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SPS ITALIA 2022 24 A.O.: Quale cambio di passo è ancora neces- sario per arrivare alla fabbrica del futuro? Qual è la grande fida delle aziende di oggi? Marino Crippa, direttore Marketing e Vendite di KEB Automation: Ci siamo concentrati, da quando nel 2011 si è ini- ziato a parlare di Industria 4.0, principal- mente sugli aspetti tecnologici e, succes- sivamente, abbiamo spostato il focus sui finanziamenti, lasciando amargine persone e processi. La vera chiave di trasformazione del paradigma produttivo passa, a mio pa- rere, dall’utilizzo della tecnologia, che pro- gressivamente sta entrando nelle fabbriche, per una revisione dei processi in ottica di efficienza e flessibilità, quindi, di miglioramento della produttività dove alla tecno- logia viene lasciato il ruolo di catalizzatore. Trovo sia quindi necessario approcciare il percorso verso la fabbrica del futuro partendo dai processi e dalle persone che li governano. Trasformare i dati in informazioni utili al continuo miglioramento e fruibili dagli operatori, non solo internamente alla fabbrica ma su tutta la catena del valore. Utilizzare dati per lavorare sui processi, per renderli flessibili e in linea con la crescente complessità dei mercati di oggi e supportare la generazione di nuovi modelli di business. La vera sfida è qui, coinvolgere le personemettendole al centro, da protagonisti, della trasformazione digitale attraverso formazione, acquisizione di nuove competenze in un unico percorso che sincronizzi tecnologia, evoluzione dei processi e competenze. Digitalizzare non è più un’opzione ma una necessità per competere su mercati sempre più dinamici ed esigenti oltre che assicurare resilienza in scenari sempre meno prevedibili. La domanda dell’end user alle aziende Michele Abbondandolo, Manufacturign Engineering Manager di Iveco: Consi- derando la vostra azienda top in class dell’‘automazione avanzata’ qual è il plus che l’end user deve prendere in considerazione affinché scelga la tecnologia da voi proposta? Proponete tecnologia per l’automazione avanzata fine a sé stessa oppure la corredate anche di servizi? Giovanni Mandelli, Automation Solution manager di Mitsubishi Electric: Par- tiamo da un dato. Nel 2019 Mitsubishi Electric si è classificata al secondo posto tra le aziende a livellomondiale, prima tra le aziende giapponesi, per numero di brevetti internazionali depositati. Questo dato vuole confermare quanto Mitsubishi Electric investa in innovazione e quanto la tecnologia che proponiamo sia una tecnologia avanzata e creata per offrire la miglior soluzione al cliente. Non pensiamo però di poter essere il fornitore unico di un end user. Il nostro catalogo di prodotti e soluzioni, pur vasto, non può coprire tutte le esigenze e per questo le soluzioni di automazione avanzata che proponiamo sono pensate per permettere all’utente finale di integrare le nostre soluzioni con i migliori sistemi scelti per la sua attività. Ogni realtà indu- striale è diversa, arriva da esperienze e conoscenze diverse e questo rappresenta la vera unicità che un’azienda non deve perdere nemmeno nella futura smart factory. Lo scopo di Mitsubishi Electric è quello di portare il proprio know-how e la propria tecnologia al servizio dei clienti per supportarli nel raggiungimento degli obiettivi. Mitsubishi Electric già nel 2003 ha introdotto il concetto di e-F@ctory, ovvero quello di totale integrazione tra il livello OT, quello delle linee di produzione e il livello IT, dei sistemi gestionali. I primi moduli di comunicazione per collegare i 2 livelli sono stati introdotti pochi anni dopo, nel 2007 nelle nostre linee di produzione nella fabbrica di Nagoya in Giappone. La tecnologia che proponiamo è affidabile e soprattutto crediamo sia fondamentale garantire al cliente la continuità nel tempo, rendendo compatibili tutte le nuove soluzione con le precedenti, inmodo da garantire un sup- porto anche nei futuri interventi di aggiornamento omanutenzione di linee esistenti. Ma non solo. L’approccio di Mitsubishi Electric non è quello di fornire prodotti avanzati o soluzioni avanzate per risolvere una singola esigenza, ma grazie all’e-F@ctory Alliance, una partnership con oltre 900 aziende,è in grado di fornire soluzioni e servizi di qualsiasi tipo,oppuredi integrarsi perfettamente alle soluzioni giàpresenti inazienda.Fannoparte dell’Allianceproduttoridicomponenti industriali,integratoriefornitoridisoftwarespecia- lizzaticoniqualicreiamotoolcondivisiperunaperfettaintegrazionenellenostresoluzioni. Davide Palombo, Product Market manager per la Digitalizzazione di Festo: Festo da