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NOVEMBRE 2024 FIELDBUS & NETWORKS Fieldbus & Networks 5 L’editoriale è a cura dei membri del Comitato Tecnico di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Editoriale “Una dashboard per domarli, una dashboard per trovarli, una dashboard per ghermirli e nel buio in- catenarli...”: al di là dell’evidente richiamo al noto film, la questione delle interfacce uomo-macchine per la visualizzazione dei dati, soprattutto in caso di malfunzionamenti improvvisi alle macchine, rappresenta uno dei temi oggi più dibattuti. Per capire perché facciamo un passo indietro. Le sempre più pressanti sfide ambientali hanno ormai da tempo portato il settore manifatturiero di fronte a un bivio: l’urgente necessità di sostenibilità si contrappone all’impiego di metodi e processi maturi e consolidati. La trasformazione digitale sembra fornire la soluzione più efficace, proponendo soluzioni innovative che, nel migliorare l’efficienza, riescono anche a ridurre significativamente l’im- patto ambientale. L’obiettivo, quindi, diventa quello di soddisfare la richiesta di sostenibilità ren- dendola (anche) una mossa strategica per aumentare la redditività, in un contesto in sempre più rapida evoluzione. È qui che le dashboard assumono un ruolo sempre più rilevante, fungendo da strumenti fondamentali per la visualizzazione, il monitoraggio e il controllo dei processi produttivi in tempo reale. Il termine trae le sue origini nel contesto automobilistico, dove indica quello che noi italiani chiamiamo ‘cruscotto’, il cui scopo è visualizzare le informazioni utili a monitorare il funzionamento del veicolo, permettendo a chi è alla guida di intraprendere le giuste decisioni per arrivare a destinazione inmaniera sicura e rapida. Nell’ambito dell’automazione, caratterizzato da soluzioni di crescente complessità, stiamo assistendo a un aumento esponenziale della mole di dati generati da macchinari e sistemi interconnessi. Purtroppo, però, trovare le informazioni davvero utili in questo marasma è impresa epica, degna di un novello Sisifo. Diventa allora fondamentale il ruolo delle dashboard, che devono essere capaci di visualizzare dati complessi in forma semplificata e di immediata comprensione, attraverso grafici, tabelle e indicatori di prestazione (KPI). In questo modo, gli operatori possono identificare rapidamente anomalie e/o inefficienze, intervenendo in maniera proattiva, così da minimizzare i tempi di inattività. Non a caso, le dashboard sono spesso integrate con algoritmi di intelligenza artificiale (AI) che analizzano i dati storici e in tempo reale, allo scopo di riconoscere pattern che indicano il deterioramento di componenti o condizioni operative anomale. Per esempio, a partire dall’analisi di vibrazioni e temperatura di un motore elettrico, una dashboard può inviare un messaggio sintetico all’operatore per segnalare un’imminente rottura, consentendo la programmazione della manutenzione senza inter- rompere la produzione stessa. Ma le dashboard forniscono informazioni utili anche per l’ottimizzazione dei processi produttivi. Oltre a segnalare colli di botti- glia, ritardi o inefficienze, per esempio confrontando la produzione effettiva con quella pianificata, esse possono suggerire agli addetti alcuni miglioramenti operativi, come la riallocazione delle risorse o la regolazione dei ritmi produttivi. Inoltre, possono contribuire a migliorare la sicurezza, non solo segnalando le condizioni di macchinari e impianti, ma fornendo anche informa- zioni relative alla qualità dell’aria, alla temperatura e ad altri parametri ambientali, migliorando il benessere dei lavoratori. È pertanto di vitale importanza che una dashboard sia ben progettata, mostrando solo i dati necessari, in maniera chiara e strutturata. Occorre quindi: 1) avere ben presente il pubblico target e a quali domande è chiamato a rispondere; 2) individuare i dati veramente rilevanti; 3) presentare tali dati nel giusto contesto, per esempio confrontandoli con valori di riferimento, nonché in maniera semplice e intuitiva; 4) continuando sull’aspetto visivo, scegliere i giusti tipi di diagrammi e colori, per non creare confusione; 5) infine, prevedere elementi interattivi che consentano di visualizzare ulteriori dettagli solo se richiesto. DASHBOARD: IL PUNTO DI SNODO Emiliano Sisinni Comitato tecnico Automazione Oggi, Fieldbus&Networks e Soluzioni Software per l’Industria

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