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in tempo reale S SI Una supply chain network digitale e intelligente Per molto tempo il Responsabile Acquisti è rimasto concentrato sul risparmio dei costi e sulla fornitura di prodotti ‘basici’ che potessero rispondere alle esigenze aziendali. L’elemento di partenza è stato spesso legato all’efficienza, con la riduzione dei costi nei servizi di approvvigionamento orientata a massimizzare il valore aziendale. Negli ultimi anni, l’attenzione è andata oltre la contrazione dei prezzi, soffermandosi sull’impatto del TCO e sulla gestione com- plessiva della domanda. L’interesse oggi è sull’esperienza del valore e viene valutata l’ottimizzazione delle relazioni per l’approvvigio- namento, il commitment e la collaborazione tra dipendenti, clienti e fornitori. Per comprendere l’impatto dei nuovi processi, occorre però avere la visibilità dei modelli di approvvigionamento con ca- pacità avanzate di analisi dei dati. Ally Consulting ( www.allyconsulting.it ), consulente IT che affianca le imprese del manifatturiero discreto, sottolinea che il modo più efficiente per sfruttare le diverse fonti dei dati oggi disponibili è quello di metterle su una rete digitale in cloud, che incorpori una piattaforma scalabile. Nel dettaglio, Ally suggerisce tre modelli per assicurare che la rete digitale della propria catena di distribuzione possa acquisire l’intelligenza richiesta, e precisamente: raccogliere informazioni complete in un mondo che cambia di continuo; ga- rantire una buona comprensione dei dati e una capacità predittiva; definire metriche che siano misurabili. Come sostengono in Ally “Sempre più ci troviamo a parlare con imprese del comparto manifatturiero che confermano di avere peculiarità di ingegno, inventiva e produttività insite nel proprio DNA ma che possono essere spaventate dai cambiamenti repentini e dalla trasformazione digitale che si sta svilup- pando. La nostra mis- sion è quelle di aiutare le aziende a dare forma al futuro puntando sostan- zialmente sui nuovi stru- menti di connettività e di innovazione. Aiutiamo ad affrontare i cambiamenti affinché tutto possa funzionare ancora meglio e in modo più efficiente”. Quando si parla di innovazione, la reazione naturale che oggi si ri- scontra nelle imprese è la diffidenza, ma si tratta di timore al cam- biamento, non tanto di approccio negativo verso la soluzione in sé. In azienda, novità come Artificial Intelligence e Machine Learning vengono concettualmente abbinate alla riduzione dell’organico, una visione assolutamente lontana dalla realtà. Le opportunità si riscontrano nel fatto che molte attività dispendiose in termini di tempo necessario possono essere eseguite da macchine control- late da un software le cui logiche e il controllo stesso, sono dettate dall’essere umano. “Prima di spingere le imprese ad adottare nuove tecnologie per mi- gliorare la gestione della propria Supply Chain, occorre guidare le organizzazioni nell’intraprendere un percorso di knowledge tran- sfer. Un’area dove i consulenti Ally sono costantemente impegnati, supportando i team nel valutare attentamente e in anticipo, se le nuove soluzioni sono applicabili al loro interno”. QUANDO SI PARLA DI INNOVAZIONE, LA REAZIONE NATURALE CHE OGGI SI RISCONTRA NELLE IMPRESE È LA DIFFIDENZA, MA SI TRATTA DI TIMORE AL CAMBIAMENTO, NON TANTO DI APPROCCIO NEGATIVO VERSO LA SOLUZIONE IN SÉ Paolo Aversa AUTOMAZIONE OGGI 422 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 75 Image by Mohamed Hassan from Pixabay Sveglia, siamo nel 2020! Nell’ultimo decennio abbiamo visto il mondo convertirsi alla tecnologia mobile. La trasformazione digitale è diventata una realtà e la quarta rivoluzione industriale diventerà presto un capitolo nei libri di storia. Ora tutto è collegato: dispositivi IoT, wearable, computer portatili e dispositivi mobile. Ma i dispositivi mobile non sono solo collegati a Internet. Sono anche collegati a noi, i nostri cellulari sono diventati praticamente un’estensione del nostro corpo. Per le imprese, questa non è stata altro che una vittoria, in teoria, afferma Check Point Software Technologies ( www.checkpoint.com/it ) . Fornendo ai dipendenti gli strumenti necessari per lavorare comodamente da remoto con i propri dispositivi mobile, le aziende beneficiano di una maggiore efficienza. I dipendenti sono disponibili sempre e ovunque. Ma la possibilità di accedere senza sforzo alle informazioni aziendali sensibili dai dispositivi mobile apre una nuova backdoor alle reti aziendali e, a sua volta, alle violazioni dei dati. Nel 2018 gli attacchi verso i dispositivi mobile sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 116,5 milioni, con un’impennata di utenti unici, secondo Gartner ( www.gartner.com ). La maggior parte delle aziende soffre di una carenza di stru- menti in grado di dare visibilità sui rischi per i dispostivi mobile. E non affrontano seriamente il malware mobile. Sì, siamo entrati nell’era del Gdpr, ma la regolamentazione non si ferma al Gdpr. Nel tentativo di standardizzare le misure di prevenzione delle frodi e delle violazioni, diversi settori hanno creato i propri standard. Ma anche le organizzazioni che saranno sottoposte a un maggiore controllo da parte dei loro stakeholder dovranno rendere conto quando si tratta di proteggere i dati aziendali. Di conseguenza, l’a- spettativa sarà che se si mettono i dati aziendali su un dispositivo, o se si permette il suo accesso attraverso di esso, quel dispositivo deve essere protetto con le misure di sicurezza appropriate.
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