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SETTEMBRE 2024 FIELDBUS & NETWORKS 26 Fieldbus & Networks SENSORI NELLA RETE L’UTILIZZO DI SENSORI IO-LINK È UN MUST PER LE MACCHINE DI CAMA GROUP, CHE TROVANO SBOCCO NELLE PIÙ SVARIATE APPLICAZIONI DI PACKAGING NEL MONDO T ra le eccellenze del territorio lecchese vi è Cama Group, azienda con sede a Garbagnate Monastero, che progetta e produce linee e sistemi di confezionamento ad alta tecnologia. Le sue macchine sono prevalentemente destinate alle applicazioni di packaging secondario nel settore food, anche se Cama dispone di expertise molto più vaste, che le permettono di rivolgersi a molti mercati. Tra i suoi clienti figurano alcune delle maggiori multinazionali che operano a livello globale in ambito alimentare, prodotti da forno, snack, latticini, caffè e tè; pet food, ovvero alimenti per animali domestici; e personal e home care, cioè prodotti per la cura della persona e della casa. Tratto distintivo di Cama Group è l’innovazione; per questo motivo, il reparto R&S è alla costante ricerca di fornitori che sappiano offrire non semplici pro- dotti, ma soluzioni a valore aggiunto. Sono i particolari che formano l’insieme e, dunque, tutto deve essere conforme a rigorose specifiche di qualità; per i sensori, componenti che abbondano nelle linee di confezionamento, Cama Group ha scelto di affidarsi a wenglor. “I sensori svolgono un ruolo chiave nelle nostre macchine: dalle loro performance e affidabilità dipendono quelle dell’applicazione nel suo complesso” spiega Cristiano Pignatale, responsabile del reparto Progettazione Elettrica di Cama Group. Il sensore è infatti il primo anello della catena e, se è debole, l’applicazione viene irrimediabilmente compromessa. “Ecco perché occorre investire su questo componente ed ef- fettuare le scelte in modo molto accurato”. Consegne puntuali, sempre Wenglor può definirsi un partner storico di Cama, che negli anni si è dimostrato molto affidabile non solo dal punto di vista prettamente tecnologico, ma anche in ottica di supply chain. “In questa fase di difficoltà generale che, a causa della carenza di componentistica e chip, sta incidendo sulle tempistiche di fornitura, wenglor si è dimostrato un partner affidabile, senz’altro dal punto di vista tecno- logico, ma in questo caso soprattutto per la puntualità delle consegne” rimarca Pignatale. Ciò grazie soprattutto ai recenti investimenti che hanno portato wenglor ad ampliare e ottimizzare i propri siti produttivi e la catena logistica. “Wenglor è sempre riuscita a garantirci delle tempistiche certe di fornitura, una cosa non da poco di questi tempi, se si considera che alcuni fornitori soffrono di ritardi che vanno anche sull’ordine delle decine di settimane”. Possibilità di scelta a 360 gradi Una delle principali esigenze che hanno portato Cama alla scelta di wenglor è stata la necessità di una sensoristica compatta e miniaturizzata, sia per ottimizzare gli spazi e disporre di device capaci di adattarsi alle più disparate condizioni di montaggio, sia per dare piena libertà di movimento ai tecnici della manutenzione che, spesso, devono districarsi in spazi angusti con il pericolo di interferenze. “Wenglor si è dimostrata in grado di supportarci con la specifica sensoristica di cui abbiamo bisogno” riferisce Pignatale. “Certo, capita che alcuni clienti ci chiedano da capitolato di utilizzare altri dispositivi, tuttavia, quando non abbiamo vincoli imposti dalla committente, utilizziamo di standard i prodotti wenglor”. Il range dei device wenglor che Cama installa sulle sue macchine è piutto- sto ampio e varia in base all’applicazione, al tipo di prodotto da riconoscere e allo scopo operativo. Proximity, fotocellule a triangolazione, a soppressione di sfondo, a soppressione di primo piano, tasteggi diretti, barriere a catarifran- gente e anche sistemi di visione: le soluzioni wenglor coprono tutte le necessità. Della gamma di fotocellule wenglor vengono utilizzati soprattutto i modelli in formato parallelepipedo, nelle taglie K, P e N, tipicamente con connettori M8 o M12, con contatto normalmente aperto. La taglia 1K è la più compatta (32x16x12 mm) e viene utilizzata soprattutto nei casi in cui, a causa degli spazi ridotti, si vogliono evitare ostacoli al lavoro dei tecnici manutentori. Cama Group utilizza anche i sensori di taglia 1P e 1N (media e normale), le cui dimensioni sono comunque molto contenute, non superando, nel caso della 1N, i 18x32x75 mm di ingombro. “In precedenza, utilizzavamo prevalentemente fotocellule cilin- driche. La scelta della forma prismatica, nata dall’esigenza di miniaturizzazione, ci ha consentito di ottenere notevoli benefici in termini di ingombri e layout di montaggio. È questo il motivo per cui abbiamo deciso di adottare questa forma costruttiva come standard progettuale in azienda” sottolinea Pignatale. Tra i sensori utilizzati da Cama vi sono anche le versioni M18x1: parliamo soprattutto di tasteggi diretti con soppressione dello sfondo e di dispositivi in configurazione catarifrangente, utilizzati per riconoscere le tipiche confe- zioni in cartone e quelle in cartoncino colorato. Esigenze particolari, come la possibilità di gestire elevate frequenze di commutazione o di assicurare la lavabilità delle attrezzature, trovano anch’esse piena risposta nella sensori- stica wenglor, che dispone di modelli e opzioni che consentono di assicurare una protezione adeguata della sensoristica fino al grado IP69. CarlaValeri Dossier Molti dei sensori oggi utilizzati da Cama a bordo delle sue macchine sono forniti da wenglor sensoric DalCampoalCloud Sponsor SECONDA EDIZIONE!
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