sempre utilizza il servizio di consulenza tecnica come strumento di sup- porto per i propri clienti: parliamo sia di consulenza prevendita, tramite la quale i nostri esperti indirizzano il nostro cliente verso le migliori tecnologie da usare, sia di consulenza post-vendita, mirata alla messa in servizio dei componenti o alla risoluzione di eventuali problematiche tecniche. La nostra stessa offerta di prodotti prende in considerazione questo genere di servizi specialmente per quanto riguarda il rapporto con gli end user. In aggiunta a questi offriamo agli EU anche servizi speci- fici come, ad esempio, l’analisi energetica di un impianto, in modo da ottimizzarne i consumi. L’offerta stessa di digitalizzazione mette al centro il servizio piuttosto che il prodotto: è il caso della piattaforma Festo Automation Experience. Si tratta di un servizio di consulenza ingegneristicamirato alla digitalizzazione degli impianti, pen- sato specificatamente per gli end user, in cui Festo mette a disposizione la propria competenza tecnica per quanto riguarda le soluzioni di intelligenza artificiale, ap- plicate al mondo dell’automazione industriale. Nello specifico, Festo offre al cliente determinati pacchetti di consulenza: un primo pacchetto chiamatoAXConnectivity Check, in cui viene valutata la capacità dal punto di vista di intelligenza artificiale delle macchine dell’end user, facendo l’inventario di tutti i componenti rilevanti e l’analisi dell’hardware esistente. Si pone quindi l’attenzione su protocolli di comuni- cazione e altri presupposti tecnici.Viene poi sviluppato un concetto approssimativo per la connessione senza fili del nostro software AI. Il secondo pacchetto, chiamato Festo AX Data Check, in cui si ha l’analisi dei dati e training di un modello AI iniziale. In questa parte si procede facendo un inventario dei dati storici, applicando i dati ai nostri modelli di machine learning, e formando un primomodello per manutenzione predittiva, ottimizzazione della qualità, o maggiore efficienza energetica. L’ultimo pacchetto consiste nell’applicazione dei modelli AI e integrazione nell’archi- tettura IT dell’end user, compresa di documentazione dei risultati e formazione dei collaboratori sulla gestione del software e dell’interfaccia utente Festo AX. Tutto ciò è reso possibile grazie all’integrazione dell’ecosistema Festo e ai servizi di Resolto, azienda che si occupa di intelligenza artificiale, applicata al mondo dell’automazione industriale e che fa parte del gruppo Festo dal 2018. Marino Crippa, direttore Marketing e Vendite di KEB Automation: KEB Auto- mation ha l’ambizione di interpretare l’automazione avanzata, o meglio, la digitaliz- zazione di fabbrica non solo come performance di prodottoma come valore aggiunto per i processi. Ne consegue che l’offerta tecnologica di KEB si basa su tre principali pilastri: una gamma di prodotti che parte dalla meccanica, passa dall’azionamento e controllo e arriva a soluzioni per l’Industrial IoT, così da integrare in maniera più agile la macchina nel processo produttivo e au- mentare la fruibilità di dati e informazioni alle persone che questi processi governano. Il secondo pilastro consiste in un portafoglio basato su standard aperti con particolare at- tenzione alla safety funzionale di macchina. Questo garantisce all’end user massima flessibilità nella definizione dei processi con al centro il pilastro fondamentale della si- curezza dei lavoratori. E il terzo pilastro è una piattaforma di IIoT con ha come obiet- tivo l’utilizzo dei dati per l’ottimizzazione di processo, non solo interno ma su tutta la value chain dell’azienda e si rivolge sia ai costruttori di macchina sia agli utilizzatori per modelli di collaborazione sempre più stretti. Parlare di automazione avanzata significa spostare il focus dalla macchina e dalle caratteristiche dell’hardware d’automazione al contesto in cui la macchina opera e quindi al software con le relative integrazioni e all’utilizzo del dato. Per questo affianchiamo i nostri clienti con servizi di sviluppo del software, coaching di elettrifi- cazione, in particolare nel settore e-mobility e, in parallelo allo sviluppo di algoritmi di machine learning della nostra piattaforma IIoT, nella gestione del datomettendo a disposizione dei clienti le competenze di data science del nostro teamapplicativo. Da ultimo,ma non ultimo,un service locale sumisura per l’installato, così da supportare l’intero ciclo di vita del prodotto e del suo utilizzo. Marino Crippa, KEB Automation Italia Inquadra e scopri le video pillole di AO sull’Automazione Avanzata

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