SSi 443

S SI in tempo reale AUTOMAZIONE OGGI 443 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 75 I Stare tra le nuvole La modernizzazione delle applicazioni tecnologiche e la migrazione al cloud sono due delle priorità per le aziende italiane per i prossimi anni. Questo è quanto emerge dal rapporto ‘Ascendant Digital Maturity 2022: Modernizza- zione delle applicazioni e il viaggio verso il Cloud’ di Minsait , società di Indra ( www.minsait.com ) . Alberto Bazzi, direttore dell’area Digital Business Technologies di Minsait, spiega che “per le organizzazioni italiane, modernizzare le applicazioni e migrare al cloud è una priorità. Le imprese che hanno già intrapreso un processo di modernizzazione delle applicazioni risultano soddisfatte dei risultati ottenuti e hanno evidenziato benefici nella riduzione dei tempi di esecuzione, nel miglioramento nell’erogazione dei servizi, nella capacità di scalare molto più velocemente e in un incremento dell’efficienza gestionale”. Infatti, secondo i dati del rapporto, le aziende italiane sono avanti nella mi- grazione al Cloud rispetto ad altre realtà internazionali. Complessivamente, solo il 10% delle aziende consultate ritiene di sfruttare appieno le potenzialità del cloud, contro il 23% italiano. Inoltre, il 40% delle imprese già includono iniziative di modernizzazione e transizione al cloud, cifra inferiore rispetto al 54% italiano. Per quanto riguarda gli investimenti sulla modernizzazione, la percentuale globale delle aziende che dispongono di stanziamenti di bilancio ad hoc per dare un impulso alla modernizzazione è del 16%, ovvero 7 punti PRESENTATO IL RAPPORTO ASCENDANT DIGITAL MATURITY 2022 DI MINSAIT: COMPLESSIVAMENTE, SOLO IL 10% DELLE AZIENDE CONSULTATE RITIENE DI SFRUTTARE APPIENO LE POTENZIALITÀ DEL CLOUD, CONTRO IL 23% ITALIANO. INOLTRE, IL 40% DELLE IMPRESE GIÀ INCLUDE INIZIATIVE DI MODERNIZZAZIONE E TRANSIZIONE AL CLOUD, CIFRA INFERIORE AL 54% ITALIANO Margherita Crespi 2023: convergenza software IT/OT Secondo Morten Rohlfes, global director, Industrial Accounts di Red Hat ( www.redhat.com ), in termini di evoluzione dell’Industria 4.0, nel 2022 abbiamo assistito alla fusione di tecnologia informatica e tecnologia operativa in scenari quali fabbriche, catene di montaggio, robot e controllori di processo. Per il 2023 possiamo aspettarci di vedere questa convergenza IT/OT accelerare. Il progresso di casi d’uso diffusi come la manutenzione predittiva, i gemelli digitali e il software-defined ‘everything’ sarà guidato da requisiti di sicurezza ed esigenze di trasferimento dei dati intelligenti. L’uso dei container per abilitare la produzione digitale intelligente è in aumento, il che consente la gestione e lo spostamento coerenti del software dall’edge fino al datacenter. Un direttore di stabilimento può premere un pulsante per aggiornare automaticamente gli impianti, risparmiando costi e tempi di configurazione. Crescita di importanza anche per i PLC, che consentiranno di modernizzare le vecchie infrastrutture proprietarie e collegarle a una fabbrica intelligente; sostenibi- lità; collaborazione tra ecosistemi. Grazie a collaborazioni si svilupperanno soluzioni congiunte a supporto di nuovi casi d’uso per l’Industria 4.0 e fornire miglioramenti tangibili ai clienti finali. Aumenteranno i software-as-a-service (SaaS) per sistemi quali l’esecuzione della produzione (MES), la gestione del ciclo di vita del prodotto, l’architettura del sistema di controllo (ad es. Scada), l’edge dello stabilimento, ecc…, per migliorare la disponibilità, la flessibilità e la riduzione dei tempi di inattività, mantenendo però gli impegni di sicurezza. Saranno sempre più promossi standard aperti, e fornitori di OT full stack aiuteranno l’industria manifatturiera ad accelerare la convergenza tra OT e IT in modo intelligente, con AI e sicurezza integrate. percentuali in meno del risultato italiano. Per circa la metà delle aziende ita- liane consultate, la motivazione principale per intraprendere un processo di migrazione verso il cloud è la garanzia di acquisire una flessibilità strategica e operativa, essenziale per sostenere la propria permanenza in uno scenario di cambiamento presente e futuro. Il 35% ritiene invece che il principale driver nella transizione al cloud riguardi l’adozione di nuove funzionalità di piatta- forma come Intelligenza Artificiale, Low Code e Big Data. Tra i principali freni a questo ammodernamento, le aziende evidenziano una mancanza di know- how delle risorse a disposizione e la difficoltà di adattarsi al cambiamento. Inoltre, i risultati indicano che il fermo impegno strategico del management nelle iniziative di crescita e modernizzazione nel cloud richiede un forte impulso sotto forma di chiusura di accordi, allocazione di risorse, ricerca di talenti e definizione di piani di gestione e monitoraggio per avere successo. La realtà è che, ad oggi, solo il 23% delle organizzazioni italiane (il 16% com- plessivo) dispone di stanziamenti di bilancio ad hoc per farle progredire e solo il 31% ha dei leader con la responsabilità di guidare la modernizzazione delle applicazioni. “Nei prossimi anni, le aziende che avranno già intrapreso questo percorso di modernizzazione vivranno un periodo di crescita e di miglioramento dei margini. Chi resta indietro rischia di perdere la propria posizione” afferma Bazzi.

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