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S SI data center AUTOMAZIONE OGGI 410 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 95 Inoltre, gli enormi volumi di dati che verranno generati im- porranno un drastico cambiamento rispetto allo storage dei dati in strutture proprie (on-premise). Mentre quasi i tre quarti delle imprese oggetto dell’indagine conservano attualmente i dati relativi a IoT on-premise, si prevede che tale percentuale scenda a solo il 27% entro un anno. I dati si sposteranno verso l’hosting su cloud e i data center con servizi di colocation, nonché verso l’infrastruttura dell’ope- ratore di rete e verso dispositivi e sistemi nell’Edge. Le ragioni alla base della definizione degli archetipi dell’Edge Come dimostrano le nostre indagini sulla definizione degli archetipi dell’Edge, molte applicazioni Edge, pur facendo affidamento sul cloud computing per l’ar- chiviazione dei dati e l’apprendimento a distanza, richiedono una capacità IT distri- buita vicina alla fonte dei dati. Il rapporto di Vertiv ‘Definizione dei quattro archetipi dell’Edge e presentazione dei loro requisiti tecnologici’ identifica quattro archetipi pri- mari che comprendono i casi d’uso principali per l’Edge computing. Questi archetipi sono ‘Uso Intensivo di Dati’, ‘Sensibile alla Latenza Umana’, ‘Sensibile alla Latenza da Macchina a Macchina’ e ‘Life Critical’. Le applicazioni IoT, come gli edifici, le città e le fabbriche intel- ligenti, rientrano nell’Archetipo Uso Inten- sivo di Dati perché il volume di dati generati rende impraticabile, o proibitivo dal punto di vista dei costi, affidarsi esclusivamente al cloud per la loro elaborazione. Questo può creare la necessità di un livello ‘fog’ tra il di- spositivo e il cloud. Come spiega il rapporto Dati nell’Edge: i nodi fog, che sono strutture informatiche situate tra i ge- neratori di dati IoT e il cloud centralizzato, possono inclu- dere data center micromodulari, nonché data center più grandi situati vicino ai dispositivi terminali (‘things’), tra cui la colocation e altre strutture affittate, e gateway intelli- genti per IoT. I nodi fog possono gestire carichi di lavoro IoT che generano enormi volumi di dati che non è conveniente trasportare in una posizione centralizzata, così come quei carichi di lavoro IoT che richiedono una bassa latenza. Dati IoT in crescita: qual è il vantaggio per i fornitori di servizi di colocation? I volumi di dati di Internet delle Cose stanno chiaramente crescendo, spostandosi fuori dalle sedi private (quindi off- premises) e in molti casi richiedono un’elaborazione vicina al punto di generazione. Come conseguenza, i fornitori di servizi di colocation con la creazione di punti di presenza fisicamente distribuiti hanno un vantaggio rispetto ai for- nitori di cloud centralizzati nel capitalizzare la necessità di capacità per IoT. Tale vantaggio potrebbe essere rafforzato dal passaggio alle tecnologie wireless 5G. L’enorme volume di dati generato da miliardi di dispositivi e sensori mobili e remoti IoT crea il potenziale per l’evoluzione delle attuali stazioni della telefonia mobile a supporto di un modello di colocation distribuito gestito dai fornitori di colocation at- tuali o emergenti. Oggi esiste l’opportunità per i fornitori di colocation lun- gimiranti di iniziare a individuare e catturare la domanda di capacità IT stimolata dall’implementazione di Internet delle Cose. Sulla base del rapporto Dati nell’Edge un’atten- zione particolare dovrebbe essere rivolta ai mercati verti- cali e ai paesi con la percentuale più elevata di aziende che stanno affrontando le fasi finali di pianificazione del sup- porto all’IoT. È probabile che queste prospettive prendano in considerazione l’impatto di IoT in termini di capacità e che saranno pertanto interessate alle opzioni di storage ed elaborazione dei dati. Quali aziende stanno pianificando la gestione della crescita di IoT? È interessante notare che tali mercati verticali e paesi ten- dono ad avere una bassa percentuale di aziende che hanno già ampiamente implementato l’Internet delle Cose. La Cina, ad esempio, ha un’alta percentuale di aziende che ha diffu- samente implementato IoT (55%), ma una piccola percen- tuale (9%) nella fase di pianificazione avanzata. Al contrario, il Regno Unito e l’Italia sono al di sotto del 20% nell’implemen- tazione diffusa, ma sono tra i Paesi con la più alta percentuale di aziende nelle ultime fasi di pianificazione, il che li rende un territorio fertile per i fornitori di colocation posizionati per supportare il fog computing. I mercati verticali che più pro- babilmente sono in fase di pianificazione avanzata compren- dono la pubblica amministrazione e l’istruzione superiore. Vertiv - www.vertivco.com/it-emea/ Foto tratta da www.pixabay.com
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