Speciale IPACK-IMA

attenzione. Sempre più spesso, infatti, ci vengono richieste macchine con usi particolari e speciali, per confezionare o imballare prodotti specifici, serie speciali, forme uniche. Questo rende necessario uno sforzo progettuale che renda le nostre macchine sempre più flessibili e i cambi d’uso sempre più semplici e rapidi.” Parliamo di tecnologie green: quali iniziative nel settore per arrivare a una intera filiera (dalle macchine fino al prodotto finale) sempre più ecocompatibile? “È quello dell’ecosostenibilità un tema di grande attualità per l’industria del packaging nel suo complesso. Si tratta di un lavoro che ci vede impegnati in prima persona, in più direzioni. Si va da un costante confronto con i produttori di materiali, come noi impe- gnati nell’attenzione all’ambiente e ai riflessi che la nostra attività ha su di esso. Da parte nostra in questo senso cerchiamo di avere sempre un occhio di riguardo nell’adattare le nostre mac- chine a nuovi materiali e a nuove filosofie sempre più ‘green oriented’. Parallelamente, lavoriamo per pro- durre beni strumentali che producano scarti di lavorazione minimi e per pro- teggere i nostri prodotti dalla fabbrica allo scaffale. Può apparire banale, ma una delle fonti di inquinamento a cui spesso non si fa caso è quella data dai prodotti, specie nei settori food and beverage, che arrivano sugli scaf- fali della grande distribuzione in con- dizioni non perfette di conservazione. Stabilizzare l’imballo diventa quindi centrale per non creare rifiuti, oltre che per non avere un danno economico.” Oggi si parla molto di Impresa 4.0 e quindi non solo di formazione ma di centralità delle competenze: il settore come si sta approcciando per attrarre talenti? “La ricerca delle nuove competenze è come noto un grande tema che chiama in causa enti di formazione, scuole, università, mondo delle imprese e delle associazioni e li chiama ad uno sforzo unidirezionale per rispondere ad una sfida stimolante e ricca di opportunità come quella della digitalizzazione delle nostre aziende. Per quanto riguarda noi di Ucima, lo sforzo che stiamo cercando di compiere sul piano della formazione è certamente strutturato e corposo. L’obiettivo è duplice: formare nuovi talenti e riadattare competenze acquisite, e ancora molto utili, all’utilizzo di nuove tecnologie. Mi piace citare a tal proposito un’iniziativa in corso, organiz- zata da SBS Scuola Beni Strumentali, in collaborazione con le associazioni di categoria Acimac e Ucima, che ha recentemente presentato il primo cata- logo formativo relativo a Industria 4.0 e alle novità per le aziende presenti nella nuova Legge di Bilancio 2017 del Governo. I corsi si stanno attualmente svolgendo presso la sede delle asso- ciazioni a Villa Marchetti (Baggiovara – Modena). Tra i vari i temi affrontati, si parla anche di ‘Internet of things: visione e opportunità, Big Data e Cloud Computing.” Che previsioni si sente di tracciare per questo 2018? “Per quanto riguarda il 2018 il nostro Centro Studi prevede un ulteriore raf- forzamento della nostra penetrazione internazionale con una crescita media del +5%. Le performance migliori dovrebbero essere registrate in Asia e Africa, con incrementi compresi tra il 6 e il 6,5%. In termini più generali, credo che sarà un anno fondamentale per il nostro settore. Un anno nel quale avremo un appun- tamento fieristico come Ipack-Ima (29 maggio – 1° giugno) su cui puntiamo in modo deciso per dare anche all’Italia una vetrina internazionale all’altezza del valore del Made in Italy per quanto riguarda il nostro comparto.” @lurossi_71 16 Speciale IPACK-IMA e PLAST Il tema delle tecnologie green è di grande attualità nell’industria del packaging per arrivare a una filiera ecosostenibile.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=