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SETTEMBRE 2024 FIELDBUS & NETWORKS 5 Cover story HMS Networks delle soluzioni di comunicazione. La carenza di lavoratori qualificati sugge- risce anche una maggiore focalizzazione sulle proprie competenze chiave e l’acquisto di tecnologie che esulano da queste competenze. La tendenza degli sviluppatori di componenti a concentrarsi principalmente sul mercato consumer sta causando sempre più interruzioni dei componenti, richiedendo riprogettazioni più frequenti di soluzioni che in realtà sono ancora perfetta- mente funzionanti. La necessità di un maggior livello di sicurezza e protezione è un altro argomento a favore dello sviluppo delle interfacce di comunicazione all’esterno, agli specialisti del settore. Infine, vi è totale trasparenza dei costi e della pianificazione al momento dell’acquisto. Raramente le macchine o i componenti d’automazione vengono sviluppati autonomamente. Piuttosto, oggi quasi sempre, il loro sviluppo solleva la questione di come possano essere integrati, a livello di comunicazione, in una rete di produzione. Tuttavia, la competenza principale dei produttori di dispositivi di automazione e degli ingegneri meccanici di solito non riguarda il settore della communication technology. Dal loro punto di vista stabilire la comunicazione è solo un fastidioso must-have. Quindi sorge sempre la domanda: sviluppare in autonomia o acquistare? Se si è incerti sul da farsi, è bene dare un’occhiata un po’ più da vicino, perché sotto la punta dell’ iceberg della comunicazione c’è molto più di quanto si possa pensare. La seguente panoramica ha lo scopo di facilitare un corretto processo decisionale. Negli ultimi cinquant’anni la comunicazione industriale si è sviluppata molto rapidamente. Mentre inizialmente il collegamento in rete di singole parti dell’impianto veniva stabilito raramente perché tecnicamente complesso e costoso da realizzare, oggi rappresenta l’elemento centrale della digitaliz- zazione. L’Industria 4.0 è impensabile senza il networking di comunicazione. Anche il processo di sviluppo delle soluzioni di comunicazione è cambiato in questo periodo. In linea di principio è diventato più semplice implementare soluzioni di comunicazione flessibili. Tuttavia, la ‘giungla’ è cresciuta in ter- mini di opzioni e regolamenti. A ciò si aggiunge il ritmo frenetico dei nostri tempi. I produttori di dispositivi che sviluppavano essi stessi una soluzione di comunicazione, all’inizio degli anni 2000, potevano presumere che sarebbero stati in grado di utilizzarla ancora per molti anni. Oggi, investire in tali costi di sviluppo comporta un rischio molto più elevato. Standardizzazione delle soluzioni di comunicazione industriale Il crescente networking non solo a livello OT, ma anche tra OT e IT, è possibile solo con interfacce di comunicazione ben progettate e sviluppate. I protocolli di comunicazione standard come Profinet, Ethercat, Ethernet/IP a livello OT e OPC UA, Mqtt o TSN consentono la comunicazione tra i livelli OT e IT, con uno scambio di dati affidabile e sicuro, rendendosi quindi essenziali. Tuttavia, le esigenze del mercato in termini di prestazioni o sicurezza aumentano sem- pre più. Pertanto, anche i protocolli standard devono essere costantemente adattati e in tempi sempre più brevi. Quindi, se si desidera integrare la co- municazione in un dispositivo d’automazione, non si deve solo conoscere un unico modello standard, ma bisogna conoscerne diversi e riuscire a svilupparli ulteriormente. Non è facile per chi si occupa solo marginalmente di commu- nication technology mantenere questa visione d’insieme. Allo stesso tempo, è difficile stimare quale nuova tecnologia sia solo una montatura e quale si affermerà veramente sul mercato. Le aziende la cui competenza principale risiede nello sviluppo di soluzioni per la comunicazione di rete dispongono naturalmente di un ampio know- how in questo settore e possono valutare meglio le nuove tendenze, stando costantemente al passo con i cambiamenti. Acquisire questo know-how e mantenersi costantemente aggiornati richiede tempo e denaro ed è ovvia- mente compreso nel costo di un’interfaccia di comunicazione. Tuttavia, se un produttore di dispositivi sviluppa autonomamente la soluzione di comuni- cazione, questi costi, a differenza dei costi dei componenti utilizzati, spesso non sono trasparenti. Rientrano nei cosiddetti ‘costi a parte’. Con l’aumentare della complessità della comunicazione industriale, sia a livello tecnico sia normativo, nel medio termine aumentano anche i costi per lo sviluppo e la ‘manutenzione’ di una soluzione di comunicazione, diventando significativa- mente più importanti dei puri costi dei componenti. Considerata la carenza di manodopera qualificata, diventa sempre più discutibile se valga realmente la pena affidare ai propri collaboratori lo sviluppo di soluzioni che esulano dalle competenze chiave della propria azienda. Panoramica sulla giungla delle norme Oltre alle diverse norme tecniche, è importante tenere d’occhio anche le di- verse norme e requisiti legali, dato che, unitamente ai requisiti degli utenti, costituiscono in ultima analisi la base per gli standard di comunicazione. Esistono numerose normative che cambiano costantemente e vengono so- stituite da quelle più recenti. Tra le norme più rilevanti per la comunicazione industriale ricordiamo: IEC62443, NIS2, il Cyber ​Resilience Act e il nuovo Regolamento UE relativo alle macchine. Uno degli obiettivi chiave di tutte le politiche è garantire la massima sicurezza. Ciò significa sia safety, ovvero sicurezza funzionale, sia security, ovvero protezione contro gli attacchi infor- matici. La questione sulla sicurezza non riguarda più solo le classiche aree Kritis, ma anche un crescente numero di settori. Nella nuova Normativa sulle macchine vengono specificati esplicitamente per la prima volta i requisiti di sicurezza per le cosiddette macchine mobili: tra l’altro è necessaria la possibi- lità di spegnerle e riavviarle in modo sicuro dall’esterno tramite una funzione Nella nuova Direttiva sulle macchine vengono specificati esplicitamente per la prima volta i requisiti di sicurezza per le cosiddette macchine mobili: tra l’altro è necessario poterle spegnere e riavviare in modo sicuro dall’esterno tramite una funzione ‘supervisor’

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