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SPS ITALIA 2022 20 La domanda dell’end user alle aziende Stefano Faccio, Head of Machinery Sa- fety - Industry 4.0 & Digital Manufactu- ring - Manufacturing Operation di Ma- relli Automotive Lighting Italy: Il mercato spinge molto verso soluzioni in grado di aumentare la flessibilità, come ad esem- pio l’utilizzo della robotica, sistemi di vi- sione integrati, ma anche controllo dei dati in varie modalità e a vari livelli dell’a- zienda. Qual è la vostra esperienza circa la reale implementazione di questo tipo di integrazioni? Carlo Di Nicola, sales Area Manager - Systems di Ifm electronic: Rispetto a qualche anno fa la sensibilità delle aziende manifatturiere italiane nel voler portare avanti processi di digitalizzazione è netta- mente aumentata. Il tutto deve però trasformarsi in approcci pragmatici in grado di portare benefici reali a breve-medio termine. I dati devono avere un significato correlato alla reale area di miglioramento dell’impianto. Pensare di prelevare tutti i dati provenienti dal campo senza conoscere il processo di produzione e gli eventuali problemi che incidono sui livelli di qualità, performance e disponibilità dell’impianto è un approccio che rischia di inficiare il successo di un progetto di digitalizzazione. La nostra esperienza relativa a diversi casi di digitalizzazione efficace parte sempre da uno studio attento del campo e, con l’ausilio di piatta- forme IIoT che trasformano i dati in informazioni fruibili, risulta essere quello più concreto e di rapida implementazione. Ci piace pensare alla digitalizzazione come a una cassetta degli attrezzi dove ogni player può trovare e prelevare quello che gli serve per poter realizzare la trasformazione digitale della fabbrica, partendo dall’OT per arrivare all’IT. È fondamentale che un partner tecnologico sia in grado di fornire valore aggiunto sia all’IT sia all’OT, partendo in primo luogo dalla cono- scenza delle competenze specifiche della fabbrica (OT), per sapere dove e come intervenire a livello IT. In parallelo, i software di analitica e di intelligenza artificiale utilizzati dall’IT devono essere semplici, aperti, concreti e in grado di portare risultati nel breve periodo per fare in modo che un POC si trasformi in un roll-out portando effettivo valore aggiunto all’azienda. Andrea Lolli, sales manager Sistemi di Presa di Schunk Intec Italia: Sono già diversi anni che vediamo la flessibilità essere un vero e propriomust per i costruttori di macchine e di isole robotizzate. Questo perché è il mercato che chiede di andare in questa direzione. Una direzione che va verso produzioni fatte di lotti sempre più piccoli dove il riuscire a processare prodotti diversi senza riattrezzare nulla non solo è una sfida del futuro ma è già qualcosa di attuale. Ecco perché già da alcuni anni, sfruttando la nostra esperienza in determinati settori e in determinate applicazioni, stiamo fornendo soluzioni ai nostri clienti che soddisfano proprio questa esigenza. Se parliamo poi di controllo dei dati anche qui non possiamo che confermare la tendenza del mercato nell’andare verso soluzioni sempre più intelligenti in grado sia di generare che di processare una mole di dati in costante aumento. Dati e solu- zioni intelligenti che, tra l’altro, sono direttamente correlate a quanto dicevo prima in merito alla flessibilità. Nel nostro caso specifico abbiamo ritenuto fondamentale portare questa intelligenza nel sistema di presa in quanto non dimentichiamo che il gripper è il primo componente dell’automazione a entrare a diretto contatto con il prodotto da processare. Cristian Sartori, product management team leader Automation di Siemens: La nostra esperienza deriva dai feedback sempre più comuni che ci arrivano sia dai costruttori di macchine sia dai clienti finali: ovvero aiutarli in soluzioni standard. Que- sta richiesta ci viene fatta sempre più spesso anche in robotica dove non sempre è possibile avere un esperto per ciascun fornitore di robot. Per questo è decisamente utile l’aiuto che viene dalla libreria universale ‘Standard robot Command interface’ che offre un’interfaccia uniforme tra il controllore di automazione e il controllore del robot. Il programma del robot deve essere impostato solo una volta e può essere riutilizzato per diverse marche facendo risparmiare così molte ore di engineering.  Stefano Faccio, Marelli Automotive Lighting Italy Foto fonte Shutterstock

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