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MAGGIO 2024 FIELDBUS & NETWORKS 50 Fieldbus & Networks ciale generativa e la disponibilità di soluzioni di rete performanti portano sicu- ramente a una forte differenza nella gestione dei dati e nei processi produttivi”. Morabito : “Come suggerisce il nome che si nasconde dietro l’acronimo, l’IIoT è abilitato da dispositivi industriali che ‘entrano in relazione’ l’uno con l’altro, così da formare una rete. I dispositivi generano e si scambiano dati, che ven- gono poi trasformati in informazione grazie ad algoritmi di machine learning e data analytics. Questi vengono inoltre condivisi in maniera consapevole e sicura all’interno della rete tramite tecniche di edge e cloud computing allo stato dell’arte. Un aspetto importante che rafforza questo tipo di ecosistema è la virtualizzazione degli elementi computazionali, specie basata sulla cosid- detta ‘containerizzazione’, che permette di minimizzare il footprint dei software utilizzati abilitandone un uso più efficace e pervasivo. I dati generati devono poi essere immagazzinati e analizzati in maniera efficiente, con tecniche che ne permettano un uso rapido e proficuo. In questo senso l’AI, ancor più quella generativa, permette di elevarsi a un livello successivo, perché trasforma le informazioni in conoscenza iniettandola nei dispositivi. In questo modo, questi ultimi possono indicarci come ottimizzare la produzione, prevenire i guasti delle macchine o stabilire rapidamente i passi da seguire per riparare un guasto, anche in casi in cui si presentino anomalie o situazioni sconosciute e impreviste. In questo ambito, Siemens propone la piattaforma Industrial Edge che abilita la raccolta ed elaborazione dei dati in locale ‘in fabbrica’, inglobando algoritmi di intelligenza artificiale che ottimizzano i processi produttivi. Un esempio ne è un’applicazione in grado di rilevare in tempi brevissimi un difetto di produzione a partire dall’analisi di fotografie scattate ai prodotti in linea”. Le criticità in un progetto IIoT Quali sono le principali criticità che occorre affrontare in un progetto IIoT? Massari : “L’implementazione di un progetto IIoT di successo richiede la consi- derazione e la risoluzione di diverse criticità, tra le principali troviamo: - sicurezza informatica: occorre porre attenzione alla protezione dei dispositivi IIoT da attacchi informatici; - integrazione dei sistemi: installare sistemi IIot in ambiti eterogenei com- porta l’Integrazione dei dati provenienti da diverse fonti e sistemi e, di con- seguenza, va analizzata e studiata l’interoperabilità tra diverse tecnologie; - gestione dei dati: la raccolta, l’archiviazione, la gestione e analisi di grandi volumi di dati comporta uno sviluppo di infrastrutture di dati scalabili e sicure, oltre all’implementazione di analisi KPI per valutare e confrontare i risultati di produzione; - cultura aziendale: la formazione è un aspetto imprescindibile per ottenere un progetto IIoT di successo, infatti, va creata la cultura aziendale che supporti l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie; - affidabilità e scalabilità: un’altra tematica strategica è il corretto investi- mento in sistemi IIoT affidabili e scalabili in grado di supportare la crescita del business e l’implementazione di soluzioni di disaster recovery per garan- tire la continuità operativa. Esistono chiaramente anche altre criticità più generali, come quelle legate alle caratteristiche del progetto stesso, come la tipologia di industria, i processi aziendali e le tecnologie utilizzate”. Piermatteo : “Le criticità per un progetto IoT sono molte e insidiose: le tecno- logie di connessioni remote sono le più sconosciute dalla grande maggioranza degli addetti di impianti industriali. Le casemadri che forniscono queste tecnolo- gie, in questi casi, possono essere di grande aiuto; non si tratta solo dell’acquisto di un modem, un router, una VPN o di utilizzare il giusto protocollo, il flusso di configurazione dell’intero sistema può trarre in inganno il più attento operatore. Finora è così, ma notiamo che molti system integrator hanno capito che questo è il futuro e si stanno impegnando nel colmare tutti i gap conoscitivi”. Torres : “Alla base del mondo IIoT vi sono i dati, questo significa che bisogna averli e poi anche valutarne il valore e quindi la qualità. Sicuramente a livello di macchina l’introduzione di dati prevede una certa infrastruttura sia hardware che software. Questo significa sensori, attuatori, drive, I/O, motori e tutti i di- spositivi macchina in grado di scambiare dati e, quindi, la creazione di un’in- frastruttura di rete compatta, affidabile e performante. Il cloud computing e la cybersecurity restano al centro dell’attenzione quando si parla di IIoT, e restano dei punti di discussione sempre aperti, ai quali bisogna fare particolarmente attenzione e mettersi nelle mani di esperti”. Rovetta : “Gli ecosistemi dei clienti di oggi sono costituiti da macchinari diversi installati in vari stabilimenti, con vari aggiornamenti forniti nel corso degli anni, magari gestiti da diversi manutentori. Il risultato è che troppo spesso assistiamo a imprevedibili arresti di produzione, con un enorme spreco di risorse e perdite di denaro. Al tempo stesso, esiste un enorme divario tra il mondo OT e quello IT, divario che deve essere colmato se si vuole che le visioni di oggi per le fab- briche del futuro diventino la realtà di domani. In quest’ottica, l’adozione di una visione ‘a elicottero’ della produzione e l’isolamento delle fasi in moduli offre ai proprietari la possibilità di esaminare ciò che la loro attuale architettura ha da offrire e come può essere migliorata. La strada da percorrere è quella di un approccio modulare, passo dopo passo. Un intero sito non deve essere gestito con un unico progetto: è molto più pratico compartimentare gli elementi e as- segnare della priorità, in modo da ottenere il massimo rendimento in termini di produttività ed efficienza. Ma le criticità sono presenti anche dal lato di chi deve implementare la tecnologia: storicamente, nell’automazione industriale, OT e IT sono stati due mondi distinti, con aziende specializzate nell’uno o nell’altro campo, perché nessuna di loro, per quanto grande, può stare ‘a cavallo’ tra le due sfere. Il problema di questo approccio isolato è che, per sfruttare appieno il potenziale sia dell’IT che dell’OT, la connettività IT-OT è necessaria. Questa consapevolezza sta portando all’evoluzione dei cosiddetti ecosistemi. Omron, per esempio, ha unito le forze con Nokia e Dassault Systèmes per promuovere il progresso delle soluzioni IoT in ambito industriale. La collaborazione combina il know-how di Omron nell’automazione industriale, la tecnologia wireless privata 5G di Nokia e le esperienze nel campo dei gemelli virtuali di Dassault Systèmes per sfruttare il potenziale dell’Industria 4.0”. Meldini-Bertoli : “L’elevata disponibilità di prodotti sul mercato, talvolta legati a servizi cloud e applicazioni proprietarie, può portare difficoltà nell’integrazione di sistemi già esistenti nella gestione dei processi (per esempio Scada, telecon- Chiara Rovetta di Omron Italia Benedetta Torres di B&R Italia

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