitoraggio smart. Per- tanto, anche macchine ‘stupide’ possono essere rese ‘intelligenti’. Concludendo La bassa latenza, l’elevata larghezza di banda e la modularità delle applicazioni forniti dall’edge computing industriale alimenteranno un ecosistema ‘sempre attivo’ in cui tanto apparecchiature di ul- tima generazione quanto quelle tradizionali possono generare dati destinati a una pre-elaborazione che, affiancata dal supporto del cloud computing tradizionale, consentirà di ridurre drasticamente i tempi di inattività, aumentando al contempo la produttività e la capacità operativa. di eseguire un’attività specifica. Ci si aspetta che emerga un ecosi- stema aperto in cui gli sviluppatori di app potranno offrire soluzioni dedicate che sfruttano la loro esperienza pregressa nel settore, mentre gli utenti delle app potranno scegliere quelle che ritengono migliori per lo scenario di loro interesse. Ne risulterà un numero crescente di possibili soluzioni per specifici casi d’uso, distribuite tramite mercati digitali, ed emergeranno sempre più modelli di business basati su abbonamento. Pertanto, si potrà accedere ra- pidamente a soluzioni già pronte ed espandere il proprio sistema secondo le effettive necessità. La containerizzazione delle app L’architettura di un tale sistema può essere implementata sfrut- tando la tecnologia dei microservizi, basata sulla virtualizzazione leggera tramite container. Le applicazioni containerizzate sono un concetto relativamente nuovo nel mondo OT - Operational Techno- logy, ma stanno rapidamente diventando un fattore chiave per le applicazioni edge industriali in quanto consentono all’utente di distribuire le app in modo rapido, garantendo un’esecuzione coe- rente in qualsiasi dispositivo vengano installate. La comunicazione tra le diverse app può avvenire tramite un’interfaccia comune (e standard) quale API, piuttosto che attraverso lo scambio di mes- saggi tramite un bus dati, ad esempio basato su Mqtt. Similmente alle macchine virtuali, i container forniscono uno spazio isolato e separato per eseguire le applicazioni nel sistema opera- tivo di una stessa macchina fisica. Non è tuttavia necessario ricreare virtualmente tutta la macchina (costituita da risorse processore, di storage, di rete e di sistema operativo); a essere astratto è il solo ambiente di esecuzione delle applicazioni, inclusi i suoi settaggi fondamentali e le relative librerie. Pertanto, le app containerizzate accedono direttamente al sistema operativo della macchina host, senza richiedere alcun meccanismo di emulazione, riducendo Affinché l’AGV svolga con successo il suo compito, deve essere in grado di raccogliere ed elaborare i dati dall’ambiente in cui opera in tempo reale, per poter navigare efficacemente in nuove aree o schivare gli ostacoli Fonte: foto Shutterstock

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