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L’editoriale è a cura dei membri del comitato tecnico di Fieldbus & Networks
Fieldbus & Networks
Editoriale
(
)
Le vecchie e care bande RF accessibili senza licenza, utilizzate in questi anni
anche dalla strumentazione industriale, sono ormai sature. Basta recarsi tra
gli stand di una fi era per vedere ridotta a zero la possibilità di collegarsi a
un access point e navigare inWiFi: una sensazione di impotenza veramente
pessima per chi deve decidere se sviluppare e produrre nuove macchine o
sistemi industriali basati su protocolli wireless. È innegabile che l’accesso libero e pa-
ritetico alla banda di trasmissione abbia favorito la rapida diffusione e l’incremento di
prestazioni dei sistemi wireless nel mondo consumer, ma occorre valutare come questi
‘vantaggi’ si rifl ettano nel mondo industriale. In un sito produttivo probabilmente l’obiet-
tivo principale è vedere il proprio processo continuare senza interruzioni, piuttosto che
avere sempre aggiornato il profi lo nel social network preferito. In ultima analisi il concetto
di priorità dell’applicazione deve essere esteso ai livelli più bassi (allo strato fi sico) dei
protocolli, per avere un accesso al mezzo che sia veramente guidato dall’importanza del
dato trasportato, senza arrivare però all’estremo opposto di impedire in modo arbitrario
l’utilizzo della banda a qualcuno. Intorno a questi temi si stanno confrontando a livello
europeo Cenelec ed Etsi, al fi ne di stabilire unmodo per utilizzare lo spettro a disposizione
che sia effi ciente sotto il profi lo della libertà di accesso e contemporaneamente sulla
priorità applicativa (aspetto fondamentale per il mondo industriale). In quest’ottica sarà
sempre più necessario confrontarsi con nuovi oggetti e concetti, come le ‘cognitive radio’,
i ‘white space’ e i ‘geolocation database’. Possiamo riassumere le novità in una singola
affermazione: dotare le radio d’intelligenza e fornire loro gli strumenti decisionali.
Stiamo andando, anche in ambito industriale, verso un futuro fatto di radio che rico-
noscono lo stato e l’utilizzo dello spettro intorno a loro (cognitive radio) e sono capaci
di adattarsi cambiando canale o modulazione al fi ne di garantire un fl usso continuo di
dati. La carenza cronica di spettro non può però essere risolta solo dotando i dispositivi
d’intelligenza, occorre anche permettere una scelta più ampia: ecco che possono essere
utilizzati gli spazi lasciati vuoti (white space) da trasmissioni in bande licenziate che non
sono attive perché obsolete (pensiamo ai canali TV analogici) o non installate sul territo-
rio (pensiamo ai sistemi radar civili e militari). Il criterio di guida nelle scelte è quello di
permettere l’utilizzo di una porzione di spettro a una radio cognitiva solo se l’utilizzatore
principale non è presente, in questo modo l’effi cienza nell’utilizzo dello spettro aumenta;
chiaramente devo anche immediatamente abbandonare la banda se il ‘padrone’ ritorna.
A livello industriale questa richiesta di rilascio immediato della banda sembra forsemolto
vincolante, per questo motivo verranno sicuramente adottati dei database di supporto
(geolocation database) continuamente aggiornati che, su base territoriale, indicheranno
i white space effettivamente disponibili nella zona dell’installazione. Il wireless è una
tecnologia chiave per l’industria…con qualche ‘spazio bianco’ da riempire…
Paolo Ferrari
SETTEMBRE 2012
FIELDBUS & NETWORKS
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CIRCONDATI DA
SPAZI BIANCHI